In Occasione del Centenario della nascita
al Museo Maxxi di Roma
Si è inaugurata presso il Museo Maxxi di Roma la mostra “Lina Bo Bardi in Italia” Quello che volevo , era avere una storia. dedicata a una “grande figura”, Lina Bo Bardi, una pioniera dell’architettura italiana, divenuta famosa dopo essere emigrata in Brasile nel 1946. Organizzata Sala studio Centro Archivi MAXXI Architettura in occasione del centenario della nascita, il 5 dicembre. La mostra si potrà visitare fino 15 marzo 2015 ed è a cura di Margherita Guccione che ripercorre a ritroso gli anni italiani di Lina, quelli degli esordi, dalla laurea nel 1939 a Roma, sua città natale, all’attività editoriale nel periodo della guerra a Milano, fino al viaggio in nave che la porterà, insieme al marito Pietro Maria Bardi, a trasferirsi in Brasile. A un’emblematica foto è affidato il racconto dell’arrivo di Lina Bo Bardi in Brasile: i suoi occhi guardano il nuovo mondo – “mi sono sentita in un Paese inimmaginabile, dove tutto era possibile” – ma nella sua mente c’è ancora l’Italia, le macerie della guerra e l’intenso periodo di vita milanese. Dopo la laurea Lina infatti si sposta a Milano e, nell’impossibilità di esercitare appieno la professione negli anni del conflitto, si impegna nelle redazioni di numerosi periodici di architettura e riviste divulgative. Oltre all’attività redazionale, progetta architetture e arredi per le pagine di riviste come Domus e Lo Stile collaborando con Giò Ponti. Cura contemporaneamente testi e illustrazioni per una rubrica di interni su Grazia. Un’amica al vostro fianco. Insieme a Bruno Zevi e Carlo Pagani fonda la rivista A, concepita come un vero e proprio rotocalco di architettura. Le idee di Lina in questa fase italiana sono sviluppate su carta, ma avranno seguito in molte delle sue opere in Brasile, dove ancor più avrà modo di manifestarsi la sua attenzione all’uomo, “costante protagonista fisico di ciò che denominiamo l’avventura architettonica”. Ne sono testimoni le opere esposte nella mostra che, realizzata con la collaborazione della rivista Domus e dell’Istituto Lina Bo e P. M. Bardi di San Paolo in Brasile, presenta bozzetti originali, fotografie, riviste d’epoca, documenti d’archivio e testimonianze video.
Ma anche le parole del Curriculum letterario, una sorta di autobiografia cui Lina affida la sua versione dei fatti: il dettagliato racconto degli anni in Italia, che ci introduce alla mostra, mette in luce quanto questo periodo sia stato determinante per la costruzione del suo pensiero futuro. Come ci dice Margherita Guccione: “Lina è una delle figure più affascinanti dell’architettura del Novecento per la sua personalità e per l’impegno progettuale profuso a tutto campo, dall’editoria al design, dalla museografia al cinema, dalle attività educative alle opere di straordinaria forza espressiva realizzate in Brasile, a San Paolo e a Bahia. Di questa donna piena di talento, attiva in un mondo di uomini, il Museo di architettura ripercorre gli anni in Italia, prima a Roma e poi a Milano, fondanti per la sua opera e determinanti per comprenderne il profilo intellettuale e l’attualità delle sue idee.”
Lina Bo Bardi (Roma, 1914 – San Paolo del Brasile, 1992)
In ITALIA |1914-1946| 1914-1939 Roma Achillina Bo nasce a Roma il 5 dicembre 1914 e, dopo gli studi presso il liceo artistico della Capitale, si laurea in architettura nel 1939. 1940-1946 Milano Subito dopo la laurea si trasferisce a Milano, dove insieme al collega Carlo Pagani collabora con Giò Ponti nelle redazioni di “Domus” e di “Stile”. Qui Lina apre uno studio con Pagani, distrutto durante i bombardamenti nel 1943, e contemporaneamente porta avanti un’intensa attività di illustratrice e redattrice per le riviste “Grazia”, “L’Illustrazione Italiana”, “Bellezza”, “Vetrina e Negozio”, “Cordelia” e “Tempo”. Successivamente diventa insieme a Carlo Pagani, vicedirettore di “Domus” e direttore della collana “Quaderni di Domus”. Nel 1945 è tra i fondatori della rivista “A” con Bruno Zevi e Carlo Pagani. Nell’agosto del 1946 sposa a Roma Pietro Maria Bardi e, appena un mese dopo, partono insieme alla volta del Brasile. In BRASILE |1946-1992| 1946-1958 San Paolo Lina decide con il marito di trattenersi in Brasile, che eleggerà suo paese di adozione. Inizialmente si occupa di architettura di interni e di oggetti di design, tra cui spicca la Bowl Chair. Nel 1950 fonda e dirige la rivista Habitat e nel 1951 costruisce la sua prima – iconica – opera, la Casa de Vidro, che diventerà la sua residenza. Il tema dell’abitazione è affrontato anche nella realizzazione della Casa di Valeria Cirell (1958). Nel 1957 inizia la realizzazione del MASP, Museo de Arte de São Paulo, che la impegnerà fino al 1968. 1958-1964 Bahia Nel 1958 Lina si sposta a Salvador de Bahia, dove è invitata a dirigere il Museo di Arte Moderna e progetta la ristrutturazione del Solar do Unhão e il suo adattamento a sede museale.
Nello stesso anno realizza l’abitazione privata Casa do Chame-Chame e, nel 1959, l’allestimento della mostra “Bahia no Ibirapuera” per la V Biennale d’Arte di San Paolo. 1965-1992 San Paolo Lina realizza progetti di scenografie teatrali e cinematografiche, allestisce e cura grandi esposizioni, tra le quali “La mano del popolo brasiliano” (1969) e ”Ritrovamenti” (1975). Tra il 1977 e il 1986 realizza il grande progetto per un centro ricreativo SESC-Fábrica da Pompéia nell’area di una fabbrica dismessa. In questo periodo costruisce anche la chiesa Espírito Santo do Cerrado a Uberlandia (1976-1982) e il Teatro Oficina a San Paolo (1984). Tra il 1986 e il 1989 lavora al piano di recupero del centro storico di Salvador di Bahia; la sua ultima opera è la nuova sede del Municipio di San Paolo (1990-1992). Lina Bo Bardi muore il 20 marzo 1992 nella sua Casa de Vidro.
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – Roma
Lina Bo Bardi in Italia” Quello che volevo , era avere una storia.
dal 19 dicembre 2014 al 15 marzo 2015
www.fondazionemaxxi.it – info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica)
11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì