Per la cerimonia di apertura della nona edizione del Festival è stato proiettato, giovedì nella sala Santa Cecilia, il film: Soap Opera di Alessandro Genovesi, storie molteplici di un condominio, con Diego Abbatantuono e Cristiana Capotondi. Ma il film prodotto dal Centro Televisivo Vaticano e Sky 3D, 17 aprile 2014 – Racconto di un evento, è stato l’autentico special del primo giorno della kermesse romana. Il film racconta uno straordinario evento mediatico a cui hanno partecipato oltre un milione di persone a Roma, soltanto una grande manifestazione dei sindacati riuniti, anni orsono, è riuscita a radunare così tanta gente. Il film è una straordinaria lezione di comunicazione che racconta un momento storico, il 27 aprile di quest’anno, probabilmente irripetibile: la beatificazione di due pontefici (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II) alla presenza di due papi viventi (Francesco e Benedetto XVI), una giornata per quattro papi. La presentazione del film è stata affidata al premio Nobel per la letteratura, Dario Fo, fantastico narratore, ammiratore di papa Francesco e con una militanza politica, soprattutto in passato (sinistra) e attualmente vicino a Beppe Grillo, poco in linea con il Vaticano.
Tale importante premessa attesta che la Chiesa è aperta e si rivolge a tutti. Autorevoli personaggi intervengono durante il docufilm: Pupi Avati, Aldo Grasso, Stelvio Cipriani (autore della musica che esegue lui stesso nel film, il tema di Karol), Javier Zanetti fino a Paolo Rossi (lo sport, in particolare il calcio, costituisce un elemento pacificatore che mette d’accordo tutti). Il racconto inizia con la canonizzazione, il ‘backstage’, i preparativi, le immagini d’archivio e quelle inedite di papa Francesco in occasione della sua elezione e prima della sua proclamazione al mondo intero.
La bellezza del film, un piacere estetico e artistico, risiede negli effetti 3D con cui si viaggia all’interno del Vaticano, soprattutto in luoghi esclusivi come l’Archivio Segreto, la scala di Pio IX, la sala Ducale, la Cappella Paolina, l’aula delle Benedizioni, il balcone del papa e infine il Giudizio Universale come neanche Michelangelo lo ha immaginato: con le figure che si staccano dallo sfondo, il cielo blu lapislazzulo che arretra in presenza del divino. L’evento cinematografico – a cui hanno partecipato 40 telecamere, 9 satelliti e 4 regie – offre una impareggiabile occasione di ammirare la ricchezza artistica della città del Vaticano e termina con le vedute aeree su Roma.
I contenuti sono quelli della diretta televisiva a cui ha assistito il mondo intero. In occasione della prima giornata è stato consegnato il premio Marc’Aurelio d’oro per la carriera all’attore cubano Tomas Milian, interprete di molti film polizieschi e spaghetti western negli anni Settanta. In conferenza stampa ha raccontato come si è ribellato alla sua famiglia borghese per andare all’Actor’s Studio di New York ed essere come James Dean nel film La Valle dell’Eden e come la zia cubana, sposata con il preside dell’università dell’Avana, proteggeva Fidel Castro e inviava soldi al Lider Maximo.