Si inaugura sabato 16 maggio alle ore 21.00 la mostra antologica EX-PO(st) 2015 di Virgilio Patarini presso il Complesso architettonico museale “Ricci Oddi” di Piacenza. La mostra si potrà visitare fino al 22 maggio 2015. In mostra saranno esposte oltre 70 opere di cui oltre la metà di grande formato e inediti, in gran parte dipinti tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015. Come ci dice Guglielmo Nero : “Dopo aver a lungo sperimentato forme, tecniche e materiali, passando attraverso l’astrazione, le installazioni, la performance, Virgilio Patarini è approdato negli ultimi anni ad un recupero dell’immagine e di una forma d’arte definibile “figurativa”, sia pure a tratti in una declinazione “citazionista”, pescando spesso dal bagaglio della memoria collettiva immagini in bianco e nero che decontestualizza e inserisce in nuovi spazi, donando a queste “figure” nuovo senso. Patarini lavora su fotogrammi di vecchi films del Neo-Realismo o su foto in bianco e nero della Seconda Guerra Mondiale, collocando queste citazioni in contesti spiazzanti come superfici abrase che fanno pensare a vecchi muri calcinati solcati da scritte o grondanti ruggine e macchie di umidità, e giocando così in maniera sottile, ambigua e post-moderna tra recupero della memoria e oblìo. Con un gesto che è al tempo stesso restauro e cancellazione”. Nel contempo al vernissage ci sarà un concerto dei RAIN DOGS IN THE FOG essi nascono dal malaugurato incontro tra Stefano Accorsi (chitarra e voce), Riccardo Fritz Piricò (tastiere e voce) e Virgilio Patarini (voce). Nessuno dei tre sa davvero suonare o cantare decentemente e nella vita fanno altro (il pittore, l’attore-regista, l’artista-curatore) e inoltre non vanno d’accordo praticamente su nulla, non solo in campo musicale o letterario, ma anche politico, pratico, esistenziale. Per non parlare dei gusti in fatto di donne. Ma vantano una lunghissima frequentazione e collaborazione reciproca in campi paralleli alla musica: in teatro Patarini e Piricò, nell’arte contemporanea Accorsi e Patarini. Dalla loro nascita (o aborto?) si sono esibiti pochissime volte, in contesti spiazzanti e improbabili: la galleria Zamenhof a Milano, Palazzo Zenobio a Venezia, Palazzo della Racchetta a Ferrara… Contaminano l’alto col basso, il teatro con la musica. Di solito si divertono.
Complesso Architettonico Museale
“Ricci Oddi” di Piacenza
Via San Siro, 13
Zamenhof Art
Ufficio di Milano – cell. 377.46.89.785
email: zamenhof.art@gmail.com
sito: www.zamenhofart.it
SpazioE
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tel. 02.58109843 (dal mart. alla dom. ore 15-19)
email: aestdelleden@libero.it