Per migliaia di fan accaniti sono una straordinaria novità televisiva, da seguire in ogni minimo sviluppo. I detrattori li vedono invece come una comoda scorciatoia per arrivare al successo evitando di fare quella “gavetta” che una volta era assolutamente necessaria. Parliamo dei talent show, su cui si è detto e scritto davvero di tutto. Ma, comunque la si veda, non si può negare come talvolta questi programmi consentano al pubblico di entrare in contatto con artisti dotati di grande talento.
Quest’anno, la scena dei talent show musicali è stata senza dubbio dominata da X Factor. Il programma, giunto alla sua ottava edizione, ha infranto ogni record di ascolti, monopolizzando il dibattito televisivo e giornalistico. I quattro giudici, Mika, Fedez, Victoria Cabello e Morgan, si sono dati battaglia senza esclusione di colpi catalizzando, ogni giovedì sera, l’attenzione di oltre un milione di telespettatori. La vittoria è alla fine andata a Lorenzo Fragola, che avremo a breve occasione di vedere anche sul palco di Sanremo.
Ma per molti versi la storia più interessante emersa nel corso di questa stagione del talent di origini britanniche è quella del secondo classificato, Madh. Difficile, infatti, che chi abbia visto anche una sola puntata del programma non sia rimasto colpito dalla storia e dalle capacità artistiche del giovane Marco Cappai.
Partito senza un’unanime opinione favorevole da parte dei giudici, in particolare perché accusato di imitare eccessivamente Marco Mengoni, Madh ha compiuto un percorso di costante crescita. Puntata dopo puntata, le sue esibizioni hanno riscosso un consenso sempre maggiore, ed in origine per nulla scontato.
La caratteristica principale dell’artista è senza dubbio quella di esplorare nicchie musicali per lo più sconosciute al grande pubblico. Tramite la sua voce, hanno fatto ingresso nelle case degli italiani generi musicali, come il moonbathon e il drum and bass, di solito restii a valicare i nostri confini nazionali, o destinati comunque ad essere appannaggio di cerchie molto ristrette di fruitori. L’intero percorso di Madh si è sviluppato lungo questa direttrice, senza cedere alla tentazione di ricercare sonorità più familiari per le orecchie di noi melomani italiani. Abbiamo così potuto ascoltare ed apprezzare brani molto distanti dalla nostra quotidianità musicale, da “No church in the wild”, di Jay- Z e Kanye West a “Flyover”, degli Asian Dub Foundation, da “Disparate Youth”, di Santigold, fino a “Heartbeat”, di Nneka.
Gradualmente, inoltre, il giovane cantante, si è dedicato a sviluppare le proprie doti di performer, abbinando così alle proprie capacità canore anche una significativa presenza scenica. Le sue esibizioni sono state infatti quasi sempre accompagnate da un numero consistente di ballerini, e l’artista ha sempre trovato un modo per tenere gli occhi del pubblico incollati a sé.
Il pubblico ha così iniziato a nutrire significative aspettative su Madh. Queste aspettative sono state confermate dal primo inedito del cantante, “Sayonara”, portato sul palco della semifinale. Un’autocelebrazione in chiave ironica portata avanti in un misto tra rap e sonorità elettroniche. Una novità assoluta nel nostro mercato discografico.
Ha infine molto colpito anche la storia personale dell’artista. I suoi fan hanno imparato a conoscerne la famiglia e soprattutto il legame con la sua terra di origine, ed in particolare con la città di Carbonia, nella regione sarda del Sulcis. Una terra spesso nota alle cronache per le difficoltà economiche, e che ha visto in Madh un piccolo simbolo di rinascita, e per questo ha sperato compatta nella sua vittoria. Vittoria che, come si è visto, è mancato per poco.
Chi ha sostenuto Madh nel corso del suo percorso a X-Factor è certamente rimasto almeno un po’ dispiaciuto per la mancata vittoria. Ciò non impedisce però di vedere questo secondo posto anche (e soprattutto) come un punto di partenza per una carriera musicale che ha tutte le potenzialità per andare oltre un programma televisivo. A quanto emerge dai social network, il suo fan club è già al lavoro per questo. Per ora c’è già un certezza: la presenza di Madh ha arricchito il panorama musicale italiano. E non di poco.
di Gianmaria Lauro