Si inaugura venerdì 3 giugno alle ore 18.00 la mostra Capri B&B – Behind and Beyond di Raffaella Mariniello ed Eugenio Tibaldi a cura di Adriana Rispoli, con la supervisione tecnico-scientifica di Patrizia Di Maggio presso la Certosa di San Giacomo e Quarto del Priore – Capri. La mostra si potrà visitarla fino al 24 luglio 2016. La mostra è realizzata in collaborazione con il Polo Museale Campano, con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Capri, del Comune di Anacapri e dell’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di Capri e il MATRONATO della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. In mostra venti opere tra fotografie, installazioni e collage, la maggior parte realizzate appositamente per gli spazi espositivo, partendo da una riflessione congiunta dei due artisti sull’isola di Capri, sulle bellezze non convenzionali dell’Isola Azzurra, sul rapporto tra l’uomo e la natura da cui si genera il mito che l’avvolge e la cui aurea leggendaria continua ad essere alimentata anche dal turismo di massa che investe questa perla del Mediterraneo. La mostra Capri B&B – acronimo di “Behind & Beyond” ed evidente gioco di parole relativo alla ricezione b&b che inizia a diffondersi anche in una meta turistica come Capri – offre al pubblico una visione che va oltre, al di là delle apparenze, per esplorare, attraverso lo sguardo non convenzionale e ironico degli artisti, la “scenografia” grazie alla quale tutto si presenta ai massimi standard possibili, addirittura ideale e perfetto, evidenziando allo stesso tempo la realtà del lavoro quotidiano dei tanti operatori che, lavorando dietro le quinte, rendono possibile questi standard di ideale perfezione. I due artisti, ognuno secondo il suo specifico approccio, hanno lavorato su aspetti diversi del territorio coinvolgendo nel processo artistico anche le comunità locali a seguito di periodi di residenza. Tra le tante opere in mostra, due opere di grandi opere 46 Bed Places di Eugenio Tibaldi e Capri Teorema di Raffaela Mariniello. La prima, installata nel Giardino del Priore, rappresenta l’icona di Capri, i Faraglioni, con una vera e propria scenografia monumentale dal valore ambivalente, ovvero la cui dignità estetica e concettuale risiede nel fronte, magistralmente dipinto, tanto quanto nel retro dove spuntano a vista le impalcature di tubi innocenti, tratto distintivo nella poetica dell’artista, e che svela l’origine povera del supporto e, quindi, i meccanismi che soggiacciono a ogni narrazione pubblica dei luoghi. Capri Teorema di Raffaela Mariniello, invece, è un’installazione fotografica composta da 32 immagini di diverso formato, una narrazione visiva personalissima di Capri con le zone più segrete dell’isola, le meno battute dal turismo di massa. Il connubio ideologico e formale dei due artisti si sintetizza nell’opera Capri B&B – Arco Innaturale, un lavoro a quattro mani in cui il tipico intervento di sottrazione attraverso la pittura bianca di Eugenio Tibaldi avviene su uno scatto fotografico di Raffaela Mariniello, un’opera che simboleggia l’unione tra uomo e natura, ma anche l’impegno necessario per il mantenimento di una bellezza idealizzata.
Raffaela Mariniello (Napoli 1962, vive a Napoli) è una delle più note fotografe italiane. La sua ricerca artistica è rivolta a tematiche sociali e culturali con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo e gli oggetti del suo quotidiano. Nel 1991, quando la crisi dell’industria siderurgica segna la chiusura definitiva dell’Italsider di Bagnoli, Raffaela Mariniello inizia una campagna fotografica sulla fabbrica, a tutt’oggi unica testimonianza storica sull’attività dell’acciaieria. Tra il 1992 e il 1995, il lavoro Bagnoli, una fabbrica è stato esposto a Napoli, Nantes, Calais, Parigi e Milano. Nel 2006 ha iniziato un progetto sui centri storici delle città italiane, in cui è evidenziata la trasformazione dei luoghi preda del turismo di massa: le immagini, a colori e in grande formato, vogliono mostrare l’alterazione dell’essenza di un sito, la sua trasfigurazione fino a divenire simile a un parco a tema privo di identità storica e culturale. Souvenirs d’Italie, titolo di questa serie, è stato esposto a Villa Pignatelli nel 2011 ad inaugurazione della Casa della Fotografia per gli Incontri Internazionali d’arte. Nel 2014 dedica il suo ultimo progetto al tragico incendio di Città della Scienza, avvenuto la notte del 4 marzo 2013, con il poetico e silente racconto Still in Life, video che è stato donato dall’artista alla collezione del museo MADRE di Napoli. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra le quali: Bibliothèque National de Paris; Maison Européenne de la Photographie e Fond National d’Art Contemporanain, Parigi; Centre Régional de la photographie Nord Pas-de-Calais, Calais; Banca Commerciale di Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Metropolitana di Napoli; Museo della Certosa di San Lorenzo, Padula. Lavora con la galleria Studio Trisorio di Napoli.
Eugenio Tibaldi (Alba, 1977, vive tra Napoli e Torino). E’ noto a livello internazionale per la sua ricerca che articola tra loro arte, urbanistica e architettura, è considerato tra gli artisti italiani più affermati della sua generazione. Attraverso tecniche miste, con un tratto inconfondibile, Tibaldi descrive, con sguardo osserva e non giudica, il progressivo nascere e svilupparsi di edifici abusivi e architetture effimere, che feriscono l’occhio e il cuore, registra disagi sociali che finiscono per diventare scenari muti lungo i quali si snoda la vita di tutti i giorni, apparentemente senza increspature e nei quali tuttavia si trova conforto, il suo sguardo. Nel 2014 ha vinto la prestigiosa residenza all’American Academy di Roma. Le sue opere sono esposte in importanti istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. La sua opera The Identity of Concrete (2015), una mappa monumentale, realizzata assemblando alcuni lucidi originali, relativi a progetti che provengono dalla cartiera Mondadori di Ascoli Piceno, luogo-emblema degli edifici dismessi non riqualificati, è esposta nella collezione del Museo MADRE di Napoli, dove nel gennaio 2016 l’artista ha presentato anche il progetto “Questione di appartenenza” e le opere realizzate nel corso del workshop con gli studenti del Liceo-Ginnasio “ G. B. Vico” di Napoli. Tra le principali mostre personali sono da ricordare Archeologia / Contemporanea _02, presso il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno nel 2013, Transit – 4, State Museum of Contemporary Art, Thessaloniki nel 2011- Project Room Museo MADRE Napoli nel 2010 a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola. Fra le collettive: Biennale dell’Havana 2015, 4th Tessaloniki Biennale of Contemporary Art, Tradition – Reversal, Salonicco, Transient Space – The Tourist Syndrome, Bucarest, Tabula Rasa: 111 days on a long table, un progetto speciale di Manifesta7, Ex Alumix, Bolzano, Laws of Relativity / La legge è relativa per tutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Lavora con la galleria Umberto di Marino Arte Contemporanea di Napoli e con Studio la Città di Verona.