Oggi è la giornata nazionale di Dante, il sommo poeta, genio universale del suo tempo e del futuro; poeta, politico e linguista, grande uomo di cultura, le sue opere sono fonte d’ispirazione anche per la cultura pop e nerd di tutti i tempi.
Lo so, buona parte dei ricordi legati a Dante Alighieri non sono piacevoli per studenti ed ex-studenti italiani di ogni epoca. La Divina Commedia, come anche i versi della Vita Nuova o le altre opere minori sono state una vera tortura per tutti noi ai tempi della scuola.
Io ho dovuto persino studiare a memoria alcune parti della Divina Commedia a memoria in terzo superiore, ancora ricordo i versi di Ulisse per incitare i suoi compagni ad attraversare le colonne d’Ercole, per non parlare dei versi del Paradiso che ho dovuto leggere all’esame di maturità.
Nonostante questo Dante è veramente un monumento letterario della cultura italiCna, al pari di opere d’arte come gli affreschi della Cappella Sistina di Michelangelo o l’Ultima cena di Leonardo, anzi proprio come queste opere si va ben oltre la cultura italiana, i versi di Dante diventano beni dell’intero genere umano, al pari dei poemi omerici, del paradiso perduto di Milton e delle tragedie di Shakespeare.
Se per noi Dante diventa un duro scoglio da superare a scuola, per altri può essere una grande fonte d’ispirazione, una fonte d’ispirazione che può arrivare molto più in la di quello che possiamo immaginare, arrivando per esempio in un paese lontano come il Giappone.
Racconta la leggenda che Divina Commedia arrivò nelle mani di un ragazzino giapponese di nome Kiyoshi, che d’adulto sarà conosciuto con lo pseudonimo di Go Nagai.
Credo che non ci sia bisogno di presentazioni su chi sia Go Nagai, creatore di Devilman, di Mazinga Z e di Goldrake.
Non si sa come in casa del piccolo Kiyoshi Nagai, c’era appunto una copia della Divina Commedia con l’illustrazioni di Gustave Dore, un grande artista specializzato nell’arte della litografia, le litografie sono realizzate creando degli stampi in legno o metallo su cui poi si stende dell’inchiostro, così che immagine venga stampata su un foglio. Nella litografia Dorè era il più grande fra i maestri, tanto che illustro le più grandi opere letterarie dell’umanità dal Paradiso Perduto di Milton alla Bibbia, passando appunto per la Divina Commedia di Dante.
Forse proprio con l’opera dantesca Dorè raggiunse il suo apice, sopratutto illustrando l’inferno e i suoi demoni, mostri e torture; furono proprio quelle immagini di demoni a rimanere imprese nella mente del giovane Nagai, in modo particolare quella di Lucifero imprigionato nei ghiacci, l’angelo caduto che si era ribellato a Dio, precipitato nel fondo dell’inferno, che Dante descrive con tre volti, mentre divora per l’eternità Cassio, Bruto e Giuda, i primi due che hanno ucciso Cessare, cioè lo stato terreno, l’ultimo che ha tradito Cristo. cioè la chiesa.
Come spesso accede ci sono delle immagini potenti e forti, che viste da bambini continuano a restare con noi per sempre, questo è successo ai demoni danteschi di Dorè, nella mente di Go Nagai. Il Lucifero di Dante e di Dorè sono rimasti a fare compagnia al giovane Nagai, fin quando diventato mangaka, ha avuto la possibilità di realizzare un’opera tutta sua, un’opera su cui aveva la più completa libertà sia nella storia che nei disegni, quest’opera è Mao Dante.
Mao Dante era un demone che si libera dai ghiacci, che nell’immaginario di Nagai, non sono quelli degli ultimi gironi infernali, ma i ghiacci eterni dell’Himalaya “nella fredda notte buia.”
Come si suol dire, il resto è storia perché l’opera incompleta di Mao Dante, sarà inseguito la fonte d’ispirazione al capolavoro assoluto del maestro Nagai: Devilman. Devilman che resta ancora oggi il manga più venduto in Giappone e all’estero, inesauribile fonte d’ispirazione ancora oggi, basta guardare l’attuale successo dell’Attacco dei Giganti di Isayama o il Berserk del compianto Miura.
Il grandioso debito e rispetto che Nagai nutre per il nostro Dante, si può notare sia nel nome del suo primo demone, appunto Dante, ma anche nell’opere successive; Nagai farà scendere in un viaggio nell’oltretomba la protagonista di Devilman Lady, Jun Fudo dove incontrerà sia personaggi danteschi che i demoni del manga di Devilman.
Nagai poi lavorerà a un adattamento manga proprio della Divina Commedia, fortemente ispirata alle litografie di Dorè, che si può acquistare in un grande volume cartonato edito della Jpop.
Ma sono moltissimi gli autori che si sono cimentati con il viaggio di Dante nei tre regni ultraterreni, per esempio c’è l’ultima parte del manga di Saint Seiya (cavalieri dello zodiaco) di Masami Kurumada, dove i cavalieri d’Athena si scontrano contro Hades, in un inferno del tutto simile a quello dantsco, con tanto di gironi, e persino la porta del inferno con la scritta: lasciate ogni speranza voi che entrate.
Vorrei anche citare l’opera d’illustrazione di un nostro grande artista, Gabriele Dell’Otto, che ha illustrato con i suoi dipinti ogni canto dell’inferno, del purgatorio e del paradiso, un opera edita da Mondadori. Dell’Otto è famoso anche per aver lavorato per i più importanti editori di comics Marvel e DC.
Ma anche l’opera di Paolo Barbieri, artista famoso per aver realizzato le copertine dei romanzi di Licia che illustra l’Inferno, volume uscito l’anno scorso per Bonelli.
Concludo ricordando il videogioco e l’anime Dante’s Inferno, storia dark fantasy ispirata all’opera dantesca.
Dante può anche essere morto da più di 500 anni, ma la sua opera continua a essere ancora moderna e attuale, nonostante dia non pochi problemi agli studenti italiani di tutte l’epoche.