Si inaugura giovedì 2 luglio alle ore 18.00 la mostra Rigeneratio di Giorgio Celiberti a cura di Salvatore Marsiglione presso gli spazio istituzionali San Pietro in Atrio promossa dal MAG – Marsiglione Arts Gallery, di Como.
Mostra Istituzionale del Maestro Giorgio Celiberti con il Patrocinidel Comune di Como, del Padiglione Italia EXPO Milano 2015, del SistemaComo 2015 del Canto della Terra, Como Culture Capital 2015 e dell’Associazione Archivio Luigi Russolo. La mostra si potrà visitare fino al 2 agosto 2015. Come ci dice Salvatore Marsiglione: “ Nella linea progettuale della galleria, la scelta di un Grande Maestro che esalta e usa la pittura come fosse parola e lettura, non poteva che cadere su Giorgio Celiberti.
Maestro di grande spessore quanto uomo umile e gentile, egli ha cavalcato gli ultimi 70 anni della storia dell’arte in modo trasversale tra pittura e scultura, dedicandosi da più di 45 anni, alla rappresentazione delle terribili sofferenze inflitte al popolo ebraico e alla grandezza dell’amore!. La mostra “Rigeneratio” è divisa tra gli spazi istituzionali di San Pietro in Atrio e la galleria MAG, con lo stesso concept, La Rigenerazione della vita, della natura, che il curatore Salvatore Marsiglione ha voluto rappresentare con alcune opere inedite e altre già conosciute del Maestro Giorgio Celiberti, che racchiudono un arco di 40 anni di lavoro. Ancora 18enne partecipa, nel 1948, alla prima Biennale d’arte di Venezia del dopoguerra, allievo di Emilio Vedova, lo resterà fino ai primi anni ’50 quando si trasferisce prima a Parigi e poi a Bruxelles per assorbire dai circoli culturali e dalle avanguardie d’oltralpe. Gli ultimi anni ’50 li passa a Londra, dove imperversava l’espressionismo di Bacon e Sutherland, prima di viaggiare e soggiornare anche per lunghi periodi tra gli USA e tutta l’America Latina. Al rientro in Italia si trasferisce per un lungo e fruttuoso periodo a Roma, dove frequenta gli artisti di punta del panorama italiano. Il ritorno a Udine, verso la metà degli anni Sessanta, ha consentito a Celiberti di avviare un lavoro di riflessione su se stesso, che dura tuttora, ricco di esiti creativi caratterizzati sempre da una divorante ansia di sperimentazione. Nel 1965 accade un fatto destinato a modificare in senso radicale la sua arte. Visita il lager di Terezin, vicino Praga, dove migliaia di bambini ebrei, prima di essere trucidati dai nazisti hanno lasciato testimonianze della loro tragedia in graffiti, disegni, in brevi frasi di diario e in un libretto di poesie, testimonianze toccanti della loro tragedia. Il Maestro Giorgio Celiberti in 70 anni di profonda ricerca interiore, è stato invitato alle rassegne d’arte più importanti del mondo tra Oriente e Occidente e ha le sue opere esposte in permanente in importanti musei. La mostra “Rigeneratio” vuole offrire lo spunto per la riflessione su un fatto naturale, un atteggiamento positivo verso ciò che caratterizza la vita di tutti gli esseri viventi da sempre, la rigenerazione della natura come fondamento del nostro viaggio. Collegandoci alla celebre frase di Nietzsche «Bisogna avere un caos dentro di sé, per generare una stella danzante», il concetto verso la Rigeneratio è direttamente conseguente: la tragedia di quei poveri bambini costretti nel lager, ha permesso loro di trasmettere le loro emozioni, le loro paure, i loro sogni e le loro speranze attraverso quei graffi, segni e piccoli graffiti; il Maestro ha assorbito quelle immagini che gli hanno fatto esplodere una grande energia che covava dentro di se.La natura, immensamente più grande dell’uomo, genera la vita dalla morte, pensiamo alla morte delle piante che attraverso la loro decomposizione danno il nutrimento ai semi che diventeranno prima vita, poi piccole piante, fino a grandi alberi. Il nutrimento dell’anima – la scintilla – può derivare anche dall’assorbimento di una forte emozione fatta di morte, distruzione e desolazione. Rigeneratio”.
Biografia di Giorgio Celiberti
Giorgio Celiberti è uno degli ultimi artisti viventi ad aver partecipato alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra, quella curata dal critico Rodolfo Pallucchini. Inizia a dipingere giovanissimo, imponendosi subito per la sua originalità di linguaggio tanto che, appena diciannovenne, partecipa alla Biennale di Venezia del 1948. Si iscrive al Liceo Artistico di Venezia e poi frequenta lo studio di Emilio Vedova. Grande amico di Tancredi con il quale condivideva la ricerca pittorica di impronta informale in opposizione all’accademismo Nei primi anni Cinquanta si trasferisce a Parigi, dove rimane per due anni, e qui entra in contatto con i maggiori rappresentanti della cultura francese; vince poi una borsa di studio a Bruxelles che gli permette di approfondire le sue ricerche sull’Avanguardia. Dopo questo periodo di studio, parte per Londra per poi spostarsi negli Stati Uniti, dove soggiorna in Messico, a Cuba, in Venezuela; da queste esplorazioni ne deriverà quel repertorio di segni che poi rielaborerà negli anni successivi. Durante questo periodo di viaggi continua comunque ininterrottamente la sua attività espositiva nelle gallerie italiane.
Nel 1965 l’artista riceve un forte impatto emotivo dalla visita al campo di concentramento di Terezin, vicino a Praga, dove migliaia di bambini ebrei prima di essere trucidati avevano lasciato, testimonianze toccanti della loro tragedia. Da quella esperienza realizza il ciclo che lo rende noto al grande pubblico: quello dei “Lager”, costituito da tele preziose per impasti e per cromie, tanto spesse e materiche da proporsi già in forma di bassorilievi. A questi seguono, negli anni Settanta, i “Muri antropomorfici”, opere in cui l’ archeologia entra nella pittura in modo diretto e in cui il tentativo dell’artista è quello di placare l’angoscia per la guerra, per l’ingiustizia sull’uomo, per i pericoli della tecnologia. Da qui derivano i lembi di muri visti nelle celle dei campi di concentramento, in quelle tracce, unica memoria di esistenze annullate. A partire dai primi anni Sessanta Celiberti si dedica anche alla scultura, fino a produrre negli ultimi 15 anni grandi sculture in bronzo, acciaio e pietra. La sua curiosità creativa lo ha portato a dedicare la sua attività artistica anche alla grafica originale, con una produzione molto qualificata di incisioni in bianco e nero e di serigrafie astratte, anche a colori, molto spesse e materiche. Ha esposto in tutto il mondo: Strasburgo, Bruxelles, Salisburgo, Milano, Ferrara, Londra, Torino, Düsseldorf, Roma, Madrid, Parigi, Genova, Venezia, Bologna, Trieste, Livorno e Chicago. Dal 1989 al 1991 ha realizzato un grande affresco presso la Sala Congressi dell’Hotel Kawakyu Shirahama, in Giappone. Nel 1997 è la volta di Villa Manin a Passariano, nel 1998 espone una personale alla Galleria Angel Orentsanz di New York, al Museo di St. Paul de Vence e al Museo di Zagabria. Nei due anni successivi si svolgono sue mostre a Umago, Lubiana e Monaco di Baviera. Nel 2003 Celiberti vince il Premio Sulmona e nel 2004 la sua città natale, Udine, gli dedica una ricca retrospettiva ospitata al Teatro “Giovanni da Udine”.
MAG – Marsiglione Arts Gallery
SAN PIETRO IN ATRIO Via Odescalchi, 3 Como
MAG Via Vitani, 31 Como
Rigeneratio di Giorgio Celiberti
Dal 2 luglio al 2 agosto 2015
Orari : tutti i giorni dalle 10:30 alle 19:30, giovedì, venerdì e sabato fino alle 23:00
Info e Contatti : Tel: +39 3287521463- +39 3287521463
info@marsiglioneartsgallery.com
www.magcomo.it