“Selma – La strada per la libertà” uno dei film candidati all’Oscar 2015, ha vinto il premio alla miglior canzone (“Glory”) assegnato ai musicisti John Stephens e Lonnie Lynn.
Diretto da Ava DuVernay, è la drammatica storia della conquista dei diritti civili condotta dai neri americani negli anni ’60.
Martin Luther King Jr, premio Nobel per la pace nel 1964, è a capo di un movimento pacifico che negli Stati Uniti chiede l’accesso al voto dei neri negato dalle istituzioni rette esclusivamente da dirigenti bianchi. A nulla valgono i tentativi di mediazione diplomatica di Luther King con il presidente in carica Lyndon B. Johnson. La stampa resta l’unico strumento utilizzabile per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione e quindispingere la classe politica all’approvazione di una legge che tuteli concretamente un diritto civile di tutti i cittadini di uno Stato democratico. Garantire la facoltà di voto significa dare la possibilità di partecipazione diretta alla vita pubblica di un paeseattraverso l’elezione di rappresentanti negli organi statali che mettano fine ad una politica discriminatoria causa di violenze e soprusi. La marcia pacifica da Selma, città dell’Alabama a Montgomery è il simbolo della lotta contro il razzismo e la violazione della dignità umana. L’organizzazione di questa manifestazione di dissenso condotta silenziosamente, con il solo suono dei passi sull’asfalto di un gruppo di uomini, donne e bambini feriti non solo nella carne dalle percosse più volte subite,non è priva di ostacoli. Un primo tentativo di marcia viene, infatti,bloccato dall’intervento brutale della polizia.
E’ la tenacia e la fiducia nella giustizia di Martin Luther King che portano alla realizzazione del progetto. Il film ben rappresenta il suo forte impegno civile che sfida qualsiasi genere di rischio. Egli, infatti, mette a repentaglio non solo la sua vita ,ma anche quella di tutta la sua famiglia. L’appoggio della moglie ha un ruolo fondamentale. Una donna coraggiosa che supporta tutte le battaglie politiche del marito sposandone le cause.
I fatti sono narrati in ordine cronologico. Il film vuole essere una finestra su uno spaccato di vita di Martin Luther King e una denuncia di avvenimenti realmente accaduti. Sebbene non siano presenti particolari inquadrature, effetti di luce o insoliti movimenti della macchina da presa, la trama e il carattere dei personaggi è coerente con i fatti storici.
Il film, capace di stimolare un’intensa risposta emotiva, non è tuttavia eccezionale. Si ha infatti l’impressione che sia focalizzato su diversi aspetti della marcia di Selma e su altri correlati , non togliendo né aggiungendo nulla che in altri film o in diversi libri venga già raccontato con maggiore ricchezza di particolari e con metodo critico. Resta tuttavia una buona analisi di quanto accaduto in America di cui gli echi sono ancora oggi visibili e documentati da articoli di cronaca.