Domenica 26 luglio doppia rappresentazione per lo spettacolo L’Ultimo Rifugio che si ispirato al bunker del Soratte e dove verrà rappresentato. Musica dal vivo, testo recitato, video multimediale di forte impatto teatrale sono gli ingredienti di uno spettacolo interdisciplinare unico nel suo genere, presentato a Roma qualche giorno fa nell’ambito della rassegna INVITO ALLA DANZA che prenderà vita nel luogo ricco di storia il bunker del Soratte, rifugio antiatomico costruito negli anni Trenta che tuttora rappresenta una delle piu’ importanti opere di ingegneria militare presenti in Europa.
L’ULTIMO RIFUGIO questo il titolo della performance della Compagnia Egri Bianco Danza prende spunto dagli attentati di varia matrice scatenati in tutto il mondo, fino all’ultimo folle sterminio di Parigi o di Tunisi, che ci fanno vivere, forse inconsapevolmente, una Terza Guerra Mondiale non dichiarata. Tale scenario rende tristemente attuale il termine Rifugio. Rifugiarsi dove?, Da chi?, Perché? Questo stato d’animo prende corpo, si sviluppa e si ambienta perfettamente nel Tunnel del Soratte, rifugio dell’Alto Comando Tedesco nel 1943 e successivamente bunker antiatomico negli anni 70’. Il coreografo Raphael Bianco, in questo particolarissimo contesto storico-turistico, rappresenta situazioni di attesa, fuga, scampo, in un luogo che è stato testimone di sofferenza, strategie militari e scenari apocalittici. Danza e musica dal vivo interagiscono evocando suggestioni e stati d’animo consolidati dalle testimonianze recitate che, raccontando molteplici vicende umane, contestualizzano questi luoghi in momenti storici ben definiti. Il video dal vivo del regista Stefano Rogliatti riprende azioni danzate in tempo reale in alcune gallerie del tunnel; immagini che verranno proiettate durante lo spettacolo e permetteranno di valorizzare ulteriormente questo sito rendendo visibile un patrimonio storico-turistico poco conosciuto. Non meno importanti le attività collaterali realizzate in collaborazione con l’Associazione Bunker Soratte. Prima dell’inizio dello spettacolo verranno proiettati alcuni filmati gentilmente concessi dall’archivio del Sito Museale, a testimonianza delle attività svolte nel 1943/44 dall’ Alto Comando Tedesco e del bunker antiatomico voluto dal Governo Italiano durante la Guerra Fredda.
BUNKER DEL SORATTE – La storia in breve
La costruzione – 1937/1943 Nel 1937, per volere di Benito Mussolini, venne avviata sul Monte Soratte, data la vicinanza con la Capitale, la realizzazione di numerose gallerie all’interno della montagna, che sarebbero dovute servire da rifugio antiaereo per le alte cariche dell’Esercito Italiano, pur sotto le mentite spoglie di fabbrica di armi della Breda: le cosiddette “officine protette del Duce”. I lavori furono svolti sotto la direzione del Genio Militare di Roma e, ancora oggi, questo dedalo ipogeo costituisce una delle più grandi ed imponenti opere di ingegneria militare presenti in Europa (circa 4 km di lunghezza: una vera e propria città sotterranea). L’occupazione tedesca – 1943/1944 Durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare nel settembre del 1943, il “Comando Supremo del Sud” delle forze di occupazione tedesche in Italia, guidato dal Feldmaresciallo Albert Kesselring, si stabilì sul Soratte.
Per un periodo di circa dieci mesi, le gallerie si prestarono come valido rifugio segreto per le truppe naziste e resistettero al pesante bombardamento del 12 maggio 1944, effettuato da due stormi di B-17 alleati, partiti appositamente da Foggia per distruggere il quartier generale tedesco al Soratte. Sembrerebbe che, prima di abbandonare l’area, il Feldmaresciallo dette ordine di minare ed incendiare tutto il complesso ipogeo e di interrare delle casse contenenti parte dell’oro sottratto alla Banca d’Italia: le stesse non sono mai state ritrovate. La realizzazione del Bunker Antiatomico – 1967/1972 Per anni, dopo la fuga delle truppe tedesche successiva al bombardamento, il complesso visse periodi di totale abbandono. Fu solamente nel 1967, durante gli anni della Guerra Fredda, che, sotto l’egida della N.A.T.O., venne modificato un tratto delle gallerie, che assunse l’aspetto di bunker anti-atomico; i lavori, solo parzialmente terminati, si protrassero fino al 1972, quando, per ragioni ancora incerte, vennero bruscamente interrotti. Dagli anni ’70 a oggi
L’area, da alcuni anni, è stata riacquisita dal Comune di Sant’Oreste ed è oggetto di un progetto di recupero delle ex-caserme e di allestimento di un museo storico diffuso, denominato “Percorso della memoria”. Oggi le gallerie sono visitabili grazie all’impegno della Libera Associazione Culturale Santorestese “Bunker Soratte”.
INVITO ALLA DANZA – XXV Edizione
Direzione Artistica: Marina Michetti
dal 16 luglio al 3 agosto 2015
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Giovanni Cardone