Si inaugura sabato 9 luglio alle ore 19.00 la mostra Fuoco sull’Acqua di Lorenzo Chinnici a cura di Emanuela Catalano presso Hotel Pontevecchio Lecco . La mostra si potrà visitare fino al 19 luglio 2016. Questo evento espositivo multifocale presentato da Dorothy De Rubeis, la più estroversa delle galleriste italiane, ha tutti gli elementi, attuali ed inediti, per essere l’Evento Artistico dell’Estate 2016 sul Lago di Como. Esposizioni artistiche così complete, poliedriche, sfaccettate, coinvolgenti e glamour non sono usuali in Italia. L’accostamento con altri “linguaggi” espressivi si propone come una nuova strada per avvicinare all’Arte, solitamente confinata in esposizioni asettiche e paludate, spesso poco visibili e poco accattivanti, quel glamour che le compete nello scenario contemporaneo. L’idea è di lasciare al pubblico un ricordo indelebile del MADE IN ITALY senza nulla trascurare. Questo progetto vuole raccontare l’io più profondo dell’artista partendo dall’ acceso dei colori dei dipinti di Lorenzo Chinnici, che ci parlano di una umanità opulenta nelle forme eppur sconfitta, e dalle fotografie d’Arte di Nini Ferrara che di questa umanità ci renderà precisi ritratti. In queste figure sono rappresentate la creatività e la forza che hanno portato alla nascita del MADE IN ITALY. Vicino alle opere figurative si ammireranno modelle con abiti ispirati ai dipinti del Maestro Chinnici che Ekaterina Budnikova ha creato appositamente per questa kermesse. Un magico pianoforte condurrà sul Lago le superbe voci del Soprano Anna Gorbachyova e del Tenore Rodolfo Maria Gordini che moduleranno melodie di Maestri italiani, Beatrice Zanolini giocherà col jazz ricordando al pubblico che con sette soli segni su di un pentagramma la creatività può dare vita a infinite combinazioni musicali, infinitamente differenti. I reading poetici di Nini Ferrara e di Giusy Nicosia ci restituiranno la delicatezza della parola poetica che sarà come balsamo per lo spirito dei presenti. Tantissimi ancora saranno i protagonisti, a vario titolo, di questa sessione artistica, che annovera anche l’interesse del FAI (Fondo Ambiente Italiano), come tantissimi erano gli attori ne “La grande bellezza” di Sorrentino, nella volontà di giungere a realizzare un vero e proprio EVENTO DI BELLEZZA celebrativo della multiforme creatività italiana, unica eppur composta da molteplici eccellenze, dalla poesia alla pittura al teatro, dalla moda alla musica al canto. La produzione, guidata da Ampellio Ramaioli, ha curato la serata nei particolari più minuti, assicurandosi anche la collaborazione di Domenico Parisi con il suo staff di Six Inch a cui si aggiunge, per brindare con tutti gli ospiti, la presenza della nota Cantina Valenti il cui titolare in persona sarà a disposizione degli ospiti per illustrare dettagliatamente il suo nettare purpureo. A coronare la serata una presenza importante, quella delle telecamere di World Fashion Channel TV, partner ufficiale della manifestazione.
Lorenzo Chinnici Nato a Merì (Me) nel 1942, Lorenzo, appartenente alla stesso ceppo familiare di Rocco Chinnici, si interessa fin dall’infanzia ai colori e all’arte. Il primo insegnamento lo riceve da Renato Guttuso che conosce nel 1953 a Barcellona Pozzo di Gotto in occasione di una esposizione. Il Maestro, colpito dall’attenzione ai dipinti di quel “picciriddu” si offre di insegnargli a dipingere. Più lungo sarà il sodalizio con un pittore compaesano: Salvatore La Rosa, noto con lo pseudonimo Furnari. Questi , già stabilitosi in Liguria, nei suoi rientri in Sicilia al paese natio conosce il piccolo Lorenzo che dopo l’incontro con Guttuso è ormai irrimediabilmente attratto dall’Arte pittorica. Sarà Furnari a regalare a Chinnici i primi colori e ad iniziarlo ai segreti dell’arte. Diverse volte Furnari esporrà col suo allievo, almeno fino all’inizio degli anni 60 del ‘900. Nel 1965, nel corso di un’ estemporanea frequentatissima, Lorenzo Chinnici è notato e premiato da Salvatore Pugliatti, emerito giurista e Rettore dell’Università di Messina , noto estimatore delle arti. Nel frattempo Lorenzo Chinnici si è diplomato e diventa così Artista professionista. Nel corso della sua vita saranno molti gli incontri con altri artisti, spesso derivati dalla frequentazione con l’illuminato gallerista della Meceden di Milazzo, Nino Caruso, che dal 1969 in Sicilia e anche all’estero si occupa dell’arte di Chinnici. Lorenzo ha anche modo di frequentare la Bottega d’Arte di Salvatore Fiume, con cui stringe un forte rapporto umano che vede anche lo scambio di dipinti tra i due in occasione di avvenimenti familiari. Procedendo negli anni si infittiscono le conoscenze con altri grandi artisti: Mario Rossello, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Ugo Nespolo. Sempre in queste frequentazioni Chinnici ha dei riscontri positivi dai colleghi, riscontri che sempre più lo consolidano nella sua vocazione e nel suo impegno artistico, fortificandolo nel dolore della malattia che lo affligge da sempre.Dopo i 40 anni il carico di dolore aumenta e Lorenzo, che non perde mai il fuoco della passione artistica e dell’amore per la sua terra, se ne strappa, negli anni ’80 e ’90 del ‘900, per ritiri spirituali ad Assisi. Questi momenti di profonda introspezione aiutano l’Artista a ritornare alla pittura nuovamente forte e determinato a fare sempre più e sempre meglio. Schivo dalla notorietà, disinteressato alla pittura commerciale, al facile successo, Lorenzo Chinnici afferma di dipingere per sè stesso, solo per elaborare e tirar fuori gli stati d’animo che si avvicendano in lui. Chinnici ha seguito, negli anni, la sua ampia vena artistica, che gli fa praticare qualunque tecnica, dall’acquarello al murales, dall’affresco al sasso.Continua a vivere e a lavorare in Sicilia.Da tempo è testimonial per le Maculopatie. Hanno scritto di lui critici: L. Barbera, M. Truscello, G. C. Capritti, Maugeri, Nasillo, N. Billè, S. Greco, N. Ferrau, S. Pugliatti, E. Caruso, N. Cacia, M. Danzè, G. Anania, N. Ferrara, A. Sciuto, M. Francolini, F. Pasini, G. Gaudio, F. Baglini, S. Feder, B. Nickolls, C. Carducci, E. Comey, G. Cardone, T. Forrest, YM. Lamine, E. Catalano, Deborah Blakeley, Cav. F. Di Gregorio, C. Vannuzzi Landini. Il suo nome figura nelle più note e accreditate pubblicazioni d’arte italiana contemporanea.