Si inaugurata venerdì 22 maggio, presso il Museo Madre la mostra Per_formare una collezione #4, a cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola, capitolo conclusivo del progetto Per_formare una collezione, dedicato alla costituzione progressiva della collezione permanente del Madre. I progetti sull’ampliamento in corso della collezione del museo riprenderanno dall’autunno 2015, con nuove, ulteriori modalità d’intervento. Il progetto Per_formare una collezione – avviato nel 2013 – prende corpo sull’intero secondo piano del museo e in altri spazi dell’edificio, per approfondire la riflessione sull’identità e la funzione della collezione museale oggi, quale strumento di riflessione critica, educazione e narrazione multipla, cui sono chiamati a partecipare gli artisti e il pubblico, insieme a critici, collezionisti, galleristi e le altre istituzioni. La collezione del Madre si configura così come un’entità “per_formativa”, in divenire e progettuale, che definisce il museo non soltanto come spazio fisico ma anche come insieme di relazioni sociali e simboliche, di storie da raccontare e di possibilità da configurare. L’attenzione non è posta su un gruppo, un periodo storico o un area geografica specifici, quanto su artisti, opere e documenti che permettano, nel loro complesso, di ricostruire la storia e lo scenario delle avanguardie artistiche a Napoli e in Campania, storici crocevia negli ultimi cinquant’anni delle ricerche artistiche più autorevoli e più sperimentali, e di fornire una prospettiva sul presente, dotando il museo di una collezione al contempo radicata sul proprio territorio e attenta alle dinamiche della ricerca italiana e internazionale, e favorendo quindi un incontro fra linguaggi, media e artisti di generazioni, formazioni e provenienze diverse. Per_formare una collezione #4 conferma le due direttrici principali che la collezione del MADRE ha assunto in questi due anni. Se, da una parte, la collezione racconta la storia della cultura d’avanguardia,con particolare riferimento a quanto accaduto a Napoli e in Campania negli ultimi cinquant’anni – esplicitando il loro ruolo di storici crocevia delle ricerche più autorevoli in ogni campo della sperimentazione, dalle arti visive al teatro, al cinema, all’architettura, alla musica e alla letteratura – dall’altra essa esplora il presente e ipotizza il futuro, attraverso l’inclusione di artisti che rispondono con nuove opere a questa storia. Il percorso non è organizzato né secondo un ordine cronologico né in base un approccio geografico, bensì su un’organizzazione tematica delle sale, in modo che le opere e i documenti generino un dialogo fra linguaggi e pratiche di artisti appartenenti a generazioni, formazioni e provenienze diverse intorno a preoccupazioni comuni.
In questo modo il museo MADRE si dota di una collezione al contempo radicata nel proprio territorio e attenta alle dinamiche della ricerca internazionale. Come in un finale aperto, il progetto è destinato a proseguire nel tempo, per esplorare sempre più il carattere per_formativo che la collezione esercita sull’identità e sulle funzioni del museo. In particolare, presso l’area del mezzanino , si costituisce il nucleo in progress della collezione di opere video del museo, mentre le aree del secondo cortile e del terrazzo ospitano il nucleo in progress della collezione di sculture all’aperto. Al secondo piano il percorso della collezione si articola in sale in cui le opere, pur nell’autonomia delle singole pratiche artistiche, sono allestite secondo aree tematiche, fra loro integrate: l’opera come azione partecipata e simbolica (a partire dall’incipit La Rivoluzione siamo noi, 1971, di Joseph Beuys, sintesi stessa della collezione del MADRE); il ruolo della parola e del linguaggio nello spazio fisico e sociale; la progressiva teatralizzazione dell’opera, nelle relazioni fra arti visive, performance e teatro; le pratiche della scultura e della pittura in relazione all’affermazione delle ricerche di Fluxus, Arte Povera e Neo-Avanguardie processuali e concettuali degli anni Sessanta e Settanta, fino al ritorno alla pittura e la riscoperta di elementi come tradizione, folklore e manualità all’inizio degli anni Ottanta, presagio di un possibile arcaismo contemporaneo opposto al dominio digitale; il ruolo della Storia in un sistema dell’arte sempre più connesso e comparativo; le relazioni fra arte, architettura e design, in particolare in relazione alle forme radicali che ripensano il nostro vivere collettivo; l’auto-rappresentazione dell’artista, la sua multiforme mitologia e mitografia contemporanee. In occasione di quest’ultimo capitolo, e in attesa dei futuri progetti sul tema della collezione museale, la collezione del MADRE si arricchisce di opere storiche e di nuove commissioni di: MarinaAbramović, Getulio Alviani, Giovanni Anselmo, Richard Artschwager, Renato Barisani, Bill Beckley, Bianco-Valente, Agostino Bonalumi, James Lee Byars, Pier Paolo Calzolari, Capri. Un pretesto, Carter, Danilo Correale, Tony Cragg, Riccardo Dalisi, Berlinde De Bruyckere, Giuseppe Desiato, Bruno Di Bello, Gabriele Di Matteo, Jimmie Durham, Falso Movimento, Lucio Fontana, Gilbert&George, Liam Gillick, Dan Graham, Gruppo XX, Judith Hopf, Thomas Houseago, Mimmo Jodice, Ilya&Emilia Kabakov, William Kentridge, Anselm Kiefer, Christian Leperino, Nino Longobardi, Francesco Lo Savio, Léa Lublin, Urs Lüthi, Luigi Mainolfi, Piero Manzoni, Giuseppe Maraniello, Raffaela Mariniello, Allan McCollum, Fausto Melotti, Mario Merz, Hidetoshi Nagasawa, Roman Ondák, Luigi Ontani, Operazione Vesuvio, Gina Pane, Luca Maria Patella, Manfred Pernice, Pino Pinelli, Robert Rauschenberg, Paolo Scheggi, Markus Schinwald, Lorenzo Scotto Di Luzio, Cindy Sherman, Ettore Sottsass, Ettore Spalletti, HaimSteinbach, Hiroshi Sugimoto, Superstudio, Ernesto Tatafiore, Eugenio Tibaldi, Andy Warhol, Franz West. Carlo Alfano, Carl Andre, Joseph Beuys, Tomaso Binga, Lino Fiorito, Allan Kaprow, Joseph Kosuth, Living Theatre, Julian Beck, Fabio Donato, Mario Franco, Arrigo Lora Totino, Tim Rollins and K.O.S, Lawrence Weiner. Vincenzo Agnetti, Robert Barry, Alighiero Boetti, George Brecht, Jeremy Deller, Piero Gilardi, Douglas Huebler, Emilio Isgrò, Maria Lai, Gino Marotta, Giuseppe Penone, Gianni Pisani, Giulia Piscitelli, Michelangelo Pistoletto, Teatro Spazio Libero, Mario Garcia Torres, Eulalia Valdossera, Gilberto Zorio. Vito Acconci, Marisa Albanese, Gianfranco Baruchello, Henri Chopin, Francesco Clemente, Tony Cragg, Robert Filliou, Cyprien Gaillard, Mark Manders, Marisa Merz, Dennis Oppenheim, Nam June Paik, Perino & Vele, Gianni Piacentino, Vettor Pisani, David Robbins. Francis Alys, Antonio Biasiucci, Lawrence Carroll, Roberto Cuoghi, Giulio Delve’, John Henderson, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Mario Schifano, Pádraig Timoney. Alle precedenti acquisizioni e donazioni, in occasione del progetto Per_formare una collezione #4 , tre nuove donazioni si aggiungono alla collezione del museo. L’opera di Danilo Correale, The Game, realizzata in occasione della XIV edizione del Premio Ermanno Casoli e prodotta dalla Fondazione Ermanno Casoli è stata donata alla collezione del museo dall’artista. L’opera di Christian Leperino, The Other Myself, è l’opera vincitrice della 1° edizione del contest per giovani autori Show_Yourself@Madre, promosso dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli nel 2014. L’opera di Raffaela Mariniello, Still in Life, 2014, realizzata come reazione all’incendio di Città della Scienza, e presentata in occasione della mostra Messa a fuoco presso il Padiglione Marie Curie di Città della Scienza nella primavera del 2015, è stata donata alla collezione del museo dall’artista. Come ci dice Il direttore Andrea Viliani: “E’ il nostro archivio di idee che condividiamo con la città” Questa collezione è un po’ il nostro archivio di idee che condividiamo con la città, una vera e propria “mostra sull’idea di collezione”, un percorso nato dal desiderio di condividere l’identità e la funzione del museo oggi, quale strumento di riflessione critica, educazione e narrazione multipla, a cui abbiamo chiamato a partecipare gli artisti, i collezionisti, i galleristi, i critici, le istituzioni e il pubblico. Tutto questo è Per_formare una collezione, il progetto in progress che abbiamo avviato nel 2013, insieme ai due curatori Alessandro Rabottini ed Eugenio Viola, e che oggi giunge al capitolo conclusivo”. Con queste parole il direttore del MADRE Andrea Viliani ha presentato alla città la ricostituita collezione del museo di arte contemporanea di Napoli che quest’anno compie 10 anni. Più di 350 tra opere e documenti presenti nelle 19 sale del secondo piano ma anche in altri spazi del museo, come i cortili, le scale, il terrazzo e il mezzanino, quest’ultimo dedicato al primo nucleo della collezione video, con opere realizzate per il Musseo MADRE da artisti come Marinella Senatore, Marisa Albanese e David Robbins. Mentre Il presidente della Fondazione Donnaregina Pierpaolo Forte: “Capolavori che parlano ad ognuno di noi Una collezione diffusa, frutto di due anni e mezzo di lavoro, a cura del Dipartimento di ricerca del MADRE, guidato da Vincenzo Trione con Alessandra Troncone e Olga Scotto di Vettimo. Oggi per noi è un giorno speciale per Napoli, la Campania per la conclusione di un percorso in cinque tappe con opere che hanno una stretta connessione con il territorio, che raccontano la storia dell’arte contemporanea negli ultimi cinquanta anni, partendo da Napoli e ritornando a Napoli, perché tutta l’arte internazionale in qualche modo è passata da qui, una collezione che parla della nostra storia e quindi parla ad ognuno di noi”. “Napoli è stata sempre un crocevia delle arti – hanno spiegato i due curatori Eugenio Viola e Alessandro Rabottini – dall’arte povera alla pop art, dall’avanguardia all’arte concettuale, dal cinema al teatro passando per l’architettura. Questa collezione mette in relazione passato e presente, grandi personalità dell’arte e giovani emergenti che dialogano nelle stesse sale, suggerendo così anche un’idea sul futuro dell’arte”. “Mi auguro che chiunque venga dopo di me abbia cura di questo museo e rispetti il lavoro certosino realizzato dal direttore Viliani, scelto con un concorso internazionale” ha ricordato l’assessore alla Cultura della Regione Campania, Caterina Miraglia. Delle 95 opere dei 60 artisti che compongono Per_formare una collezione #4, molti sono comodati a lungo o a lunghissimo termine. Non mancano anche le donazioni di giovani artisti.
Madre — Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina
via Settembrini 79, 80139 Napoli
Orari: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30 — Domenica 10.00 ⋅ 20.00
La biglietteria chiude un’ora prima / Martedì chiuso
Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Ridotto gruppi prenotati: € 4.00
Lunedì ingresso gratuito