Si è conclusa lunedì 25 maggio NAF – Napoli Arte Fiera con il Patrocinio del Comune della Regione Campania e del Comune di Napoli presso i padiglioni 5 e 6 della Mostra d’Oltremare è stato un momento importante per la città di Napoli e per tutto il Mezzogiorno avere una fiera di arte contemporanea. Direzione Artistica di Sergio Radici. Fino questo momento Le fiere d’arte contemporanea si erano svolte in tutto il nord da Bologna a Torino, da Milano a Verona, con l’esperienza di Roma terminata qualche anno fa, dopo una manciata di edizioni. Poi c’è chi ama le sfide come l’Ente Fiera Promoberg di Bergamo, nato nel 1984 su iniziativa della locale Associazione Commercianti e oggi responsabile di una lunga serie di manifestazioni fieristiche, in diversi settori: educazione per l’infanzia, prodotti tipici agroalimentari, mobili e complemento d’arredo, arti manuali e creatività.
E poi, naturalmente, arte moderna, contemporanea e alto antiquariato. Da Bergamo a Napoli che diventa capitale dell’arte contemporanea del Mezzogiorno d’Italia. Hanno partecipato alla kermesse 70 gallerie d’arte, provenienti da 44 provincie italiane in rappresentanza di 14 regioni italiane, con in testa per numero di presenze la Lombardia e la Campania. Come ci dice Sergio Radici “NAF è stata pensata quale insieme armonico, senza divisioni in settori, in cui le articolazioni tematiche hanno fornito al pubblico diverse opportunità per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e della produzione attuale. In questo modo i visitatori, grazie alle migliaia di opere di assoluta qualità esposte, sono stati i veri protagonisti di un viaggio che definire soltanto artistico è riduttivo: l’arte significa anche Storia, Cultura, partendo proprio dal Sud Italia e in particolar modo da Napoli”. Due eventi speciali hanno arricchito la fiera quello di Andy Warhol si potuto ammirare la serie “Ladies and Gentlemen” del 1975, due portfolio composti rispettivamente da 2 e da 10 esemplari che hanno per protagoniste le drag queen del nightclub newyorkese “The gilden grape”. Ma anche due Vanity portrait, ritratti su commissione di persone dello show-business o di privati, resi simili alle star di Hollywood e ai miti costruiti dai mass-media, realizzati in esemplare unico su tela, di grandi dimensioni, che riportano in auge un genere divenuto secondario, e che costituirà la maggiore fonte di reddito dell’artista.
L’altro evento opere inedite di Betty Bee, pensate site specific e presentate in un suggestivo allestimento insieme al video “Incantesimo lunare” da cui l’artista ha tratto dei frame fotografici in pezzo unico arricchito da un intervento pittorico. Betty Bee, ex bad girl dell’arte italiana è una donna più forte il suo lavoro è divenuto più maturo, in cui la forza ribelle di un tempo si tramuta in slancio emotivo, d’apertura e di riflessione.
Biografia di Betty Bee
Nata a Napoli nel 1963, dove vive e lavora, Betty Bee è un’artista che difficilmente si lascia etichettare. Eterna bad girl, assolutamente singolare e stimolante, è dotata di una straordinaria delicatezza espressiva capace di riflettere sulla decadenza della rappresentazione delle arti visive utilizzando mezzi eterogenei come la fotografia, la performance, il video e la pittura. Negli anni ha creato una sigla stilistica inconfondibile, dove Arte e Vita si fondono continuamente, con un compiacimento ironicamente narcisistico che caratterizza le sue opere, nelle quali mostra una predilezione innata per la provocazione, il gioco, l’esibizione del corpo e delle sue ossessioni, infatuazioni, fantasie. Il corpo esposto, raccontato e trasformato, viene dissacrato e quindi restituito ad una verità fisica ed emozionale, oggetto del desiderio e rappresentazione costante della sua incredibile molteplicità.
Ha esposto dal 1993 in poi, costantemente Italia e all’estero, riscuotendo sempre assoluto interesse e successo. Tra le altre al Palazzo Reale di Caserta 1995; Palazzo delle Esposizioni, Roma 1996; Centre for Contemporary Art, Amsterdam (Olanda) 1996; Castel Sant’Elmo, Napoli 1999; Rupertinum Museum, Salisburgo (Austria) 2000; Biennale Valencia (Spagna) 2001; Certosa di Padula, 2003; Maschio Angioino, Napoli, Nada Art Fair Miami (Usa), 2004; Pan Palazzo delle Arti Napoli, 2005; Chelsea Art Museum, New York (Usa) 2006; Maxxi di Roma, Palazzina Reale di Firenze, Festival di Ravello, 2007; Dorsky Gallery New York (Usa), Istituto Italiano di Cultura, New York (Usa) 2008; Religare Arts, Nuova Delhi (India),2009; Complesso del Vittoriano, Roma, Cam Casoria per la 54 Biennale di Venezia, Palazzo Zenobio Venezia 2011, Museo del 900 Milano 2013.