Martedì 12 maggio sono stato presso lo studio del maestro Francesco Caliendo su invito del suo maggiore promotore e collezionista Vincenzo Matteis entrando nello studio ho capito di trovarmi di fronte un uomo semplice ma che nel suo fare esprimeva arte. Francesco Caliendo artista fortemente materico ci pone degli interrogativi fondamentali che fanno parte della sfera intimistica dell’uomo. La sua poetica è legata al ricordo al culto delle origini storiche dell’individuo. La famiglia, gli antenati, tutto ciò che ricordi, oggettualmente il crescere del nucleo primordiale di ognuno di noi, prende significato diverso, dai contorni dolci e melanconici ma nello stesso tempo inquietanti. Le tematiche di Francesco Caliendo ripercorrono e si compongono in un tracciato netto, lo scontro tra mito e trasgressione che vive in ogni essere umano, lo evidenzia un gioco cromatico, fatto di forme e gesti che rendono l’opera unica, ecco perché l’artista come diceva Alvar Aalto non deve mai dimenticare di giocare da li nasce la sua grandezza . Egli cerca di affermare che la pittura del ‘900 è quel linguaggio materico venutosi a definire dall’avvento del post-manierismo che si riconduce al simbolo e alla metafora mediante l’uso attento e compiuto del segno, del colore e della materia. Infatti Francesco Caliendo ci mostra, attraverso una figurazione a volte apparentemente semplice, perché concettualmente semplici sono le sue figure che racchiudono quella complessità fatta di equilibri che l’arte contemporanea racchiude in sé. Francesco Caliendo attraverso le sue figure ed immagini tende di imprimere un propria tecnica e un linguaggio unico dove la materia, il colore e il segno, forma una triade apparentemente semplice seppur profondamente complessa nella sua sintesi , si realizza in una composizione di elevata poetica semiotica, dotata oltretutto, nella sua immediatezza, di grande chiarezza e pulizia gestuale, di freschezza e di calore. Una triade, oltre che composta, distinta e ricorrente in quantità e qualità tale da determinare infine lo stile della pittura dell’artista. Francesco Caliendo a un passo dall’annullare totalmente la figura lo si denota dalle sue opere attraverso una la lettura semplice dell’opera dove la sperimentazione e la ricerca sono le parole imperanti.
La materia pastosa che si posa sul supporto sotto la spinta di un gesto apparentemente istintuale, persegue una trama segnica premeditata e rielaborata da una memoria visiva vigile, che comunica al tessuto cromatico la partecipazione emotiva dell’autore. In queste opere vibra un protagonista da un animo e una narrazione inquietante. II brulichio delIa vita e soffocato in un grigiore diffuso, che sembra voler cancellare le tracce di un’umanità che, per altro, e dovunque emblematicamente assente in questa bella pittura che parla un linguaggio fatto solo di pause silenziose.
Biografia di Francesco Caliendo
Pittore e grafico, e’ nato a Napoli il 27.10.1945. Si e’ diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte e presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli ove e’ stato allievo di Giovanni Brancaccio. Opera dagli anni 60 tenendo mostre in Italia e all’estero. Notevoli per apporti critici le sue personali romane (1976) Milanesi (1980) dell’itinerario siciliano (1981–‐1982–‐1983) e le presenze a Barcellona, Londra, Zurigo e Bruxelles. Ha partecipato a varie mostre in Campania e nel Lazio evidenziando spiccata e autonoma personalità, fortemente ancorata ai valori sociali e basilari della civiltà. La tematica di Caliendo denuncia le odierne disumanizzanti eversioni, significate attraverso efficaci distorsioni fisionomiche e audaci accostamenti di simboli. L’impianto è decisamente originale, la stesura limpida il tracciato corretto, la resa cromatica, armonica e coerente.