Numeri, cifre. Persone, popolazioni, amici sui social media, decrescita economica, statistiche. Soldi, pagamenti, investimenti, stipendi. Ogni giorno ci troviamo di fronte ai numeri. #Numbers è un progetto articolato in tre momenti – una performance, un’installazione d’arte pubblica, una mostra – che prende il via il 1° luglio, in occasione del festival Conoscenza in Festa di Udine, e si conclude il 28 agosto nelle sale del Museo Etnografico del Friuli. Ideata dal collettivo DMAV-Dalla maschera al volto in sinergia con PSG Partnership Studies Group dell’Università degli Studi di Udine – che vede la partecipazione di studiosi di letteratura, lingua, sociologia, antropologia culturale e critici di tutto il mondo –, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con, tra gli altri, Confindustria FVG-Gruppo Giovani, Change_Community model, Sibec, Pf Group, Insiel e Labirinto Coop e con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Udine. #Numbers pone i numeri che fanno parte del nostro quotidiano a confronto con un’idea più antica di comunità e suggerisce, di fronte alla crisi del “villaggio”, forme di economia basata sulla consapevolezza relazionale. Il concetto di cura si contrappone all’idea che un numero sia sufficiente a spiegare tutto. Nella prima fase, quella performativa, nelle serate dell’1 e 2 luglio, il corpo e la voce sono gli strumenti adoperati per generare una visione archetipica di comunità: con un reading su base elettronica, elementi in video mapping – maxi proiezioni su superfici urbane – e azioni di colorazione urbana viene creato uno spazio di riflessione sui “numeri” del nostro tempo. In chiave di arte sociale, la performance lavora su un equilibrio tra l’intervento fisico dei performer, la creazione di un’ambientazione sonora e digitale a forte impatto immersivo e una fase di interazione diretta con il pubblico che diventa un vero e proprio partecipante dell’azione artistica. La seconda fase, sempre l’1 e 2 luglio, prevede l’allestimento di un’installazione interattiva: in una logica di rigenerazione urbana, Vicolo Sottomonte, centrale ma socialmente poco valorizzata, si riempie di numeri e viene resa vitale attraverso l’utilizzo del colore. La strada diventa uno spazio colorato e di confronto per gli abitanti della città. La trasformazione sensoriale del luogo e l’allestimento di oggetti di socialità stimolano la possibilità di fermarsi e vivere lo spazio, generando partecipazione, coscienza critica e visioni di cambiamento. La mostra, dal 3 luglio al 28 agosto al Museo Etnografico del Friuli, prolungamento naturale della performance e sua declinazione in chiave di esposizione, è pensata come un insieme di immagini fotografiche, videoinstallazioni e oggetti plastici con cui il pubblico può interagire. Immagini di luoghi della comunità da reinventare, numeri che si perdono nello spazio del paesaggio, voci che rimbalzano portando lo spettatore a inseguire la strada dei numeri, una sorta di contaminazione tra spazio reale e wonderland. All’interno del percorso viene inoltre presentata una serie di domande essenziali elaborate dai vari partner del progetto provenienti dal mondo dell’istruzione, della cultura e del lavoro. L’esperienza di #Numbers verrà poi raccolta in un volume che comprenderà sia le immagini più significative del lavoro che alcuni testi scientifici elaborati da studiosi di livello internazionale sui temi dell’economia di cura, della partnership, della rigenerazione urbana, della social art, del digital and human development. Il progetto, allestito per la prima volta a Udine, sarà poi ambientato in altre città italiane ed europee. Il collettivo DMAV-Dalla maschera al volto crea in tutta Italia progetti di arte sociale, per far emergere i messaggi e le risorse profonde delle comunità. È un viaggio collettivo, spazio di incontro di mondi possibili, di esperienze, di sogni e di visioni, di azioni e di intenzioni. Guidato da Alessandro Rinaldi, che lavora a livello internazionale su progetti di crescita delle comunità sociali attraverso l’arte e sui modelli di apprendimento centrati sull’esperienza, il team mescola artisti visivi, musicisti, creativi ad esperti di sviluppo sociale e organizzativo, talent management, relazioni di aiuto in contesti organizzativi, apprendimento esperienziale. DMAV crea installazioni ed eventi di agitazione empatica, narrativa e visuale, in spazi possibili e impossibili: dai luoghi dell’apprendimento ai teatri, dalle fabbriche ai parchi urbani, dagli ospedali ai musei e alle gallerie. Ogni volta che uno spazio acquista nuovi significati per una comunità per DMAV c’è l’occasione di creare un ancoraggio di bellezza che sveli un futuro possibile, una linea di contatto.