Martedì 19 maggio a Casanova di Carinola – Caserta si apre il Tour dei Violapolvere ospite del concerto Enrico Ruggeri . Enrico Ruggeri è conosciuto, oltre che come artista dallo straordinario talento, anche come una persona curiosa e generosa. In occasione del suo tour estivo “Pezzi di vita” ha deciso di dare spazio e visibilità ad una band romana che lui ha notato ed apprezza per la sincerità dei loro testi ed un sound energico e personale. Luca, Max, Giacomo ed Alessandro (i Violapolvere), consapevoli del valore in termini di prestigio e visibilità offertogli da Ruggeri si sono dichiarati pronti a soddisfare il pubblico che accorrerà per incontrare il loro Artista preferito e a ricoprire nel migliore dei modi il ruolo di opening act. Tra le mille sfaccettature del rock e del pop, anche se il risultato finale è assai diverso, due sono le peculiarità che uniscono i Violapolvere ad Enrico Ruggeri: la cura dei testi da canzone d’autore e l’obiettivo di offrire un clima ed un mood sonoro fortemente identitario. Come Ruggeri anche Luca & Co. non cercano scorciatoie per un facile successo, ma profondono tutte le loro energie per restare fedeli a quelle scelte di qualità che da quasi dieci anni li tiene ad un centimetro da quel successo popolare che meriterebbero. Una cosa è certa: i tempi sono maturi. E i Violapolvere sono pronti.
VIOLAPOLVERE – Biografia
È l’estate del 2004 quando Giacomo e Max si conoscono ad un provino. Scatta subito la scintilla, così restano in contatto scambiandosi musiche e canzoni che non trovano posto nelle band in cui in quel periodo suonano. Le idee che circolano sono tante così come le idee che nascono e condividono. Dopo due anni di scambi e tentativi, decidono di provare a concretizzare un vero e proprio progetto discografico. Il sound che cercano deve essere una miscela originale ed esplosiva di pop, rock e incursioni elettroniche, ma al momento sono solo in due, Max alla chitarra e Giacomo al basso, e non li aiuta neanche un computer che utilizzano per filtrare i suoni. Pensando ad una voce che possa dar vita alle loro canzoni, coinvolgono Luca, giovane, “bello” e soprattutto “ladro di canzoni”, capace di interpretare un pezzo scritto da altre mani facendolo diventare uno spaccato di vita personale. Con Luca le immagini e le metafore raccontate nelle canzoni e fatte di stati d’animo, dubbi, inquietudini, progetti, disagi, amori, sogni, delusioni, diventano nitide e credibili. A quel punto manca solo il nome: Giacomo propone “Violapolvere” e suona subito perfetto.
La band inizia immediatamente a registrare le canzoni che andranno a far parte del primo lavoro, interamente autoprodotto, “Zona Limite”. Lo fanno da soli perché, oltre alle idee chiare e alla voglia di fare, hanno anche la convinzione che non è solo il modo di fruire della musica ad essere cambiato, ma anche il modo di produrla. Nel 2008 il disco è pronto e i Violapolvere suonano ovunque ce ne sia possibilità per promuoverlo, aprono i concerti di Frank Turner, di Fausto Leali e di Federico Poggipollini, il chitarrista ufficiale di Luciano Ligabue. In quell’anno nasce spontaneamente anche un fan club su Facebook. Ora è dunque necessario farsi notare da realtà discografiche interessate al progetto e decidono così di finanziare la promozione radiofonica con gli incassi delle serate partecipando a contest e concorsi con ottimi riscontri, in molti casi arrivando primi! Tra le principali manifestazioni a cui partecipano e vincono si ricordano Radiostar Music Live Festival, Musica ControCorrente, Festival Band Emergenti di Scauri, Musicultura, Roccalling Festival, Premio Lunezia Nuove Proposte, Festival della Canzone Italiana d’Autore di Isernia, selezioni per il Festival di Sanremo 2011. Nel luglio 2011 arriva la svolta. Alla porta del loro box, dove provano e creano, bussa la Universal Music Italia che dà loro la possibilità di produrre il secondo disco dal titolo “Spazi”. Pochi mesi dopo, nel 2012, l’album è pronto. La realizzazione del videoclip del primo singolo estratto – “Rumore Bianco” – è affidata a Gianluca “Calu” Montesano, già regista per Zucchero, Caparezza e Club Dogo. “Spazi” contiene anche un brano scritto da Niccolò Fabi con il quale in estate, in occasione di un festival, duettano. Arriva l’autunno e i Violapolvere concentrano il proprio lavoro in studio, cercando e sperimentando nuove sonorità e arrangiamenti per le canzoni che comporranno il loro terzo album: “Creta”. Nei primi mesi del 2013 inizia una nuova collaborazione con l’etichetta Joe&Joe di Marco Poggioni. Affiancati dalla guida artistica di Alfredo Saitto e supportati da Max Artibani, la band approfondisce e sperimenta sfumature più rock e garage, mantenendo la propria impronta musicale che li ha sempre caratterizzati, dalla ricerca di testi non banali alla particolare miscela di elettronica e carica strumentale. Vengono così presentati dal vivo “Piccola canzone” e “Fiori su Marte” – i primi due estratti dell’album “Creta” – al Roxy Bar di Red Ronnie. Dopo l’addio al progetto da parte di Ivan, batterista iniziale del gruppo, il nuovo “autunno delle novità” del 2014 porta con sé rinnovata linfa con l’ingresso di Alessandro alla batteria – già di supporto alla band nell’esperienza con Federico Poggipollini – e di ritorno dalle sue ultime esperienze americane. Il resto della storia è ancora da scrivere.
Biografia di Enrico Ruggeri
Enrico Ruggeri (Milano 1957) nel 1973 fonda “Josafat”, la sua prima band, debuttando in concerto al Teatro San Fedele di Milano con un repertorio di classici del rock anni Sessanta. L’influenza del “rock decadente” alla David Bowie e Lou Reed caratterizza la produzione della sua successiva band, gli “Champagne Molotov”, che fonda con Silvio Capeccia e con cui si esibisce in numerosi licei milanesi. La prima canzone Living Home che più tardi si chiamerà Vivo da Re è del 1975, scritta durante l’ultimo anno di liceo classico. Nell’inverno successivo, iscrittosi alla Facoltà di Giurisprudenza, insegna italiano e latino come supplente nelle scuole medie inferiori. Un momento importante per il giovane professore, perché gli Champagne Molotov cambiano formazione, assumendo quella che diventerà la line-up del primo gruppo stabile: Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia, Pino Mancini, Roberto Turati, Enrico Longhin. Nel 1977 il gruppo influenzato dall’esplosione del punk-rock cambierà configurazione a seguito dell’abbandono di Capeccia e prenderà il nome di “Decibel” sempre nello stesso anno. Enrico abbandona l’università: la musica assorbe completamente il suo tempo. In ottobre i muri di Milano vengono tappezzati di manifestini che annunciano un concerto punk dei Decibel. Si tratta di una provocazione in stile Malcolm Mc Laren (il concerto era infatti un’invenzione) che suscita la reazione anti-punk dei movimenti giovanili della sinistra. Si assiste a zuffe e pestaggi e, l’indomani, i quotidiani parleranno per la prima volta dei Decibel. Incuriosite, le case discografiche li contatteranno nelle settimane successive. La Spaghetti Records propone loro un contratto e li manda al Castello di Carimate per registrare l’album di debutto, “Punk” oggi introvabile. Comincia la scalata al successo e i Decibel suonano come gruppo di supporto per Heartbreakers, Adam & the Ants. Nel settembre del 1978, la formazione della band si rivoluziona ulteriormente: rientra nel gruppo Capeccia e con lui arrivano anche Fulvio Muzio, Mino Riboni, Tommy Minazzi. A dicembre esce il singolo “Indigestione Disko/A mano armata”. Il 1979 vede la pubblicazione del primo album “Vivo da Re” registrato in quel Castello di Carimate dove venne mixato il primo 33 giri. Nel 1980 i Decibel partecipano al Festival di Sanremo con il brano Contessa riscuotendo notevole successo. Ma durante la promozione dell’album “Vivo da Re” i rapporti all’interno del gruppo e quelli con la casa discografica cominciano a incrinarsi seriamente. A seguito di un lungo periodo di incomprensioni, le strade di Ruggeri e del suo complesso si separano definitivamente; questi ultimi si ricostruiranno senza di lui nel 1983 pubblicando il primo e ultimo album “900” mentre i rapporti con la casa discografica si trascineranno in sede legale. Ruggeri con Luigi Schiavone, Roberto Rossi, Roberto Pulix, Silvano Bolzoni e la produzione di Silvio Crippa registra, nell’agosto di quello stesso 1980, il suo primo album da solista “Champagne Molotov”. La fortuna comincia a girare ed Enrico gode del primo vero successo come autore con Tenax interpretata da Diana Est. In settembre firma un contratto con la CGD, la casa discografica con la quale inciderà i successivi dischi. “Polvere” è del 1983 ed esce in giugno. Intanto Loredana Berté incide la sua magnifica Mare d’inverno, uno dei brani più riusciti di tutta la produzione ruggeriana. L’autunno vede Enrico impegnato in tournée con i nuovi Champagne Molotov: Luigi Schiavone, Renato Meli, Marcello Catalano, Stefania Schiavone. Torna a Sanremo nella categoria “big” nel 1984 con “Nuovo swing”; nella categoria Giovani con
la canzone “Sonnambulismo”, presentata dai Canton, è firmata Ruggeri-Schiavone. Grande sportivo (e tifoso interista) Enrico debutta titolare nella Nazionale Italiana Cantanti il 21 marzo dello stesso anno. Nel 1985 esce l’album “Tutto scorre” e Ruggeri partecipa all’annuale rassegna della canzone d’autore, il prestigioso Premio Tenco. L’anno successivo vince il premio della critica al Festival di Sanremo, con “Rien ne va plus”. Poco dopo esce il minialbum “Difesa francese”. Al rientro da una lunga e intensa tournée estiva sposa Laura Ferrato; l’anno si chiude con un altro disco “Enrico VIII” con il quale otterrà il suo primo disco d’oro. L’edizione di Sanremo 1987 vede vittoriosa una delle più belle canzoni italiane di sempre: “Si può dare di più” firmata e interpretata dal trio Enrico Ruggeri, Gianni Morandi e Umberto Tozzi. Nella stessa edizione il premio della critica viene assegnato a “Quello che le donne non dicono”, scritta da Enrico e interpretata da Fiorella Mannoia: il pezzo sottolinea la grande sensibilità del cantautore milanese. “Vai Rrouge” è il suo successivo doppio album live. Nel 1988 Enrico si cimenta con il cinema contribuendo con due brani alla colonna sonora del film “I giorni randagi” di Filippo Ottoni. Poco dopo esce un altro LP: “La parola ai testimoni”. Scrive brani per Anna Oxa, Riccardo Cocciante, i Pooh, Mia Martini e Mina (l’emozionante “Il portiere di notte”) e molti per Fiorella Mannoia. Il 24 marzo 1990 nasce il figlio Pico, Pier Enrico: due mesi più tardi è la volta del disco “Il falco e il gabbiano”, che segna un ritorno al rock. Il 1992 vede Ruggeri in prima fila fra i rockers italiani nel gremire stadi e Palasport con l’ultima tournée che lancia il bellissimo album “Peter Pan“: la melodia della title-track è semplicemente incantevole e il successo è enorme. Nel 1993 Enrico Ruggeri compie l’impresa e vince per la seconda volta il Festival di Sanremo con “Mistero”, primo brano rock a trionfare nella città dei fiori. Il brano viene incluso ne “La giostra della memoria” album antologia che racchiude alcune perle della sua carriera.
Nel particolare tour che segue Enrico affida la scaletta di ogni serata ad una ruota, cui sono apposti i titoli delle sue più belle canzoni. Nel 1994 esce “Oggetti smarriti” ed entra nella band Andrea Mirò, polistrumentista e direttrice d’orchestra, che diventerà poi insostituibile collega e compagna nella vita. Il 6 febbraio 1996 Enrico Ruggeri festeggia i 3 milioni di dischi venduti in carriera: partecipa al festival di Sanremo con “L’amore è un attimo”; segue l’uscita dell’ottimo disco “Fango e stelle”. Nel 1999 esce “L’isola dei tesori” album in cui Enrico reinterpreta alcune sue perle scritte per altri artisti, mentre del 2000 è “L’uomo che vola” disco preceduto da “Gimondi e il Cannibale” sigla dell’83° Giro d’Italia. Dopo il doppio live “La Vie En Rouge” (2001) partecipa a San Remo 2003 in coppia con Andrea Mirò, presentando il brano “Nessuno tocchi Caino”, dimostrando ancora una volta la sua grande sensibilità e manifestando il suo pensiero contro il delicatissimo tema della pena di morte: seguirà l’uscità del disco “Gli occhi del musicista”, un disco strano, non adatto alle radio o alle mode del momento, ma bellissimo, permeato da sound incantati che ricordano (con largo uso di fisarmoniche) romantiche melodie di paese. Nel 2004 Ruggeri prova un “ritorno agli albori”, un ripasso delle basi e delle proprie origini: esce l’album “Punk”, un progetto il cui ispiratore principale è il figlio adolescente Pico. Si tratta di un eccellente reprise di antichi lavori Ruggeriani incastonati in più che discrete reinterpretazioni di cover (David Bowie, Sex Pistols, Lou Reed, Clash, Ramones) cronologicamente congruenti al periodo. Una nuova sfida arriva alla fine del 2005 quando accetta di condurre la trasmissione tv “Il Bivio”, in seconda serata su Italia 1, programma che racconta le ipotetiche diverse vite che ci sono nella storia di ciascuno di noi. “Ho accettato – spiega Enrico – perché l’esistenza di ciascuno di noi è più interessante della miglior sceneggiatura“. Il programma, nato inizialmente come fosse un esperimento, subirà qualche evoluzione, ma il successo durerà negli anni con le successive edizioni. Acuto di pensiero, geniale nell’utilizzo delle parole, Enrico Ruggeri non ha mai avuto paura di esprimere le proprie idee criticando in modo costruttivo e mai banale la società in cui viviamo, attraverso le sue canzoni e i suoi libri. Esistono innumerevoli versi che sono da considerarsi delle vere e proprie gemme di poesia. Tuttavia gli amanti di Ruggeri, artista abituato a restarsene in sordina, senza frequentare gli spazi illuminati dai riflettori, forse troppo spesso hanno visto gli addetti ai lavori snobbare i suoi capolavori. C’è chi lo ama e chi lo considera noioso: Enrico non si offende e continua con la semplicità e la grazia di cui è capace, a regalare al mondo frasi e versi di romantica straordinarietà. All’inizio del mese di luglio del 2009 inizia la conduzione su Italia 1 di una nuova trasmissione dal titolo “Mistero” (come il suo brano del 1993), un programma di interviste che tratta argomenti fantascientifici.
Partecipa al Festival di Sanremo 2010 con il brano “La notte delle fate”, a cui segue un nuovo album dal titolo “La ruota”. Per l’edizione dello stesso anno del successo televisivo “X Factor”, Ruggeri viene scelto per entrare a far parte della giuria, insieme alla veterana Mara Maionchi e ai nuovi giurati Anna Tatangelo ed Elio (Stefano Belisari) di Elio e le Storie Tese.
Reduce dal successo del neonato ed apprezzato album CRETA, la band romana rock-pop si esibirà nelle seguenti date del tour:
19 maggio: Casanova di Carinola (CE), concerto in Piazza M. de Rosa ad ingresso gratuito
16 agosto: Onelli da Cascia (PG) presso il campo sportivo
18 agosto: Pisticci (MT) concerto in piazza ad ingresso gratuito
30 agosto: Cesa (AR) concerto in piazza ad ingresso gratuito