La mostra “L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo” è stata organizzata dalla Galleria dell’Accademia in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori e ideata dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani e dalla Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha il pregio non solo di rappresentare l’iconografia di San Francesco ma di presentare una raccolta di opere d’arte di diretta matrice francescana (dal 1200 al 1400) e la diffusione dell’evangelizzazione, ad opera dei francescani, che arrivò fino in Cina. Da otto secoli la Custodia della Terra Santa è affidata ai Francescani dell’Ordine dei Frati Minori. Molte opere esposte sono state commissionate dagli stessi frati francescani o da privati devoti al Santo o dai suoi diretti seguaci (tra questi Santa Chiara, Sant’Antonio da Padova, San Bernardino). Sia Giotto che Cimabue, sublimi interpreti della religiosità francescana, sono successivi a quello che fu il primo pittore ufficiale dell’Ordine: Giunta di Capitino la cui attività si svolse nella prima metà del XIII secolo e a cui è attribuita le tavola cuspidata di Pisa del Museo Nazionale di San Matteo. Tra le sezioni più interessanti è quella che propone le più antiche raffigurazioni del Santo, gli episodi della sua vita e i suoi miracoli (tra cui il San Francesco attribuito a Gilio di Pietro del Museo Diocesano di Orte restaurato in occasione di questa mostra). Tra gli oggetti ‘esotici’ è esposto il corno ritenuto dono del Sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil al Santo in occasione del loro incontro in Egitto (a Damietta) nel 1219 e conservato nella Cappella delle reliquie della basilica di San Francesco ad Assisi. L’opera di evangelizzazione francescana, iniziata dallo stesso Santo, si spinse grazie al viaggio del Beato Odorico da Pordenone (secondo e terzo decennio del 1300) in Asia Minore, in Mongolia e in India, e nel 1313 Giovanni da Montecorvino fu consacrato vescovo di Khanbaliq (Pechino). Presenti in mostra le piccole tavole destinate alla devozione privata, i dossali per gli altari delle chiese dell’Ordine, pregevoli miniature, i documenti e reperti provenienti dal Museo della Custodia di Terra Santa (Gerusalemme) e da quello della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth. La committenza francescana fu attiva anche nel Rinascimento e si avvalse di artisti importanti come Antoniazzo Romano, Bartolomeno della Gatta, Andrea della Robbia e Nicola Pisano. Per la prima volta il ciclo di Taddeo Gaddi, con lunetta e ventidue formelle quadrilobate con le storie parallele di Cristo e San Francesco (proveniente dalla basilica francescana di Santa Croce a Firenze e ora alla Galleria dell’Accademia), è presentato insieme alla formella con la ‘Prova del fuoco davanti al sultano’, facente parte del complesso ma conservata, insieme ad un’altra, nella Alte Pinakothek Monaco di Baviera.
Occorre fare attenzione per non perdere una parte della mostra in quanto è suddivisa tra il piano terreno, dove è ben indicata, e il secondo piano per arrivare al quale mancano adeguate segnalazioni. Inoltre se avete ancora del tempo da dedicare al piacere della bellezza potete vedere, o rivedere, le sale della Galleria dell’Accademia con la sua collezione di pitture e sculture e catturare un selfie accanto al portentoso David di Michelangelo di oltre quattro metri (l’originale qui è decisamente più bello ed espressivo della copia esposta davanti a Palazzo Vecchio).
Info:
Sede: Galleria dell’Accademia
Via Ricasoli 58 Firenze
Biglietto: € 12,50 intero; € 6,25 ridotto
Orario: martedì – domenica 8.15 – 18.50
biglietteria chiude 18.05; chiuso lunedì
Info: tel. 055 290383