Sabato 21 marzo alle ore 17.00 si terràl’incontro CineCocktail@Cortinametraggio presso il Grand Hotel Savoia di Cortina D’Ampezzo e, come in una jam session, vedrà protagonisti in un dibattito collettivo sul cinema italiano gli attori Giorgio Pasotti, Tosca D’Aquino, Antonia Liskova, Fabio Troiano e Marco Palvetti. “Il CineCocktail è un bel regalo per noi attori”. Parola di Anna Foglietta, che all’affollato CineCocktail® realizzato alla scorsa edizione di Cortinametraggio ha speso parole di elogio per il format ideato e condotto dalla giornalista Claudia Catalli. Squadra che vince non si cambia, così gli Incontri ravvicinati del miglior tipo: cinema, cocktail e chiacchiere in libertà tornano a fare tappa al festival giunto alla sesta edizione e diretto da Maddalena Mayneri. Mediapartner dell’evento Fabrique du Cinema e Cinemaitaliano.info. Come di dice Claudia Catalli : “ CineCocktai@ è un progetto nato per allargare il dibattito artistico ai non addetti ai lavori e coinvolgere il pubblico in un confronto collettivo su cosa significhi, oggi, lavorare nel mondo dello spettacolo. Per dare la chance a nuovi talenti e artisti emergenti di farsi conoscere. Per richiamare l’attenzione su divi, personalità e attori apprezzati che vogliano mettersi in gioco e magari mostrarsi sotto una luce diversa. Per confrontarsi insieme rispetto a temi e argomenti diversi. Per avvicinare celebrities e appassionati, personaggi leggendari e fan, critica e pubblico in un’atmosfera informale e in un dibattito collettivo. Per uscire dagli schermi e dagli schemi, e parlare faccia a faccia di cosa voglia dire, oggi, fare cinema”.
Biografia di Giorgio Pasotti
Giorgio nasce a Bergamo il 22 giugno del 1973 e già a sei anni, sotto la guida del padre Mario, profondo conoscitore delle arti marziali cino-giapponesi, inizia la pratica del karate, poi del kobudo e infine del wushu. A 13 anni raggiunta la cintura nera e dopo le prime vittorie nelle arti marziali giapponesi, abbandona il karate e kobudo per proseguire solo con il wushu, la poliedrica arte marziale cinese che più lo appassionerà e che corrisponde alla sua sensibilità artistica.
Nel 1986 è la più giovane cintura nera d’Italia di wushu. Nel 1987 trascorre un periodo di studio di due mesi in Cina, durante il quale affina la propria tecnica a contatto con i migliori maestri di wushu. Un’esperienza che ripeterà l’anno successivo, tornando a Pechino e a Chengdu, piazza prestigiosa del wushu cinese. Nel frattempo in Italia si viene organizzando un movimento agonistico a livello nazionale che dà vita al primo Campionato Italiano di Wushu. Giorgio si laurea subito campione nazionale in changquan. A seguito di queste prime vittorie, viene invitato a partecipare alle dimostrazioni finali del Campionato del Mondo di Las Vegas; inoltre ai Campionati d’Europa di Chieti dello stesso anno, è secondo nella categoria a squadre, prestigioso piazzamento che bisserà al Grand Councours Européen de Wushu di Parigi nel 1990.
Nel 1992 avviene una svolta nel suo percorso agonistico: terminati gli studi superiori, Giorgio decide di partire per la Cina. Rimarrà per due lunghi anni ad approfondire la conoscenza del wushu nel suo luogo d’origine, frequentando corsi e allenamenti con i ragazzi della squadra campione cinese presso l’Università di Educazione Fisica di Pechino. In questo periodo la sua Tecnica si affina ulteriormente, tanto da ottenere prestigiosi risultati agonistici anche nelle competizioni in Cina. Nel 1993 vince il Torneo Internazionale di Pechino negli stili dimostrativi, a Zhengzhou coglie si aggiudica una medaglia di bronzo al Campionato Internazionale di Shaolin (lo stile dell’antico monastero in cui, secondo tradizione consolidata, il monaco Bodhidharma avrebbe elaborato i primi rudimenti del wushu che conosciamo oggi) e, di nuovo a Pechino, si aggiudica la categoria Pentathlion in occasione di un altro trofeo internazionale. A conclusione di un’annata d’oro, viene promosso a pieni voti nella Elite Class, la serie A del wushu cinese, l’olimpo dell’agonismo internazionale. Il 1993, però, si rivelerà un anno cruciale non solo per i risultati agonistici. I disegni del destino, si sa, sono imperscrutabili. E così accade che nell’ottobre di quell’anno la Milestone Production LTD, casa di produzione cinematografica di Hong Kong, essendo alla ricerca di un volto occidentale che si sappia destreggiare con le arti marziali, sceglie proprio Giorgio per interpretare in Treasure Hunt, un film d’azione diretto da Jeff Lau, il ruolo di un giovane americano divenuto monaco del tempio di Shaolin. Inquesto “casuale” debutto, Giorgio affianca due famosi attori del cinema orientale: Chou Ren fa e Liu Chia Hui, (quest’ultimo noto anche al pubblico occidentale come protagonista del film la Tigre e il Dragone). Giorgio dimostra capacità non comuni e l’episodio non viene archiviato come una “meteora”, bensì come il promettente inizio della sua carriera di attore: nel gennaio dell’anno successivo viene infatti richiamato per prendere parte ad una nuova pellicola, The Drunken Master 3, diretto da Liu Chia Liong. Ambientato nella voluttuosa Shanghai degli anni venti, in questo film Giorgio interpreta la parte del braccio destro del capo di una setta segreta in conflitto con l’esercito nazionalista di Chang Kai Shek. Il film, peraltro, rientra in una trilogia i cui primi due episodi vedono come protagonista nientemeno che Jackie Chan. E sempre il regista Stephen Yip a farsi vivo nell’aprile di quello stesso anno: stavolta si tratta di tornare a collaborare con l’attore Liu Chia Hiu. Two Shaolin Kids, una storia ambientata nuovamente sullo sfondo del tempio di Shaolin e che in oriente risquote un notevole successo, è il terzo film made in Hong Kong di Giorgio. Lui, però, ritiene che a questo punto l’esperienza cinese sia giunta al capolinea e così, dopo la sua lunga permanenza a Pechino, rientra in Italia, dove intraprende un tour di esibizioni di wushu in giro per la penisola, si allena per prendere parte a campionati nazionali e internazionali e continua a studiare recitazione. Nel 1994 entra nella Squadra Nazionale della federazione ufficiale Coni, e con la maglia azzurra partecipa in Germania al Campionato Europeo di Monaco, dove conquista l’oro. L’anno dopo si trasferisce a Los Angeles, nella mecca del cinema Holliwoodiano, per studiare recitazione e per girare una serie di telefilm sempre nell’ambito delle arti marziali. Frequenta la Van Mar Acting Academy, la Wayne Duvak Acting for Audition, la Eric Acting School. Sotto la regia di Bryan Stoller, gira un altro film d’azione: The Dragon fury II. Nonostante l’intensa attività cinematografica, nell’agosto 1995, sempre con la maglia della Nazionale, partecipa ai Campionati del mondo di Baltimora – USA. Alla competizione prendono parte 55 nazioni (di cui 16 orientali). Giorgio riesce a mettersi in luce cogliendo due preziosi piazzamenti, sesto e settimo. Si conferma come uno dei migliori interpreti occidentali della disciplina cinese. Ai Campionati Europei di Roma dell’anno successivo mantiene il titolo continentale, più un argento (amaro…). Nuovo ritorno in patria e nuova tappa. Conclusa la parentesi americana, Giorgio intesse relazioni con il mondo delle produzioni cinematografiche italiane. Il debutto avviene con I Piccoli Maestri di Daniele Lucchetti, tratto dal capolavoro di Luigi Meneghello. Qui Giorgio dimostra di poter passare dai ruoli d’azione dei material arts a personaggi con maggior introspezione psicologica, come Erico, uno dei giovani studenti che nel ’43, in piena resistenza antifascista, imbraccia le armi e insieme ad uno stuolo di compagni sale sulle montagne a combattere con i partigiani. Un film intenso ed emozionante, presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia del 1997. Sempre nel 1997 è protagonista di Ecco Fatto, l’originale e brillante opera prima di Gabriele Muccino, nella quale Giorgio veste i panni di Matteo, il gelosissimo fidanzato di Margherita (Barbara Bobulova). Gli impegni cinematografici non frenano quelli agonistici; oltre a riconfermarsi, come ogni anno, campione italiano, Giorgio riesce ad essere presente in Nazionale anche al Campionato del Mondo ’97 di Roma, destreggiandosi non solo con il nugolo di fortissimi orientali in gara, ma anche con gli impegni legati alla preparazione del film di Muccino. I risultati arrivano comunque: un quinto posto, in quel contesto, vale come un oro. Nel 1998 un’altra commedia per il cinema, Voglio stare sotto il letto, firmata da Bruno Colella e con protagonista femminile Michelle Hunziker. E’ l’anno del necessario (per incompatibilità con la carriera di attore) addio al wushu agonistico, che Giorgio suggella con le ultime due medaglie d’oro conquistate ad Atene, al terzo Campionato d’Europa che può annoverare alla sua breve ma intensa carriera sportiva. Abbandonate armi e kimoni, si immerge completamente nel mondo dello spettacolo. Sperimenta per la prima volta la televisione: gli viene affidata la conduzione di Cinematic, felice trasmissione di MTV Italia interamente dedicata al cinema.
Nel 1999 lo troviamo “di passaggio” con un cameo in Come te nessuno mai, seconda opera di Muccino; è testimonial nella Campagna pubblicitaria contro l’AIDS, come protagonista di otto piccoli cortometraggi realizzati per il Ministero della Sanità; chiude l’anno con il ruolo da protagonista ne La voce del sangue, film-tv prodotto dalla Rai, con al regia di Alessandro di Robilant. Il 2000 si apre con una prestigiosa esperienza in campo teatrale: Giorgio è infatti, protagonista, insieme a Stefania Rocca e Nestor Saied, di Le Poligraphe, opera di notevole successo firmata dal geniale regista canadese Robert Lepage, autore anche di una versione cinematografica dello stesso testo. Un giallo atipico, con una forte riflessione sul tema realtà-finzione e con una messinscena innovativa, giocata sull’uso di scarne suggestioni musicali e calibrati effetti speciali. La tournée dura diversi mesi, portando Giorgio e la compagnia nei principali teatri d’Italia. Poi, in primavera, il ruolo di Adriano nel film che si rivelerà campione d’incassi dell’anno e che farà incetta di premi (David di Donatello, Sundance Film Festival): L’Ultimo bacio di Muccino. E la partecipazione, nel ruolo di Giovanni, al film-tv Paolo di Tarso, diretto da Roger Young. Il resto è storia recente: nel 2001 veste i panni di un giovane militare italiano di stanza in Kosovo in Soldati di pace , film-tv prodotto dalla Rai e diretto da Claudio Bonivento. E’ protagonista del videoclip Luce (tramonti a nord-est) di Elisa, il brano vincitore del festival di Sanremo di quell’anno, con regia affidata a Luca Guadagnino. Nel 2002 il film-tv Daddy, ambientato durante la seconda Guerra Mondiale, una co-produzione internazionale diretta dal regista italiano Giacomo Battiato, in cui Giorgio fa la parte di uno spietato cecchino impegnato a portare in salvo un piccolo genio (custode di un prezioso segreto) dai nazisti. Sempre nel 2002 ha girato Distretto di Polizia tre, fiction Mediaset in cui Giorgio è l’agente Paolo Libero, esperto artificiere, nonché gelosissimo fidanzato del commissario Giulia Corsi (Claudia Pandolfi). Seguono la quarta serie della fiction Distretto di Polizia e una serie di film e fiction molto apprezzati.
Biografia di Tosca D’Aquino
Nata nel capoluogo campano, dimostra fin da bambina di avere una spiccata attitudine per la recitazione e così, debutta a soli 15 anni nelle tv private partenopee al fianco di Vittorio Marsiglia. A 16 anni, ottiene un ruolo nella trasmissione “Bum Bum all’italiana” e a 19 anni si trasferisce definitivamente a Roma, convinta di doversi qualificare al meglio se vuole veramente intraprendere una carriera come quella dell’attrice e lo fa iscrivendosi e frequentando l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. L’esordio cinematografico nel 1986, Pippo Baudo la vuole nel cast del programma “Fantastico”, mentre l’anno successivo si prepara già per il suo primo film: la commedia a episodi di Bruno Corbucci e Giorgio Capitani Rimini, Rimini – Un anno dopo(1987) con Gianfranco D’Angelo, Eva Grimaldi, Maurizio Micheli, Renzo Montagnani, Gastone Moschin, Adriano Pappalardo, Isabel Russinova, Sabrina Ferilli ed Enzo Garinei. Il suo ruolo è quello della cameriera Carmela nell’episodio La legge del taglione. Sposata a Mauro Gabrielli, diventa madre di Edoardo, il suo primogenito. Peccato che poi il matrimonio culminerà con un divorzio nel 1999! Ma prima di questo, la D’Aquino è interprete di pellicole come Scugnizzi (1989) di Nanni Loy, Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) di Ettore Scola con Ciccio Ingrassia, Paganini (1990) di Klaus Kinski e di buona parte dei film di Pappi Corsicato. Nel 1991, entra nel programma televisivo “Avanzi”, poi si limita a qualche apparizione nei telefilm come nel caso de Il maresciallo Rocca, con Stefania Sandrelli. Staccatasi per un lungo periodo di tempo dal cinema, per impegnarsi nel teatro, torna sul grande schermo diretta da Leonardo Pieraccioni che la imporrà definitivamente nel suo più grande successo: Il ciclone (1996) con Massimo Ceccherini, Paolo Hendel, Lorenza Forteza, Natalia Estrada. Il suo “piripì” diventa un verso di culto, che tutti gli italiani di quegli anni conoscono e sanno rifare!
Verranno poi Vincenzo Salemme e Claudio Bonivento, ma soprattutto Giorgio Panariello, che la vorrà come showgirl al suo fianco nel varietà “Torno Sabato”. Notevole anche il suo successo nella fiction: Padre Pio (2000), L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami (2001), L’uomo del vento (2001), Donne di mafia (2001, del quale è protagonista), Papa Giovanni – Ioannes XXIII (2002), La stagione dei delitti(2004), Meucci (2005) e Il grande Torino (2005). Poi tornerà al cinema con Danny DeVito nel cinepanettone Christmas in Love (2004). Compagna del produttore Massimo Martino e madre del suo secondogenito Francesco, partecipa alla seconda edizione del reality game Notti sul ghiaccio (2007) e torna alla fiction con Di che peccato sei?? (2007) e Le ali (2008). Nel 2011 torna sul grande schermo con Ex: amici come prima!, diretta da Carlo Vanzina.
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