36 anni fa uscì l’album che ha rivoluzionato per sempre la musica. “The Wall” dei Pink Floyd. Era il 30 novembre del 1979 quando David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright e Nick Mason (storica formazione della band della quale faceva parte in precedenza Syd Barrett) raggiungono la popolarità mondiale grazie alla pubblicazione di un capolavoro assoluto: pietra miliare del rock (inizialmente molto psichedelico poi nettamente progressive). La band era attiva dalla metà degli anni sessanta ed era venuta già alla ribalta per lavori quali Atom Heart Mother e Meddle e si afferma a livello mondiale con The Dark Side of the Moon, Wish you were here e Animals. “The Wall” fu l’album più venduto negli Stati Uniti d’America nel 1980. Il successo planetario fu ottenuto grazie anche al tour colossale che ne seguì e all’uscita dello storico film “Pink Floyd The Wall”, regia di Alan Parker, con le “rivoluzionarie” animazioni di Gerald Scarfe e l’interpretazione di Bob Geldof nel ruolo del protagonista “Pink”. Il personaggio fittizio del film (basato probabilmente su Roger Waters e in parte su Barrett) è un artista che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria esistenza (la morte del padre in guerra durante i suoi primi mesi di vita, la disumanizzante spersonalizzazione della scuola, l’iperprotettività della madre, l’alienante vita da rockstar, le grottesche avance delle groupie, il divorzio dalla moglie), si chiude in un muro psicologico, protettivo ed invalicabile, che lo soffoca inesorabilmente, trascinandolo ai limiti della follia. Con il film Waters denuncia la perdita di identità delle masse degli adolescenti che è determinata e sfruttata anche dal sistema delle rock star, il cui seguito acritico potrebbe, addirittura richiamare gli incubi del nazismo. “In the flesh?”, “The Thin Ice”, “Another brick in the wall” part. 1,2 e 3, “The Happiest Days of Our lives”, “Mother”, “Empty Space”, “Young Lust”, “One of my turns”, “Don’t live me now”, “Goodbye cruel world”, “Hey you”, “Is there anybody out there?”, “Nobody home”, “Vera”, “Bring the boys back home”, “Comfortably numb”, “The show must go on”, “In the flesh”, “Run like hell”, “Waiting for the worms”, “Stop”, “The trial”, “Outside the wall”, “Masters of ceremonies”, “What shall we do now?”, “The last few bricks”, sono le 28 meraviglie (per stile, tecnica, arraggiamenti, parole con le quali artisticamente e musicalmente si sono raggiunte vette altissime mai più raggiunte) dell’album che ha cambiato per sempre il modo di fare ed ascoltare musica nel mondo.