Si inaugura venerdì 27 febbraio la mostra “ Inventarium “ di Giovanni Gaggia a cura di Serena Ribaudo . La mostra si potrà visitare fino al 31 marzo 2015. Essa vuole essere un momento meditativo sulla Strage di Ustica in una collaborazione itinerante tra Palermo e Bologna. In collaborazione con la Galleriapiù di Bologna e con il Patrocinio dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo. Nel contempo si svolgerà l’incontro dal titolo “L’Arte come linguaggio della Memoria” che si avvarrà della presenza della Presidentessa dell’Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica, l’ex senatrice Daria Bonfietti, e dei Parenti delle Vittime. Il vernissage di Inventarium prevede anche la presentazione del catalogo della mostra collettiva Anima Pura. Dialogo tra Sacralità e Contemporaneità che ha avuto luogo proprio a Palazzo Costantino-Di Napoli nel Luglio 2014. Lo Spazio Canto 217è allogato nella prestigiosa cornice di Palazzo Costantino-Di Napoli, apre al pubblico inaugurando una serie di eventi culturali sotto la direzione artistica di Giacomo Rizzo e proponendosi l’obiettivo di convogliare alcune delle più interessanti realtà nazionali contemporanee. Da anni i marchesi Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba, in parallelo alle loro attività museali tra Roma, Cosenza e Rende, hanno avviato anche a Palermo un’intensa attività culturale. I loro palazzi storici, i cui progetti di recupero si sono impantanati nella burocrazia per i palazzi di Napoli e Costantino la concessione edilizia è stata richiesta l’11 dicembre 2003 e rilasciata il 7 maggio 2007 sono divenuti luoghi creativi di espressione ed interpretazione del nostro tempo. I palazzi Di Napoli e Costantino ai Quattro Canti sono da anni scenario di eventi per Santa Rosalia; palazzo San Giuseppe in via Sant’Agostino è residenza e laboratorio di artisti; palazzo Oneto di Sperlinga in via Bandiera luogo di performance; la sconsacrata chiesa del Giglio è divenuta spazio spirituale in senso libero e laico, distaccato dai dettami delle religioni, con “la gabbia d’oro” arte e meditazione sono interpretate da Alfredo Pirri. Inventarium come “storia di parole e di cose, parole come cose. Prove, testimonianze. Trovate, enumerate, registrate. Sommerse e salvate, archiviate”. E’ dalle fondamentali pagine del Libro della Memoria che Giovanni Gaggia, la cui ricerca artistica si dispiega in una molteplicità di espressioni, diparte per la strutturazione di questa sua “grammatica della memoria”, generando connessioni di persone, cose, pensieri. “Le cose, testimonianze della vita delle persone. Gli oggetti sono tracce. Segni di una presenza. Impronte. Gli utensili, il valore d’uso delle cose” Gli oggetti del vissuto riemergono prepotentemente per trasfigurare in icone sacre ed inattingibili, monumenti alla meditazione sugli umani destini.
Nello stesso clima di sospensione si inserisce la performance di Giovanni Gaggia il quale inizia il suo evento poietico e performativo a Palermo per completarlo simbolicamente a Bologna, città da cui è partito il volo della morte: nella Gallleriapiù (Oltredimore) verrà portata a termine l’incompiuta di Gaggia nel giorno del 35° anniversario della Strage. Diremmo quasi un’inversione di rotta dove Palermo diviene il trampolino di lancio della speranza: invece di tragica destinazione di non-arrivo, la città siciliana è luogo di partenza per un’opera che vedrà il suo completamento nella galleria bolognese diretta da Veronica Veronesi che ha offerto l’ospitalità e la disponibilità alla diffusione di contenuti altri di cui l’arte si fa espressione nel suo significato universale.
Biografia
Giovanni Gaggia nasce a Pergola (PU) nel 1977 dove attualmente vive e lavora. Nel 2008 fonda Sponge ArteContemporanea assumendone la direzione artistica. L’opera di Giovanni Gaggia è fondamentalmente ricerca d’equilibrio fra azione performativa e disegno. Sono questi i luoghi in cui la sua poetica, sempre e comunque aderente alla fisicità del corpo, è andata definendosi negli anni. In particolare essa si è concentrata sull’immagine del cuore; un cuore anatomico e carnale, protagonista di alcune azioni dal grande impatto emotivo alle quali è seguita una ricerca più delicata, seppur ugualmente potente, evidenziata dalla recente dedizione al ricamo. Identità, ritualità, sacrificio e condivisione sono gli elementi cardine delle performance, tutte caratterizzate da intense interazioni con l’altro. In esse le identità in gioco subiscono contaminazioni reciproche che rimandano a rituali sciamanici ed iniziatici dove a mutare è lo spirito più profondo dell’essere umano. Il contenuto delle azioni ed i richiami al sacrificio possono essere visti, quindi, come metafora di liberazione e come epifania dell’anima. Tra le sue personali si ricordano: 2014 – Centrum Naturae (doppia personale), a cura di Roberto Paci Dalò, Scalone Vanvitelliano / Chiesa della Maddalena, Pesaro. Et Curis (doppia personale), a cura di Loretta Di Tuccio, intervento critico Fabrizio Pizzuto, galleria Rossmut, Roma. 2013 – Sic Dulce Est, a cura di Cristina Petrelli, Palazzo di San Clemente / Archispazio, Firenze. 2012 – Where is your brother? (doppia personale) a cura di Davide Quadrio e Studio Rayuela (Flavia Fiocchi e Francesco Sala) SpongePill-Casa Déclic / Guastalla Pilates, Milano. 2011 – I need you a cura di Claudio Composti, Spazio NovaDea, Ascoli Piceno / Corpo fisico, corpo etereo (doppia personale), a cura di Roberta Ridolfi, Factory – Art gallery, Berlino – Germania. 2008 – Aforismi Simpatetici, a cura di Chiara Canali, Museo dei Bronzi Dorati, Pergola (PU) . 2007 – Di spirito e di Carne, testo critico di Roberta Ridolfi, Factory-Art gallery, Trieste.
Palazzo Costantino Di Napoli
via Maqueda 217, Palermo
Giovanni Gaggia INVENTARIUM
dal 27 febbraio al 31 marzo 2015
apertura
Orari da lunedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00 e su appuntamento
Info:
Giacomo Rizzo Serena Ribaudo
info@giacomorizzo.it serena.ribaudo@hotmail.it
347 1243787 392 2205819