Ombre Rosse (Stagecoach la diligenza) è un film western del 1939 diretto dal maestro del genere John Ford. con protagonista un giovane John Wayne, un vero classico del western.
Personalmente non sono un grande appassionato del genere western e diciamolo i film di cowboy e indiani, sono qualcosa che piaceva di più alla generazione precedente alla mia, cioè ai padri della generetion X e proprio per questo ho visto questi film per lo più con mio padre.
Però ombre rosse è un’eccezione, rispetto per esempio a sentieri selvaggi dello stesso Ford o ai film di Sergio Leone. Ho scoperto Ombre Rosse da solo, quando ho iniziato a collezionare dvd per cercare d’avere un’ampia collezione del meglio del cinema mondiale.
Dopo averlo visto, la prima volta mi è subito piaciuto diventato uno dei miei film preferiti in assoluto, insieme ai Sette Samurai di Akira Kurosawa (che sarà recensito la prossima settimana). Ombre Rosse racconta una storia bellissima, per niente difficile, ma pieno di personaggi memorabili, che saranno prese come maschere o stereotipi per tutto il genere western successivo.
Secondo alcuni la storia si rifà forse al racconto di Palla di sego di Guy de Maupassant, ed ebbe una pre-produzione al quanto turbolenta, questo perché il regista Ford voleva come protagonista un giovane attore ancora sconosciuto, che si chiamava Marion Robert Morrison, più noto come John Wayne.
Dopo molti rifiuti Ford riesci finalmente a trovare un produttore per il suo film, però con un budget ridotto all’osso di soli 250.000 dollari.
La storia inizia in un campo dell’esercito americano, dove si arriva la notizia che gli apache di Geronimo hanno attaccato alcune fattorie, la tribù indiana è scesa in guerra. La scena si sposta, all’arrivo di una diligenza a Tonto, una città del vecchio west nel territorio Arizona, subito si racconta le storie dei vari personaggi, che ci vengono presentati uno per uno con “rapire pennellate”; abbiamo la prostituta Dallas e l’alcolizzato dottor Josiah Boone, entrambi cacciati dalla città dalla lega della moralità. A proseguire il viaggio c’è Lucia Mallory, moglie incinta di un ufficiale di cavalleria, che vuole raggiungere il marito a tutti il costi; il giocatore d’azzardo Hatfield, che affascinato a primo sguardo da Lucia decide di farle da scorta per il viaggio.
Gli ultimi viaggiatori a salire sulla diligenza sono il banchiere Raffaello Gatewood e lo sceriffo Charlie Wilcox.
Il viaggio sarà molto pericoloso per i guerrieri apache sul piede di guerra con l’esercito statunitense, e la dirigenza deve proprio attraversare territori selvaggi dove potrebbe subire un attacco dagli indiani.
Durante il viaggio trovano sulla strada Ringo, criminale evaso di prigione, che vuole vendicare suo padre e suo fratello uccisi dai Plummer. Questi criminali si trovano a Lordsburg, ultima fermata della diligenza.
Per tutto il viaggio si percepisce il pericolo costante degli indiani, senza però mai vederli fino alla fine del film, ma un altra importante parte del film è l’interazione fra i personaggi dentro la diligenza, che rappresentano diversi aspetti della società americana, sia nel far west, ma se vogliano anche nel 39, ma anche delle epoche successivi, i protagonisti sembrano rappresentare visti e virtù del genere umano, visti sopratutto in una situazione di estremo pericolo.
Il microcosmo di personaggi è veramente affascinante, abbiamo:
Dallas, prostituta di buon cuore, che non trova posto nella società e se vogliamo neanche sulla stessa dirigenza, trattata male da alcuni dei viaggiatori, come Lucia Mallory e Hatfield.
Alcolizzato dottor Josiah Boone, medico di buon cuore che tra una bevuta e l’altra si dimostra essere anche un filosofo, ma anche lui è un reietto.
Il giocatore di poker Hatfield, che si erge protettore della nobile Lucia Mallory, gallate gentiluomo decaduto del sud, che ha forse a combattuto nella guerra civile.
Il banchiere Raffaello Gatewood che ha rubato gli stipendi di onesti lavoratori, nonostante la moglie faccia parte della Lega della moralità, sembra voler rappresentare il potere economico degli Stati Uniti, un potere anche corrotto, non ci dimentichiamo che il film usci esattamente 10 anni dopo la crisi del 29.Poi c’è il leale e onesto sceriffo Charlie Wilcox, che s’unisce al viaggio per trovare e arrestare il fuorilegge Ringo, ma solo perché il padre del giovane era il miglior amico di Charlie, e questi vuole arrestarlo per salvargli la vita.
Ringo, si un fuorilegge, ma coraggioso e romantico, che vuole vendicarsi, ma anche disposto a rinunciare a uccidere gli assassini dei suoi famigliari per amore di Dallas.
Nel cast del film oltre al ancora giovane John Wayne, che diventerà l’attore simbolo del genere western, c’è nel ruolo di Hatfield, John Carradine, attore dalla sconfinata filmografia e padre di David Carradine e Keith Carradine.
In italia il film fu nuovamente doppiato nel 1950 per passare nuovamente nei nostri cinema, ed è ancora questo il doppiaggio presente nelle varie edizioni home video e sul servizio streaming Prime Video.
Per questa nostra versione furono rifatti sia la musica che gli effetti sonori, ma è stato anche pesantemente adattata cambiando i nomi dei personaggi, spesso usando nomi italiani; Ringo Kid diventa solo Ringo e il suo vero nome da Henry diventa Enrico, Lucy Mallory viene cambiato in Lucia, e lo sceriffo Curly Wilcox divento Charlie e invece di usare il termine marshal si è usato maresciallo e tanti altri strani cambiamenti.
Da nottare che durante il film ci sono delle simbologie legate alle carte da poker, Hatfield durante una sosta pesca una carta dal suo mazzo da gioco e si può vedere che è un asso di piche, carta che simboleggia la morte o la violenza, mentre poco prima d’affrontare Ringo, Luca Plummer sta giocando a poker, e nella sua mano c’è una doppia coppia nera di asso e di otto, la cosiddetta mano del morto, le stesse carte che aveva prima di morire il pistolero James Butler Hickok, sparato alle spalle proprio durante una partita.
Oltre a diventare fonte d’ispirazione a vari film western con lo stereotipo del giocatore d’azzardo, del medico ubriacone e della prostituta da saloon.
Tra i film più moderni che sembrano ispirarsi a ombre rosse c’è Pitch Black, film di fantascienza del 2000 con protagonista Vin Diesel nel ruolo di Richard B. Riddick, in una nuova versione di Ringo, dove gli indiani vengono sostituiti da dei famelici alieni simili a insetti e draghi.