“La Bibbia non è un libro sacro” di Mauro Biglino sicuramente non è un libro qualsiasi. L’autore ha fatto un lavoro di traduzione della Bibbia dall’antico ebraico e ha dato una sua interpretazione originale di quello che tante culture considerano un testo sacro. Secondo Biglino la Bibbia non parla Dio. In effetti secondo l’autore in ebraico antico non esiste una parola che possa esprimere il concetto di Dio, semplicemente perchè quella cultura non aveva questo concetto. Nel testo si parla di Elohim, un termine che è stato tradotto come Dio ma che in realtà non si sa cosa significhi. Il termine potrebbe significare i sapienti, i potenti, o semplicemente quelli la. Per l’autore la cosa migliore è non tradurre questo termine. L’altro termine che è riferito a Dio è Yahweh. Secondo l’autore del libro gli Elohim sarebbero individui venuti dal cielo dotati di potenti tecnologie mentre Yahweh sarebbe un militare. A Yahweh sarebbe stata conferita quella che poi sarebbe diventata la nazione di Israele ed egli ha usato questo popolo per espandere i propri domini. Infatti la Bibbia è piena a riferimenti bellicosi e ad esempio la distruzione di Sodoma e Gomorra potrebbe essere riferita ad un bombardamento atomico. Del resto anche altre civiltà fanno riferimenti a popoli venuti dal cielo. Secondo l’interpretazione di Biglino anche la nascita dell’uomo sarebbe il frutto dell’ingegneria genetica di questi esseri e lo si capirebbe da una lettura più attenta della genesi. Anche gli angeli non sarebbero essere spirituali ma dei vigilanti esecutori di ordini. Insomma sembra essere uno scenario fantascientifico ma abbiamo a che fare con un esperto di ebraico antico che spiega quello che ha letto. Secondo Biglino l’inganno sarebbe avvenuto traducendo erroneamente il termine Heloim con Dio e facendo dire alla Bibbia quello che in realtà non dice. La Bibbia quindi sarebbe la storia del popolo di Israele e del suo rapporto con Yahweh. Libro sicuramente da leggere per capire i passi a cui l’autore fa riferimento.