Varcare la soglia di un ex mattatoio per andare a vedere una mostra di arte contemporanea dà la sensazione di percorrere un sentiero che conduce al futuro. Ma pizzicare le corde di luce di un’arpa ci fa sentire dentro il futuro. La tecnologia più sofisticata, fredda e distante, entra in rapporto, in questa mostra con i nostri sensi, abbattendo il confine tra umano e hardware, tra funzione e creatività.
Un’autentica ibridazione tra arte, cultura e know-how. I fruitori non sono più spettatori ma parte integrante di opere sperimentali con cui, ludicamente, interagiscono, un dialogo tra intelligenza artificiale e umana, un rapporto che anima uno spazio sonoro, in dieci opere, abitato da fantasiosi strumenti musicali che, grazie all’azione dello spettatore-musicista, diventano spazio onirico. La mostra alla Pelanda (Centro di Produzione Culturale), promossa dalla Fondazione Romaeuropa, è alla sua quinta edizione e si estende, quest’anno, anche al territorio di Latina (Palazzo M dal 16 ottobre al 1 novembre).
Cycloïd-E di André & Michel Décosterd (Svezia) – il primo musicista/compositore e il secondo artista/architetto – è un pendolo formato da tubi metallici con speaker che disegna nell’aria traiettorie armoniche e usa un linguaggio sonoro e cinetico. L’Arpa di luce, di Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi, è formata da undici raggi laser verdi in uno spazio che è cassa di risonanza di uno strumento che è possibile suonare alzando le braccia verso il cielo, un pendolo con un plettro di plexiglass sfiora le corde di luce generando una melodia. 108 sono i carillon dell’artista coreana Heewon Lee, ad ogni nota musicale corrisponde un carattere che compone frasi su uno schermo, lettere che galleggiano su un fondo blu come il mare e ci parlano del tema dei bambini abbandonati o orfani; contaminazione tra video, installazioni e suono. Le Damassama della francese Leonore Mercier è formata da cerchi di campane tibetane che grazie a dei sensori trasforma ogni visitatore in un direttore d’orchestra. Métier à tisser musical di Kinglsey NG è un antico telaio da cui scaturiscono suoni e luci moderne. Un precedente famoso è rintracciabile nelle sperimentazioni futuriste, come l’Intonarumori di Russolo, animato ogni volta dall’improvvisazione della performance.
Prossimamente tra gli eventi del festival, Afropolitan, contaminazioni culturali e musicali: 30 ottobre h. 21 live dell’artista belga/congolese Baloji, mix di rap, hip hop, raeggae, rumba e soul anni Sessanta; 31 ottobre h. 21 Swamimillion aka LV & Fawda Trio, viaggio tra Inghilterra e Marocco, mescolanza di gnawa, jazz, hip hop e dance e 1 novembre h. 21 OY, duo formato da voce e batteria. Antonella Cecconi, 27 ottobre 2014
Informazioni:
Sede: Roma, La Pelanda Macro
Piazza Orazio Giustiniani 4 (Testaccio)
Orari: da martedì a domenica: 16 – 22
Biglietti: 7 €
Informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti:
06 45553050 – email: promozione@romaeuropa.net