Si inaugura mercoledì 18 marzo alle ore 17.00 la mostra di Gianluigi Gargiulo Latenze presso il Museo Archeologico di Napoli. La mostra si protrarrà per lungo tempo ecco perché con “ Latenze” Gianluigi Gargiulo offre al numerosissimo pubblico che frequenta la sala conferenze del Museo l’esplorazione (nata per puro caso?), o meglio l’estrazione, delle possibili immagini nascoste in alcuni dei volti più celebri dell’Archeologico, da lui cultore delle dinamiche ricerche futuriste osservati con mobile attenzione. Dal caso a una ricerca sempre più controllata, però mai fino in fondo controllabile: provando e riprovando a muovere la macchina fotografica mentre liberava lo scatto sui volti in bronzo della villa ercolanese “dei Papiri”, Gargiulo ha ottenuto questi insoliti fermo immagine, questi ritratti di ritratti (o di volti ideali), campionario della sua sensibilità di odierno osservatore e interprete applicata a oggetti comunque inevitabilmente traditi se replicati in pittura o in fotografia, in un video o in una nuova scultura. E quanto più l’oggetto l’antico manufatto, in questo caso abbia energia, e sia in grado di parlare al nostro tempo, e sia capace di provocare l’artista a metterglisi davanti a scrutarlo e a farsi suggerire visioni, tanto più questi vorrà e saprà ricambiargli lo sguardo e da quella scaturigine ricavare nuove e interessanti forme. Significativo è che nessun ritratto venga da Gargiulo ritratto una sola volta: il gioco delle riletture – credo ci voglia dire – può ripetersi all’infinito, ogni testa originale può essere ad libitum tradotta, alterata per mostrarci le impreviste facce visibili sotto la prima pelle, le dissonanze che, ottenute una volta, saranno irripetibili, visto l’avventuroso procedere dell’autore. Di Gargiulo volemmo proporre qui nel Museo Archeologico di Napoli, come l’anno scorso, una installazione alla quale mi parve pertinente dare il titolo di “Godgets”, dall’intuibile significato da includere nella serie “Trattamenti”, che, allora da poco avviata, intende mettere in mostra l’Antico sottoposto a differenti e non sempre discrete manipolazioni, se non mal-trattamenti. I piccoli magneti con eroi e divinità raccolti da Gargiulo in giro per la Grecia, bassorilievi in resina di indubbio cattivo gusto usati per tappezzare frigoriferi e invece esposti, per l’occasione, in ridondanti cornici, vedevano, fotografati perfettamente da lui su fondo nero, mutato in modo radicale, e nobilitato, il loro aspetto, assumendo quello di patinate immagini “alla FMR”. Gianluigi Gargiulo (o anche Adriano Meis) è un artista “non ufficiale”: più per l’inconsueto, leggero proporsi quale “ingegnere appassionato di fotografia” che per altro. Dotato di una rilassata sicurezza e – cosa rara – di ironia e – cosa ancor più rara – autoironia, a Napoli è ormai ben noto fra gli organizzatori e i frequentatori assidui di mostre d’arte contemporanea. Sono anni, infatti, che puntualmente si aggira per le inaugurazioni a riprendere gli artisti in posa davanti alle loro opere, talvolta spregiudicatamente rielaborando le immagini raccolte. Potrebbero sembrare scatti “di servizio”, ma a un occhio attento appare ben chiaro che c’è qualcosa in più. A ogni buon conto, chi preferisca considerare Gargiulo un reporter potrebbe per esempio, essendo mancato a questo o a quel vernissage e non conoscendo affatto l’artista in fotografia né più di quell’unica opera alla quale lui la/lo ha incollata/o, confrontare la fisionomia dell’autrice/autore con quella della sua creazione e applicarsi almeno a valutare se vi sia coerenza tra le due, se da quella persona ci si sarebbe mai attesi quell’esito artistico… I ritratti in argomento sono stati recentemente proposti ne “La mostra delle mostre” al Pan di Napoli e di poco precedente è “Anime senza” .
Biografia di Gianluigi Gargiulo
Creatore di immagini da molti decenni, nato con lo spirito di una fotografia ‘al servizio’, ho percorso diversi cammini dal bianco e nero di documentazione di classe, delle lotte, delle sofferenze, dei diversi, alla documentazione architettonica, alla figura umana, e con una continua voglia di comunicare attraverso questi ‘magici rettangoli di carta’ Le nuove tecnologie hanno aggiunto nuovi strumenti ma non mutato il pathos e continuo a cercare di creare emozioni in uno spazio ormai dilatato. Ingegnere prestato alla fotografia o viceversa.
Museo Archeologico di Napoli
Piazza Museo, 19
Tel .: 081 442 2149- 081 442 2149
Gianluigi Gargiulo in Latenze – Inaugurazione mercoledì 18 marzo
dal Lunedì alla Domenica dalle ore 16.00 alle 19.00