Domenica 24 maggio alle ore 19.00 si inaugura la mostra “ Approdi Marini” di Clara Garesio presso l’Approdo Resort a San Marco di Castellabate – Salerno a cura di Erminia Pellecchia. La mostra “Approdi Marini” di Clara Garesio presso l’Approdo Resort a San Marco di Castellabate ripercorre parte del ricco percorso artistico, attraverso una selezione di pezzi unici e inediti, di una delle più importanti ceramiste italiane. Saranno, infatti, esposte 12 opere in ceramica dell’artista ceramista Clara Garesio. Durante la mostra l’artista – ceramista Clara Garesio sarà intervistata da Gabriella Taddeo. E’ in corso dal 17 maggio al 28 giugno 2015 al Museo della Ceramica di Villa Guariglia a Vietri sul Mare -Salerno la mostra personale antologica dell’artista Clara Garesio, “Una infinita Primavera”, presentata da Anty Pansera a cura da Francesca Pirozzi. Eminia Pallecchia ci dice : “Abbiamo perso il significato della parola design che è progetto, sensibilità, cultura, gusto, stile che diventa avventura nel mondo operativo, la parola che si fa oggetto”. Riccardo Dalisi, nella deriva di valori della società attuale che investe anche il campo dell’arte, trova un punto di gravità permanente nel design, riproponendo le teorie del Bauhaus di Gropius che esaltava “l’utopia della progettualità come realizzazione dell’armonia sociale”. Pensiero e sentimento: è questa la cifra del lavoro di Clara Garesio, ceramista per sua stessa definizione, “artiere”, ovvero artigiana-artista, secondo Enzo Biffi Gentili che, nel 2006, ha scoperto e messo in luce questa bravissima poetessa delle mani. Già. E’ da Vietri sul Mare e dal premio internazionale “Viaggio attraverso la ceramica” che parte o meglio riparte la storia artistica della decoratrice torinese che per amore di un napoletano, lo scultore Giuseppe Pirozzi, abbandonò – erano i primi anni Sessanta – tornio, smalti e pennelli, proprio quando stava assaporando i primi successi con le sue avanguardistiche creazioni astratte. E’ lei stessa a raccontarlo nella fascinosa casa laboratorio dei Colli Aminei, un piccolo studio che condivide con la figlia Francesca, la cucina con annesso il forno per cuocere l’argilla, così come si usava nelle vecchie abitazioni-botteghe vietresi, il tavolo accarezzato dal sole dove pazientemente elabora le sue sorprendenti composizioni-scomposizioni, il salotto museo, una sorta di stanza delle meraviglie dove, accanto ad una miriade di oggetti, bottiglie, manichini, tazze, statuine pescati nei mercatini di tutta Italia, occhieggiano le sue opere eleganti e raffinate, echi di un’arte antichissima ringiovanita dal soffio della contemporaneità. Talento, ricerca e disciplina sono alla base dei suoi lavori bizzarri e sgargianti, scrive Elda Oreto di questa signora della ceramica umile e discreta. Ma a guidare le sue agili dita ed il suo ingegno giovanilmente fresco e audace è soprattutto la passione per un materiale che le permette di manifestare l’universo di emozioni che racchiude nel suo animo.
Segni e colori in fuga libera. Il gesto Claria Garesio l’ha affinato da bambina. “Sono figlia d’arte, papà era ebanista, mamma stilista. Disegnavo già a sei anni – confida – Avevo trasportato un piccolo scrittoio sul balcone del nostro appartamento bombardato e trascorrevo le ore a catturare la luce e a trasformarla in sogni sulla carta. Poi ho studiato alla Civica Scuola d’Arte di Torino e successivamente all’Istituto statale d’arte di Faenza in un ambiente internazionale dove ho avuto come compagni di studi artisti come Zauli. Poi l’insegnamento, il matrimonio, i figli. Per accudire la mia famiglia ho messo da parte le mie ambizioni, ma era tutto dentro di me, la mia arte è cresciuta, si è sviluppata in segreto e, infine, è esplosa come necessità irrefrenabile”. Dare una definizione al “fare” della Garesio è per fortuna impossibile, giacché si muove al di là di stereotipi o mode. Si abbandona a un impulso, spinta dal bisogno di comunicare il proprio sentire, ora e subito, lo affida all’incertezza del fuoco, come in stato di trance traccia i segni in un gioco ardito di geometrie e figure scandite dall’ebbrezza di cromie deflagranti, aspetta con ansia e stupore il risultato, “perché – dice – ogni pezzo rappresenta la sfida tra la mia idea e la materia che utilizzo, e talvolta perderla è altrettanto meraviglioso”. Ed ecco i vasi dalle forme slanciate, le architetture oniriche di bottiglie e bicchieri, le formelle traforate, i piatti, i tondi, le sfere traslucide, le terrecotte dai rilievi svettanti, le installazioni archetipiche (Marco Alfano le ha battezzate “memorie pietrificate”) e le tegole accese da rossi, azzurri, verdi e gialli in armonioso contrasto in cui la dimensione plastica, unita al cromatismo dinamico degli smalti, si traduce nel racconto di un’esistenza appartata che si fa sguardo sul mondo. L’icona sono gli occhi spalancati sull’eternità e le mani che si protendono oltre il tempo e lo spazio fino a toccare l’infinito. Approdi desiderati, geografie alla deriva verso isole felici. Ma il simbolo, per eccellenza, la firma riconoscibile della Garesio, è il mandala, il cerchio magico, la caducità e la rinascita, la forza distruttrice che diventa fonte di vita.
Biografia di Clara Garesio
Clara Garesio nasce a Torino nel 1938 e si forma all’I.S.A. della Ceramica di Faenza. Ha sempre insegnato arte e tutt’oggi prosegue l’attività didattica in ambito artistico presso la Società Umanitaria. Ha condotto una personale e costante ricerca artistica nel campo della ceramica – pur praticando svariati altri ambiti espressivi – conseguendo prestigiosi riconoscimenti e producendo interventi ornamentali per opere pubbliche e pregevoli pezzi per collezioni italiane ed estere [tra l’altro, Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, Commissione Europea di Bruxelles, MIAAO di Torino, MIC di Faenza (RA), Museo “Manuel Cargaleiro” di Vietri sul Mare (SA), Museo della Ceramica di Castellamonte (TO), Museo della Ceramica di Vietri sul Mare (SA), Museo d’Arte Ceramica di Ascoli Piceno, MARCON di Cerreto Sannita (BN), Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica Contemporanea di Castelli (TE), MISA di Faenza (RA), Museo “Manuel Cargaleiro” di Castelo Branco (Portogallo)].
Nel corso della sua carriera artistica, ha partecipato a rassegne d’arte in Italia e all’estero ed esposto in numerose mostre personali, tra le quali: “Una infinita primavera” (Museo della Ceramica di Villa Guariglia di Vietri sul Mare (SA)), “Approdi desiderati” (Linee Contemporanee, Salerno), “1 passione, 2 mani, 3 elementi… Clara Garesio!” (San Salvatore de Fondaco, Salerno) curata dalla Soprintendenza BAS di Salerno e Avellino, CON-CRETA-MENTE (Villa Rufolo, Ravello (SA)) curata dalla Soprintendenza BAPPSAE di Salerno, “Ceramiche – timeless glamour” (Galleria Terre d’Arte, Torino), Mostra Premio alla Carriera “Viaggio attraverso la Ceramica” del Museo “Manuel Cargaleiro” di Vietri sul Mare (SA), Dejà-vu (Grafica Campioli, Monterotondo (RM)), “Uno sguardo variopinto” (Gall. Opera, Sant’Agata de’Goti (BN)).
Domenica 24 maggio 2015 ore 19.00
Approdo Resort – Via Porto, 49
San Marco di Castellabate – Salerno
Clara Garesio in Approdi Marini