Olivetti, azienda fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, azienda che è stata una delle aziende più importanti al mondo nel campo delle macchine per scrivere, da calcolo e dell’elettronica. Un’azienda che nel 1965 (quindi quasi 10 anni prima di Jobs) aveva pensato il primo personal computer, una rivoluzione per la società di allora, il famoso P101, Programma 101,
nato dalla mente dell’ingegnere Pier Giorgio Perrotto. Oltre che ad avere un disegno avveniristico, la P101 è stato il primo calcolatore commerciale ad essere digitale e programmabile, piccolo ed economico: il primo personal computer. Proprio in virtù di quel primato la HP ne comprò un centinaio di esemplari per poi uscire, in seguito, con un computer uguale. Per questo motivo, la celebre casa americana dovette risarcire 900 mila dollari all’azienda di Ivrea.
Ricapitolando, avevamo le idee, avevamo il “know how”, avevamo la tecnologia ed eravamo 10 anni avanti agli americani. Ma la cosa più straordinaria era che, come poi ha fatto la Apple 20 anni dopo, l’Olivetti non faceva solo prodotti funzionali e sempre più indispensabili per le aziende, realizzava anche prodotti “belli” che venivano proposti in una chiave nuova, sotto la luce dell’ “italian design” che da sempre contraddistingue il Bel Paese. Ho scritto questa breve riflessione guardando alcune foto di quel periodo, guardando le vetrine, gli espositori, le luci e come venivano presentati i prodotti, che sono molto molto vicine a quelle degli odierni “store” della casa di Cupertino, con il piccolo dettaglio che sono stati realizzati con quaranta (!) anni d’anticipo.
Purtroppo, poi, dopo una travolgente escalation di grandi idee, arriva alla guida dell’azienda, De Benedetti, un finanziere, uno che pensava a risanare e far soldi, uno a cui interessavano il valore in borsa e non gli investimenti sulla tecnologia e, pian piano, ha svenduto, svilito, depauperato, il VANTAGGIO enorme TECNOLOGICO che la casa di Ivrea aveva nei confronti del resto del mondo. Un vantaggio di immagine, di idee e di tecnologia, un vantaggio buttato nel cassonetto in cambio di un po’ di ricchezza. Quanta commiserazione per questi italiani privi di amor proprio, quanto dovremmo biasimare il sistema non MERITOCRATICO italiano che ha messo al vertice di grandi aziende persone che, quantomeno, e voglio essere buono, non erano all’altezza del loro compito.
Ma ora è così, ci siamo fatti rubare stile, idee e tecnologia, e ci siamo fatti colonizzare, anche con PC e telefoni.
Tuttavia, è bene ricordarlo, in un tempo lontano, ma non tantissimo, gli “Apple” store, erano quelli italiani della Olivetti.
Credits: Foto del “Negozio Olivetti” di Venezia.
Articolo tratto da http://www.thomasscalera.it