Si inaugura sabato 20 alle ore 17.00 la mostra Il Frutto Proibito presso lo Spazio E di Milano . La mostra si potrà visitare fino al 26 giugno 2015 . Come ci dice Alessandro Baito : “Leda e il cigno” è un raro esempio di soggetto mitologico per Leonardo da Vinci. La storia di Leda parla di amore, seduzione, ma anche di divinità e tradimento.
È stata scelta come immagine di riferimento per questa penultima mostra del Gruppo E perché il tema del Frutto Proibito trova una sua raffigurazione simbolica proprio in questa storia, ma anche e soprattutto perché l’idea di trasformarsi in qualcosa di diverso da sé, per arrivare alla conquista dell’oggetto, legale o proibito, dei propri desideri, si riallaccia alla carne sensuale dell’artista che si fonde con la materia e con le idee, per modellare le forme e la luce in quella tensione generativa che produce Bellezza pura. Uno dei simboli che si annidano più caparbiamente nel fondo della coscienza occidentale, soprattutto di radice cattolica, è la mela, simbolo della proibizione divina violata che ha come protagonisti Adamo, Eva, il Serpente e quell’albero di cui l’uomo non avrebbe dovuto raccogliere i frutti. Il cigno come il serpente, Eva come Leda, Adamo come Zeus o come il Serpente o come Leda, non importa come affrontare il paragone, l’unica cosa è che si tratta di una rappresentazione di amore e desiderio e carne, tra due esseri che si avvicinano o, nel caso dell’Arte, tra il soggetto rappresentante e l’oggetto rappresentato.
Non si dimentichi che Zeus era sposato e così anche Leda. Non si dimentichi che il desiderio della coppia del Giardino dell’Eden non era solo carnale ma anche di conoscenza, perché quel frutto veniva dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Il frutto proibito sarebbe la conoscenza, fisica o intellettuale, del Mondo? Forse. Certo è che anche se non fosse proibito stiamo parlando di un frutto inafferrabile, irraggiungibile, a causa dei limitati strumenti di ricerca umani. Conoscere perfettamente un essere umano è impossibile. Pensiamo di immaginare allora a che grado di impossibilità bisogna considerare il tentativo di comprendere il Mondo, l’Universo, il Senso della Vita. C’è solo uno strumento che ci può avvicinare alla percezione del Tutto, un’intuizione di qualcosa che non sarà mai definitiva bensì in continua trasformazione. Questo strumento è l’Arte, che mette in comunione due anime sensibili nello sforzo di entrare in sintonia con la Vita”. Esporranno i seguenti artisti: Marco Bellomi, Giulio Belloni, Valentina Carrera, Raffaele De Francesco, Rossano Di Cicco Morra, Siberiana Di Cocco, Anna Epis, Carlo Fontanella, Silvia Gobbo, Paolo Lo Giudice, Clara Luminoso, Marija Markovic, Italo Mazzei, Giuseppe Orsenigo, Lyudmila Vasilieva. Alessandro Baito, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Liliana Casadei, Paola Gatti, Serena Groppelli, Marco Lombardo, Monica Mietitore, Luigi Profeta, Alessandra Repossi, Francesco Romoli, Susanna Serri, Pavel Vavilin
Biografia Alessandro Baito
Alessandro Baito nato il 29 maggio 1973, laureato in letteratura inglese, ha svolto diverse attività, sempre legate alla sua costante tensione analitica nei confronti del linguaggio: professore di italiano, storia e lingue straniere, giornalista, curatore di testi culturali, storici o poetici, interprete teatrale e presentatore di libri.Nel 2008 comincia a collaborare con la Galleria Zamenhof di Milano in qualità di curatore di mostre. Inizia così la ricerca di una declinazione anche a livello di immagine della sua passione per il linguaggio, traducendo in fotografia le stesse vibrazioni delle sue esperienze intellettuali e linguistiche.È stato selezionato per tutte le edizioni del Concorso Il Segno, ricevendo nel 2010 e nel 2012 anche una segnalazione di merito per il premio fotografico “Man Ray”.Nel 2010 i suoi lavori “Tao” vengono esposti alla mostra collettiva “Anima Mundi” a cura di Valentina Carrera presso la Galleria Zamenhof e successivamente, dal 2012, all’interno di “Labirinti di legno” a cura di Virgilio Patarini presso Palazzo Guidobono di Tortona e Palazzo Zenobio di Venezia.Nel 2012 è anche tra i fondatori del progetto “Ortographie”, mostra itinerante composta da lavori di piccolo formato, con il lavoro “Pace”. Partecipa alla tappa milanese e a quella torinese.Nello stesso anno viene presentato alla Fiera BAF di Bergamo e partecipa poi alle mostre “Particolari rivelatori” presso l’Atelier Chagall e a “Tracce” presso la Galleria Zamenhof, entrambe curate da Virgilio Patarini. Il suo progetto “Footprints” viene presentato per la prima volta all’interno della mostra “Memory Box” a cura di Valentina Carrera, mentre “Angeli di luce”, dopo la menzione al Premio Il Segno, viene portato a Photissima Art Fair a Torino.
Biografia Valentina Carrera
Valentina Carrera (Milano, 1975) pittrice, fotografa, iconografa e curatrice, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1998 (con lode). Segue quindi un corso di Iconografia e Teologia presso l’Università ortodossa di Mosca “Ioanna Bogoslova” e diversi seminari pratici nel monastero Andrej Rublev e nella chiesa S. Nicolaj. Si specializza poi in fotografia per la moda alla scuola “R.Bauer” di Milano, con un successivo stage di fotografia teatrale presso lo studio/archivio fotografico del Piccolo Teatro di Milano nel 2000. Dalla primavera del 2000 co – dirige il Centro Culturale Apollo e Dioniso di Milano e le sue numerose attività. Ha curato e organizzato tre edizioni di un Festival dedicato alla cultura e all’arte russa e un Festival dedicato ai paesi dell’ex – Jugoslavia. Si è anche occupata come direttrice di spazi espositivi dell’organizzazione e curatela di mostre d’arte contemporanea. Attualmente è condirettrice della Galleria Zamenhof di Milano. Sue opere sono in permanenza presso “Atelier Chagall” di Milano, “Galleria Zamenhof” di Milano, “Ariele” di Torino e “GrecoArte” Fucecchio (FI). Tra le principali pubblicazioni troviamo: Le allusioni del colore, a cura di Paolo Levi, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2009; Post-Avanguardia, a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2010; Arte per Tzahal, Ass. Italia Israele, Torino 2010; Bereshit, monografia a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2010; Genesis. Un percorso spirituale, a cura di Paolo Levi, I libri di Effetto Arte, Palermo 2010; Terza dimensione, a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2011; Enciclopedia dell’Arte Italiana, a cura di Virgilio Patarini, Ed. Enciclopedia dell’Arte Italiana, Milano 201. Articoli e opere sono stati pubblicati su Arte Mondadori, Arte Contemporanea e OKArte
Spazio E -Spazio E2
Alzaia Naviglio Grande 4, Milano
Zamenhof Art – Milano
Cooperativa Letteraria – Torino
Il Frutto Proibito
Dal 20 al 26 giugno 2015
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00, Ingresso libero
Info e Contatti : Tel: 338.7689158 – aestdelleden@libero.it