Si inaugura sabato 11 giugno alle ore 17.00 presso la Sala del Consiglio Comunale di Capri la msotra di Giosetta Fioroni Capri mentre alle 18.30 la sudetta mostra sarà inagurata presso la Galleria AICA Andrea Ingenito Contemporary Art che dopo Napoli e Milano, apre il suo terzo spazio nella splendida cornice dell’isola di Capri. La mostra è visitabile fino al 17 luglio 2016. La mostra curata da Marco Meneguzzo e ideata da Piero Mascitti, vuole essere un omaggio che l’artista rende all’isola: meta amata e condivisa per tutta una vita con il suo compagno Goffredo Parise che le dedicò il volumetto “Capri”, edito nel 1999 e corredato da alcuni disegni della Fioroni. Insieme ad essi il pubblico potrà ammirare la prima di sette sculture in ceramica ispirate alla celebre Grotta Azzurra, ideate appositamente per questa mostra e realizzate dalla Bottega Gatti di Faenza. A completamento del nucleo di lavori presentati nella sala comunale, gli spazi della galleria che in collaborazione con Art Club Epoché – le altre sei ceramiche della serie dedicata alla Grotta Azzurra – ognuna delle quali porta il nome di un giorno della settimana, il ciclo degli Argenti, corpus di opere storiche realizzate negli anni ’60 su cui affiorano volti, figure e paesaggi dipinti con una vernice industriale color alluminio, ed altri lavori più recenti. La nuova sede della galleria AICA trova spazio nel cuore antico di Capri, nella centralissima Via Le Botteghe, all’interno di una tipica villa caprese riconvertita in luogo deputato alla cultura. La riconversione è stata operata da alcuni designer locali che hanno riutilizzato strutture e materiali preesistenti: cristalli, antiche maioliche, legni e acciai che hanno dato vita a uno spazio che riserva una particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, oltre che all’arte. Per l’occasione sarà inoltre pubblicato un catalogo edito da Silvana Editoriale con testi di Marco Meneguzzo, Piero Mascitti, Andrea Ingenito, Vincenzo Rosanò e dell’Amministrazione comunale di Capri.
Giosetta Fioroni
Nasce nel 1932 a Roma in una famiglia di artisti: il padre Mario è scultore e la madre Francesca dipinge ed è valente marionettista. Espone tra le prime volte nel 1956 alla Biennale di Venezia. Faranno seguito nel tempo innumerevoli personali e collettive in Italia e all’estero. Realizza, negli anni ‘60-‘70, un ciclo di tele con immagini d’argento che ottengono un’immediata attenzione. Nel 1968 Giosetta si allontana momentaneamente dalla pittura e realizza una performance, La Spia ottica, che inaugura il Teatro delle Mostre alla Galleria Tartaruga di Roma. Nel 1969 realizza anche il primo Teatrino, “giocattolo per adulti” in legno dipinto: attraverso una lente si può guardare all’interno un assemblaggio di oggetti miniaturati. Nel corso degli anni ‘70 Giosetta vive lunghi periodi in campagna, nel trevigiano, insieme allo scrittore Goffredo Parise. Il suo interesse si concentra sulle leggende degli spiriti di campagna, storie oniriche e visionarie, dalle quali nasce una serie di opere dedicate al mondo della Fiaba e alla riscoperta dell’infanzia.
Negli anni ‘80 ricordiamo il ciclo pittorico “Il vero” a cui appartengono alcune tele qui esposte. Di quello stesso periodo è la serie di pastelli e oli dedicati a Gian Domenico Tiepolo. Oltre a proseguire nella pittura, alla quale Giosetta si dedica tuttora costantemente nel grande studio-laboratorio di Via San Francesco di Sales in Trastevere, l’artista approda nel 1993 alla ceramica, che inizia a lavorare presso la Bottega Gatti di Faenza e che l’impegnerà sempre di più nella creazione di importanti cicli scultorei.Sin dall’inizio del suo lavoro Giosetta ha avuto rapporti costanti con scrittori e poeti, tra cui Parise, Ceronetti, Arbasino, Zanzotto, Garboli e molti altri con i quali ha realizzato libri, edizioni di grafica ed opere su carta.