La Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini (all’epoca palazzo di rappresentanza e villa suburbana) merita di sicuro una visita, ma oggi chi vi si reca può trarne un doppio piacere: è in mostra la produzione grafica, il ‘modus operandi’ del suo costruttore, Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), a cui si deve l’invenzione della facciata a logge vetrate. Soprattutto i romani, abituati a vivere tra le sue opere, forse, non avvertivano l’esigenza di una mostra a lui dedicata, ma è tanto più opportuna oggi che il suo nome è tornato alla ribalta della cronaca per l’atto di vandalismo contro la sua ‘fontana della Barcaccia’ in Piazza di Spagna. Questa esposizione di circa 120 opere (tra disegni, bozzetti, incisioni) svela la fase progettuale del genio del barocco romano. Le diverse varianti dello stesso disegno, la fusione tra le varie arti (pittura, scultura, architettura) esprimono il suo animo inquieto. Un’occasione per ammirare l’ampia raccolta di disegni conservati a Lipsia, nel Museum der bildenden Künste (provenienti in gran parte dalla collezione della regina Cristina di Svezia), che ha costituito il nucleo della mostra che si è conclusa a Lipsia lo scorso 2 febbraio: “Bernini, Erfinder des barocken Rom”.
Questo fondo (circa 200 fogli, di cui un centinaio autografi), che attraversa quasi tutto il percorso artistico del Bernini, fu venduto dal priore Francesco Antonio Renzi (antiquario), nel Settecento, alla città di Lipsia. Gli altri disegni esposti provengono dalle collezioni reali inglesi di Windsor Castle, dal British Museum di Londra, dall’Albertina di Vienna e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e da altre istituzioni italiane ed estere.
Le opere sono ospitate in sei sale e sono di diverse tipologie: dalle esilaranti caricature (autentica satira dell’epoca) ‘il cardinale Scipione Borghese’ (collezionista d’arte a cui dobbiamo l’attuale Galleria Borghese), ‘il cardinale Antonio Barberini e il cardinale Flavio Chigi’, un ‘cavaliere francese’; ai ritratti e disegni di particolari architettonici, ‘Studi per il coronamento del Baldacchino’ (sull’altare della Basilica di S. Pietro) a quelli per la tomba del papa Urbano VIII (Maffeo Barberini, 1623-44), fino a quelli, riportati in un testo, per i sontuosi fuochi d’artificio in occasione della nascita dell’Infanta di Spagna. In questi disegni, progetti, bozzetti – dagli schizzi al disegno rifinito ed elegante – c’è tutto il genio creativo con cui Bernini ha plasmato, vestendola di barocco, l’antica Roma. Il continuo esercizio del disegno, la ripetizione seriale dello stesso soggetto, che l’esposizione testimonia, rendono evidente come il disegno sia alla base delle invenzioni architettoniche, scultoree e pittoriche del Bernini, che ha dominato per sessanta anni la scena artistica romana lavorando per otto pontefici. Stupefacenti anche le opere scultoree in mostra come la ‘testa del Laocoonte’, opera giovanile, e il bozzetto ligneo della Fontana dei Quattro Fiumi per piazza Navona. La mostra è stata curata da Jeannette Stoschek (Direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museum der bildenden Künste di Lipsia), da Sebastian Schütze (Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Vienna) e da Giovanni Morello (già Curatore dei Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana). In ultimo l’esposizione è un’utile e ricco prologo a quella sul Barocco in programma a fine mese alla Fondazione Roma Museo, Palazzo Sciarra, che vedrà Bernini tra i suoi protagonisti.
Roma 11 marzo – 24 maggio 2015
Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini
Via delle Quattro Fontane, 13 – Roma
tel. 06 4814591
Orari: dal martedì alla domenica: 10-19
Biglietti: ingresso mostra 8 euro
mostra e museo 13 euro
Tag: mostre, Roma, Palazzo Barberini, Bernini, Urbano VIII