Mercoledì 27 maggio ci è stata la presentazione del restauro della statua marmorea di Santa Teresa d’Avila presso la Chiesa e convento di San Teresa a Chiaia. Questa statua marmorea di San Teresa d’Avila del Fanzago (1650 -1664) incastonata sull’altare maggiore della omonima chiesa di Chiaia. La prima, la più antica per la precisione (1625) dedicata alla santa spagnola, meglio nota come Teresa di Gesù, ricostruita ed ampliata alla metà del Seicento dallo stesso artista bergamasco. Grazie ai Padri Carmelitani della chiesa e convento di S. Teresa a Chiaia, guidati da Padre Luigi Borriello e alla presenza del Superiore provinciale, P. Luigi Gaetani, presidente nazionale della CISM ( Conferenza italiana Superiori Maggiori) . Questo progetto di recupero, è stato promosso da Incontri Napoletani, lo storico sodalizio fondato da Tina Giordano Alario, in occasione del V centenario della nascita della compatrona di Napoli e patrona del Regno di Spagna ( 1515-2015) e realizzato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e l’Instituto Cervantes, grazie al sostegno della LINVEA industria vernici e la Giovanna Izzo Restauri, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Alla presentazione hanno partecipato Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Maria Luisa Castro, direttrice dell’Istituto Cervantes, Fernanda Capobianco della Soprintendenza Belle Arti, Massimo Rosi, dell’Università Federico II di Napoli, Daniza Buonoscontro Scarano della Linvea. Nel corso dell’evento, per celebrare degnamente la ricorrenza del V centenario, si potrà assistere per la prima volta a Napoli allo spettacolo teatrale “Ahumada” ( da uno dei due cognomi di Teresa d’Avila), un percorso a due voci su testi di Teodorico Carbone particolarmente intenso ed evocativo per la qualità degli artisti (Arianna Ninchi e Francesco Carrassi) e le musiche di Gianni Mirizzi. Slide show fotografico e video proiezione a cura di Umberto T. Vocaturo. La ricerca di Umberto T. Vocaturo pare pervenire, attraverso esperienze già compiute certamente la sua arte fotografica nasce da un’idea di costruzione spaziale prossima ad un’astrazione espressionistica e spirituale. Su questo orizzonte di interessi estetici, l’artista opera nell’intento di dar vita a composizioni impostate con rigore e su valori spaziali oggi piuttosto inediti, talvolta ricercati nel ritmo impercettibile di contrasti cromatici e formali che si specificano in una sintesi di estremo equilibrio.
L’atmosfera delle sue opere ci immerge nei silenzi dell’anima, dove l’autore racconta le emozioni cercando di arginare la loro urgenza che percepiamo. Con questo progetto Umberto T. Vocaturo ha saputo raccontare con grande maestria un pezzo di storia di Napoli . Un’occasione unica per recuperare quel particolarissimo e antico rapporto fra Napoli e Teresa, fra Napoli e la Spagna attraverso una delle massime figure della mistica cattolica di tutti i tempi. Un rilancio culturale ed ecclesiale di questa donna di Dio che alla metà del ‘500 lottò intelligentemente per l’identità e la dignità di tutte le donne, per la loro giusta collocazione sociale ed ecclesiale.