[show_avatar email=76 align=left user_link=authorpage show_name=true avatar_size=50]Quando guardo un film su Roma mi fa sempre un certo effetto, luoghi che riconosci quell’atmosfera magica che rivivi e che solo Roma ti può dare. Il film che non parla di quella grande bellezza alla Sorrentino, mostrata nelle vie del centro ma della periferia oscura e fatiscente di Tor Bella Monaca. Non in centro dove c’è ancora giustizia, ma nei luoghi non luoghi dove la giustizia si crea da sé.
Lo chiamavano Jeeg Robot è il primo lungometraggio diretto da Gabriele Mainetti, coraggioso per molti motivi, uno di questi di aver prodotto un film del genere in Italia, terra di cinepanettoni. Si, il coraggio o come dice lo stesso regista la curiosità di proporre qualcosa di diverso; perché non è vero che il pubblico italiano ama vedere solo commedie sentimentali, ma la dura verità è che ultimamente si producono solo film di quel tipo. Dopo l’operazione di innesti compiuta per esempio da Gabriele Salvatores con Il Ragazzo Invisibile, lo chiamavano Jeeg Robot potrebbe essere un altro tentativo del cinema italiano recente di avvicinarsi a quel territorio condiviso tra fumetto e cultura pulp. Un ragazzo come tanti, Enzo (Claudio Santamaria), scoprirà di possedere una forza straordinaria in seguito alla caduta in mezzo a del materiale radioattivo nel fiume Tevere.
Da quel momento la vita di Jeeg Robot non sarà più la stessa. Protagonista un eccellente Claudio Santamaria, nei panni dell’antieroe per antonomasia, che al contrario di personaggi come Clark Kent (Mitico Superman) o Bruce Wayne (Batman), il nostro Enzo non possiede nulla a parte la sua determinazione.
Ci fa riflettere su quali siano davvero i valori che ci rendono degli eroi, che non sono i super poteri ma le ragioni che ci muovono. Sempre burbero, il protagonista si ritroverà a trasformarsi da ladro a difensore del bene anche grazie alla sua compagna Alessia (Ilenia Pastorelli) che gli ricorda che “C’è un sacco di gente da salvare” e cerca di far uscire il suo se stesso migliore.
Il Terzo attore protagonista di questo film è Luca Marinelli, già conosciuto dai più in “Non essere cattivo” nella parte del pazzo Cesare. Anche qui il nostro Luca farà il cattivo, colui cioè che frequenta le peggiori compagnie della capitale e che insieme al Genny Savastano di Gomorra, ce la metterà tutta per togliere di mezzo il nuovo difensore della città, Jeeg Robot, che non gli permette di fare i suoi interessi nella Capitale.
Ben girato, ben scritto e ben interpretato, nonostante new entry nel mondo del cinema come Ilenia Pastorelli, che ci regala una performance davvero reale esplosiva, dolorosissima, quasi agonizzante nella propria apparente mancanza di lucidità. Il film sarà distribuito nelle sale da Lucky Red dal 25 febbraio 2016. Io vi consiglio di andarlo a vedere, perché nonostante non ami tanto queste saghe di super eroi, mi ha piacevolmente sorpreso e emozionato, tutti in fondo abbiamo ancora bisogno di credere negli eroi: per poter migliorare noi stessi e avere ancora fiducia nelle bontà delle persone, proprio come il nostro Jeeg Enzo.