Speciale di Halloween dei MCU su Disney+ dedicato al eroe lupo mannaro dei Marvel Comics degli anni 70.
Inizio questa recensione sullo special di Halloween con una piccola nota per l’adattamento italiano: invece di usare l’evocativo titolo originale Werewolf by night, si è preferito andare a riprendere il vecchio titolo di Licantropus della Corno (prima casa editrice italiana a pubblicare i fumetti Marvel), scelta secondo me molto discutibile nel 2022.
Chi è Werewolf by night? Meglio conosciuto con il nome di Jack Russell (o Jacob Russoff). E’ un licantropo protagonista di una serie di comics Marvel degli anni 70, il personaggio fece il suo esordio Marvel Spotlight on… numero 2 nel febbraio 1972. Per capire meglio bisogna tornare alla Marvel degli anni 70, perché con la fine degli anni 60 dopo un decennio di successi con le storie di supereroi per la MC inizio una profonda crisi creativa ed economica, questo perché i lettori si erano stancati dei supereroi, per questo motivo la casa delle idee inizio a guardarsi intorno cercando di trovare nuove storie e nuovi generi, a volte mescolando i supereroi ad altro, gli autori marvel dell’epoca iniziarono a guardare i generi di maggior successo cinematografico dai film di spionaggio alla James Bond, venne la serie di Nick Fury, da quelli di arti marziali alla Bruce Lee, i personaggi di Shang-Chi e Iron Fist, dai film con eroi urbani di colore della blaxploitation tipo Shaft, eroe in affitto Luke Cage, e naturalmente c’era il genere horror, in modo particolare i film della inglese Hammer Studios che riprendevano i mostri classici come Dracula, Frankenstein, l’uomo lupo e tutti gli altri in nuove versioni. Così anche approfittando di un allargamento delle maglie della censura del comic code, che fino ad allora proibiva la pubblicazione di fumetti horror, la Marvel iniziò grazie al suo editor Roy Thomas, ha pubblicare fumetti di genere horror, tra questi le serie dedicate a Dracula, a Frankenstein e poi in seguito anche al nostro lupo mannaro.
Queste storie horror però non erano indipendenti, ma inserite all’interno del Marvel Universe, così non era nuovo che i “mostri” di queste storie incontrassero i supereroi come Spiderman, o gli Avengers, o i fantastici quattro, a volte come alleati altre volte come nemici (memorabile lo scontro tra Dracula e Dottor Strange disegnato dal grande Gene Colan)
Così i mostri Marvel avevano un loro piccolo angolo oscuro dove avere le loro terrificanti storie, dove spesso erano dei signori del male vedi Dracula o delle creature incomprese per il loro aspetto Frankenstein o maledette come appunto Jack Russell, il licantropo che si trasformava a piacimento nella notte più oscura.
La Marvel naturalmente non si limitò a riproporre in versione comics le icone del genere horror, ma ne creò di proprie per esempio il personaggio del cacciatore di vampiri Blade, nato sulle pagine della Tomba di Dracula, o il terrificante Uomo Cosa o lo Zombi Simon Garth ispirato ai riti Vudo.
Quello dei fumetti horror della Marvel negli anni 70 fu un periodo fantastico dal punto di vista creativo, ma che non trovò sempre il favore del pubblico per questo spesso le testate venivano chiuse per mancanza di vendite, la più longeva è stata la testata della Tomba di Dracula che ha superato i 70 numeri; ma nonostante le loro serie venivano chiuse i mostri iniziarono a viaggiare al interno del Marvel Universe spesso come ospiti delle storie di Spiderman o di altri eroi.
Dopo questa lunga premessa iniziamo a parlare dello speciale su Disney+. Werewolf by night è in un bianco e nero molto raffinato, un omaggio ai film classici dell’Universal degli anni 30 e 40, un omaggio che già si nota dal titolo scritto in caratteri in stile Liberty.
Fin dall’inizio si vede una litografia che mostra gli Avengers per dire che questa storia si colloca appunto all’interno del MCU, subito dopo ci viene raccontata la storia della famiglia Bloodstone, custode da secoli della pietra Bloodstone, un artefatto in grado di smascherare e distruggere i mostri. L’ultimo membro della dinastia era Ulysses Bloodstone, morto senza lasciare un erede per la potente pietra, per questo la notte del suo funerale viene istituita una competizione tra diversi cacciatori di mostri per trovare l’erede di Ulysses, tra i cacciatori ci sono anche Jack Russell e Elsa Bloodstone, la figlia diseredata del padrone di casa.
Per decidere il nuovo proletario del pietra magica i cacciatori dovranno uccidere un potente mostro su cui appunto è stata imposta la Bloodstone, ma durante la caccia per il giardino della villa ci saranno vari colpi di scena, e appunto il finale sarà del tutto innaspettato inaspettato.
Molle sono le citazioni ai comics horror della Marvel, oltre al famoso licantropo, ci sono i membri della famiglia Bloodstone. Nello speciale il corpo di Ulysses Bloodstone viene rianimato attraverso un sistema simile ad un camion, è questo lo fa somiglia molto al personaggio di Simon Garth, lo zombi, mentre la figlia Elsa Bloodstone nei comics è una cacciatrice di mostri simile a Buffy di lei non si sa la ragione per cui ha deluso e abbandonato il padre.
La sorpresa più grande viene nello scoprire che il mostro da inseguire è l’Uomo Cosa, una creatura vegetale dalla lingua incomprensibile, all’aspetto inquinate, ma dall’animo gentile.
Nel finale la Bloodstone ha un nuovo proprietario e sulle note di Somewhere Over the Rainbow dal fil del mago di OZ, dal bianco e nero si passa al colore, in una sorta appunto di film di OZ al contrario, dove il mondo dei mostri è in bianco e nero, mentre la realtà moderna è a colori.
Oltre alla citazioni ai comics Marvel, ci sono vari rimandi ai classici horror degli anni 30 e 40, per chi ha una certa conoscenza di questi filml, non si può non pensare al Frankenstein del 31 e al suo sequel la Moglie di Frankenstein del 1935, ma anche un po’ al King Kong del 1933, al film The Raven del 1935, appunto nelle prime scene il protagonista Jack Russell è truccato come il personaggio del grande Boris Karloff.
Mentre la casa dei BloodStone, ma sopratutto il giardino sembrano usciti da un film espressionista tedesco degli anni 20 come Il gabinetto del dottor Caligari o il Nosferatu.
Naturalmente la fonte d’ispirazione più forte resta il film dell’Uomo Lupo del 41 con protagonista Lon Chaney Jr.
Nonostante le citazioni non so quanto si possa parlare di Horror o quanto Werewolf by Night possa suscitare paura nello spettatore, anche traendo ispirazione da molti da questi classici del passato, forse perché nei decenni il genere horror è cambiato, alla fine questo special se pure notevole, non riesce proprio a far paura ci troviamo a qualcosa che possa essere paragonato a un episodio speciale di Halloween dei Simpson o ad un episodio di Buffy, un qualcosa che nonostante venga classificato dai 16 anni in su, che potrebbe anche essere visto da un gruppo di ragazzini durante la notte di Halloween come semplice racconto degli orrori.
Werewolf by Night è una piccola produzione rispetto ai film e alle serie Marvel Studios, di sicuro una dell’opere più interessanti e originali di questa fase 4 del MCU, (insieme al film degli Eterni), e proprio per questa sua originalità ed indipendenza potrebbe risultare difficile da catalogare al interno del MCU, anche se non mi stupirei se i protagonisti dovessero comparire in altre produzioni, come per esempio il nuovo film di Blade.
Sembra proprio che i Marvel Studios stiano cercando d’offrire dell’opere sempre diverse per genere, target e ambientazione, questo può dare naturalmente più originalità alle singole produzioni che siano film o serie, ma che al tempo stesso rendono l’universo meno coerente e più difficile da seguire. Ma poi questa maggiore versatilità dei Marvel Studios vuole essere la ricerca di nuovi territori narrativi e di un nuovo pubblico o forse è il sintomo di un problema creativo più grave, di una casa di produzione che dopo Endgame, non sa più che pesci prendere per il futuro e proprio per questo oggi sembra navigare a vista, senza riuscire a far prendere una sola direzione a film e serie. Solo il futuro sopra darci una risposta, ma intanto godiamoci Werewolf by Night.