L’attesa è finita, il 5 luglio è arrivato il primo episodio di Grendizer U, la serie reboot di Goldrake. Ufo robot Goldrake è la serie che nel 1978 ha aperto la porta all’invasione dell’animazione giapponese in Europa, prima in Italia e poi in Francia e in seguito anche nei paesi arabi, ed è proprio da quest’ultimi che viene la produzione economica di questa nuova serie; dalla casa di produzione Manga Productions che in passato ha già prodotto l’ennesimo reboot di Capitan Tsubasa (Holly e Benji).
Fin dalle prime immagini questa nuova serie dedicata di Goldrake ha ricevuto molte critiche ingiustificate da alcuni dei “fan” della vecchia serie, sopratutto per il Chara del protagonista, che sembra molto ringiovanito rispetto alla vecchia versione degli anni 70. Spesso questi critiche sono state mosse da persone che non conosco l’evoluzione e i cambiamenti che l’animazione giapponese ha avuto in questi quasi 50 anni di storia, (e che spesso parlano più per ricordi del passato che per aver rivisto la vecchia serie di Goldrake). Grendizer U si rifa sia al glorioso passato delle opere del maestro Nagai, ci sono riferimenti al apocalittico manga di Ota, sia alle opere più recenti dal punto di vista del disegno in modo particolare a Evangelion (con cui condivide il chara Yoshiyuki Sadamoto), ma anche le serie di Gundam Seed e Gundam seed destiny (2002 e 2004 con cui condividono il regista Mitsuo Fukuda) senza dimenticare Code Greas (2006) e attack on titan, questa serie rivelazione del decennio.
Questa recensione non vuole dare un giudizio su Grendizer U, cosa che sarebbe impossibile da fare dopo un singolo episodio, ma vuole evidenziare i rimandi e le citazioni anche nascosti alle opere precedenti del maestro Go Nagai. Grendizer U oltre a voler raccontare di mito di Goldrake aggiornandolo ai nostri tempi (e alle nuove generazioni) vuole essere anche una dichiarazione d’amore al maestro che ha “creato” i robot giganti.
La serie si apre con l’arrivo sulla Terra del Grenzider, che cadde nel deserto rosso vicino a Riad, l’arrivo di questo UFO è stato osservato dal istituto dell’energia fotonica ai piedi del monte Fuji (la base del Mazinga Z), dal dr Umon (Procton nella vecchia serie). Ad investigare viene mandata con una Jeep rosa, Sayaka Umi che trova un ragazzo svenuto, Sayka fa appena in tempo a metterlo sul sedile anteriore del mezzo, che viene attaccata da delle misteriose Jeep armate di laser, mentre dalla terra emerge la bestia meccanica Doublas M2, l’iconico mostro meccanico con le teste di drago della primo episodio dxi Mazinga Z, la jeep di Sayaka prende il volo, ma viene ma viene bloccata dai raggi dei nemici, a sorpresa compare il Mazinga Z che dopo aver distrutto le jeep con i raggi fotonici taglia letteralmente in due Doublas con lo Jet Scrander, proprio come si vede nella seconda sigla della serie classica del mazinga Z.
Ora fermiamoci un attimo a parlare proprio di Koji e di questo Mazinga. Intanto si può facilmente notare che il mecha di questo si rifà al manga originale del maestro Nagai. Il Piller è bianco, e il viso del mazinga ha intorno agli occhi le line rosse tipiche appunto del manga. Da notare come Koji indossi una tuta che ha si la forma della versione originale degli anni 70 (poi ripresa anche nelle opere successive), ma i colori sono quelli della tuta che indossa nella vecchia serie di Goldrake. Mazinga ha una giuda che ricorda appunto quella di una moto, proprio come si diceva nella vecchia serie anime e manga.
Dopo che Mazinga Z porta in salvo Sayaka e il misterioso ragazzo, inizia la sigla che ha veramente molti spoiler sulla serie, su questa non mi voglio dilungare troppo, ma solo far notare quanto sia forte la presenza femminile in quest’opera. Si vede appunto una incredibile novità tutti e tre i mezzi di supporto del Grendizer saranno pilotati da tre ragazze, abbiamo Sayaka al Double Spacer (Goldrake 2) al posto di Koji, Hikaru Makiba (Venusia) sul Marine Spacer (Delfino spaziale) e Grace Maria Fleed al Drill Spacer, da notare che in questa serie abbiamo inversione dei nomi Grace diventa il primo nome al posto di Maria. Maria che riprende in tutto e per tutto l’aspetto che le è stato dato a suo tempo da Shingo Araki nella seconda parte di Goldrake.
Poi ci sono le due principesse di Vega che sembrano, nemiche di Luke Fleed, la bionda Rubina e la Rossa Teronna, la prima dalla serie originale, la seconda dal film UFO Robot Gattaiger, opera che era servita come fonte d’ispirazione alla vecchia serie. Le principesse di Vega hanno lo stesso aspetto nelle loro versioni originali, ma i loro nomi sono stranamente invertiti, da notare come ognuna sembra identificata con una rosa, una bianca e una rossa forse un riferimento a Lady Oscar, e forse ci ritroveremo con una storia alla Baldios dove l’eroe affronta in battaglia la donna che ama?
Finita la sigla si scopre che sono passati tre mesi e che il misterioso ragazzo privo di memoria, è stato chiamato Daisuke, e lo vediamo andare a cavallo, il cavallo si chiama Goro (nome originale di Mizar). Daisuke è ospite della villa di Koji a Riad, Koji che è intanto diventato ricco dopo aver brevettato le creazioni di suo nonno. (Koji potevi sceglierti un paese migliore dove vivere, un paese con un maggior rispetto dei diritti umani del Qatar)
Koji, Sayaka e Daisuke vivono una vita tranquilla vanno a mercato arabo, fanno corse in moto, ma in una situazione di crisi Koji prende il Mazinga Z che si trova sotto la piscina della sua villa, mentre il Jet Scrander, parte da un palazzo (una citazione al pazzo modo di Go Nagai).
Ma intanto inizia l’invasione da parte dei Vega, si vedono i minidischi su Parigi, Washington e Tokyo, ma anche su Riad. Koji parte per affrontare il nemico con il Mazinga Z nonostante Duke gli dica che le armi terrestri compreso il suo Mazinga non possano affrontare le forze di Vega, la stessa situazione che si vede nel primo episodio della serie classica con il TFO. Mazinga Z riesce a distruggere facilmente alcuni minidischi, ma arriva un mostro spaziale Girugiru (lo stesso nome del mostro del primo episodio della serie classica) anche se con difficolta Koji con la sua esperienza riesce a distruggere il mostro alieno sparandogli a braccia pelo il raggio termico, ma arrivano altri due mostri: Goru guro e Gin Gin (rispettivamente le nuove versioni dei mostri degli episodi 4 e 7 della serie classica). Koji affronta anche loro, ma è uno scontro impari, prova a colpire con un pugno uno dei due, ma il pugno del Mazinga va in pezzi (scena che ricorda la distruzione del Pugno di Giant Robot negli OAV degli anni 90). I mostri alieni senza troppo sforzo riescono a battere Mazinga Z e fino a strappargli la testa. Duke non può rimanere inerme mentre il suo amico Koji sta per morire, e proprio come nella versione classica, corre in aiuto con il Grendizer.
La sequenza dell’arrivo del difensore di Fleed è magnifica, si vede la sedia spostarsi dal disco alla testa del robot proprio come nella vecchia versione e poi proprio come nella vecchia sigla il robot esce dal disco da dietro. Una volta arrivato con un solo tuono spaziale distrugge i due mostri alieni anche questa una citazione alla vecchia sigla d’apertura.