Ho visto i primi due episodi di Miss Marvel in anteprima a Etna Comics, accanto a me c’era Thomas il vecchio nerd.
Ho deciso di scrivere questa recensione dopo un paio di giorni dalla visione del 5 giugno a Etna Comics per capire bene questa nuova serie di Disney+ targata Marvel Studios.
La protagonista della storia è Kamala Khan ragazza pakistana emigrata negli Stati Uniti, per essere più precisi nel New Jersey, il New Jersey è praticamente come Queens di Peter Parker, con la differenza che il Queens è un quartiere di New York, mentre il New Jersey è uno stato intero, ma l’atmosfera e più o meno la stessa, quella cioè della periferia più periferia che si possa immaginare.
Kamala Khan nei comics ha dei poteri del tutto simili a quelli di mister fantastic dei fantastici quattro, cioè è come fatta di gomma, ma il nome lo eredita da Carol Danvers, cioè Capitan Marvel o meglio prima Carol, prima d’essere il capitano con poteri cosmici, era l’eroina Miss Marvel, spesso disegnata con costumi molto appariscenti e con molta pelle nuda, ed era disegnata anche con un bel seno molto abbondante.
Kamala Khan, la nuova Miss Marvel, è un personaggio molto importante nella storia recente della casa delle idee, perché ha rappresentato una rivoluzione nei comics, è uno dei primi personaggi (se non proprio il primo) a rappresentare la nuova generazione dei Millennials e pure ad appartenere a una minoranza, insieme lo Spiderman ultimate Miles Morales ha rappresentato tutta una nuova generazione di supereroi. Purtroppo dopo aver scritto molto bene si Kamala che Miles, la Marvel visto il successo ha iniziato a introdurre altri giovani eroi, ma che sono stati scritti male, in modo superficiale e pieni di stereotipi, e che spesso sono stati usati come sostituiti di icone molto più importanti per esempio Riri Williams che sembrava doveva prendere il posto di Ironman e Amadeus Cho nuova versione di Hulk, con il risultato che spesso le vendite ne hanno risentito.
Per quanto riguarda questa nuova serie, posso dire che ero partito molto prevenuto, intanto a parte qualche rarissima eccezione di recente i cinecomics Marvel, non mi hanno molto entusiasmano, e le serie MCU di Disney+, ancora meno, le trovo fatte in economia, a volte scritte male, troppo spesso sembrano quasi improvvisate.
A questo va aggiunto che Miss Marvel mi sembrava troppo per adolescenti o pre adolescenti, cioè mi aspettavo che se mi andava bene avrei visto qualcosa simile a Dawson Creek o O.C. e se mi andava male roba simile ad Hanna Montana o High School Musical o Lizzie McGuire e diciamolo sono troppo vecchio per entrambe le cose. Bisogna dire che appunto la serie tv di Miss Marvel, prende a piene mani proprio da Lizzie McGuire, da un punto di vista stilistico e narrativo è molto simile alla serie con Hilary Duff, di cui la Disney aveva preparato un sequel, chiuso però in modo prematuro. Forse proprio per evitare il confronto con Miss Marvel?
Sinceramente non credo che io da appassionato nerd over 40, possa criticare questa serie, per il semplice fatto che non è adatta al mio target, appunto è destinato al pubblico teen, e ci sono tutti i problemi e scelte dei teenagers, ma nonostante direi che la serie si può vedere perché può dare interessanti spunti.
Intanto si può dire il budget è più alto di certe produzioni Disney destinati ai pre-adolescenti e adolescenti, di solito resisto pochi secondo di fronte a roba come HSM o altre film Disney Channel original movie o serie simili, ma sicuramente non c’è il budget dei film, ne tanto meno delle prime produzioni seriali della MCU, si vede subito che rispetto a Wanda Vision o Falcon e The winter Soldier, qui ci sono meno soldi, ma dopo tutto perché spendere se oramai queste serie hanno sempre ottimi ascolti indipendentemente dalla qualità?
Naturalmente tutta la storia ruota attorno a Kamala, questa ragazza adolescente, pakistana di religione musulmana, grande fan di supereroi, sopratutto di Captain Marvel, e fa dei video dove racconta della sua passione degli Avengers, e vuole andare a tutti i costi a una manifestazione dedicata ai supereroi più forti della Terra, ma il problema è che i suoi genitori non vogliono e lei che fa? Come tutti gli adolescenti decide di scappare di casa con il suo miglior amico, partecipando persino a un contest cosplay con un costume di Cap Marvel, e da li cominciamo i guai per Kamala.
Come già detto la serie può non piacere ad un pubblico più grande, sopratutto perché ha molti stereotipi tipici dei Teen Drama, anche se ci sono in mezzo i super poteri; super poteri che vengono da un magico braccialetto d’origine antica, appartenuto alla bis-nonna di Kamala gioiello magico d’origine Pakistane se non Persiane addirittura. La produzione ha deciso di non dare alla protagonista i poteri della gomma, forse per non farla somigliare troppo a Mr fantastic, ma in compenso i poteri somigliano molto (anche troppo) a quelli di Lanterna Verde della Distinta Concorrenza.
Oltre ai poteri che Kamila che ha appena ricevuto, c’è la sua vita di ogni giorno da adolescente, vengono raccontate i suoi contrasti con i genitori, il suo vivere in una comunità che piuttosto chiusa e con alcune tradizioni, ma in un paese ricco di novità e di libertà, ma questo tema per ora e appena accennato, e non credo s’andrà molto oltre, semplicemente perché non credo che la Disney voglia approfondire questa tematica in una serie di supereroi teenagers. E’ veramente strano che i genitori Khan abbiamo portato i figli negli States per dargli la possibilità di scegliere d’esseri chi vogliono, ma sempre e solo alla interno delle loro tradizioni, della loro religione e comunità. Comunità che viene descritta abbastanza bene, ma non saprei dire se quella proposta sia una visione giusta di una comunità musulmana degli Stati Uniti, perché da una parte sembra voler andare al di la degli stereotipi, dall’altra sembra non di voler offendere nessuno, ma questo non dipende solo dal fatto che si tratta di una comunità Islamica, perché gli stereotipi simili li trovo anche nelle Black Comedy, con protagonisti una famiglia di colore o gli stereotipi attribuiti a noi italiani o alle sitcom con le comunità ebraiche.
Miss Marvel potrebbe essere tra i prodotti del MCU quello più genuinamente Marvel Comics, con un adolescente che deve affrontare sia il fatto d’essere dotato di poteri, che al tempo stesso essere un diverso discriminato, questi alla fine sono i temi cardine delle storie di Spiderman o di molti comics degli x-men, ma tutto dipenderà da quanto si voglia rischiare, rendendo Miss Marvel qualcosa di più del tipico prodotto usa e getta, a cui purtroppo ci stanno abituando i Marvel Studios, da parte mia voglio essere ottimista con Kamala Khan, più di quanto lo sia stato con altri film o serie.
Appurato che si tratta di una serie per lo più destinata a un determinato target, quello delle ragazze adolescenti tra i 13 e i 16 o 17 anni, ma ci sono buone possibilità che la storia di Miss Marvel, diventi propedeutica alla visione di Marvels, il secondo film con protagonista Cap Marvel, allo stesso modo in cui serviva conoscere Wanda Vision per capire a piano Doctor Strange e il multiverso della follia, per questo consiglio la visione anche a tutti, e chi sa che nel vedere la vita di un adolescente degli anni 20 del 2000, non possa anche servire per capire meglio i ragazzi più giovani, che secondo me hanno molte più difficoltà e sfide di quante ne avevamo noi alla loro età.