Martedì 17 febbraio alle ore 18.00 presso la Sale delle Colonne del Museo Madre in collaborazione con l’associazione culturale I Martedì Critici ci sarà il terzo incontro con il fotografo- artista Antonio Biasucci. Curatori del progetto Alberto Dambruso e Guglielmo Gigliotti, nel contempo vi sarà un’intervista pubblica con l’ospite dove ricostruiranno mostre , pubblicazioni e progetti. Questa formula che ha avuto già grande successo torna a Napoli dopo le tappe fatte presso il Museo Pecci di Milano , il Macro e Maxxi di Roma , il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli. Come ci dice Antonio Biasucci : “Per me la fotografia è una necessità, uno strumento per conoscere la realtà, per andare al fondo delle cose. Al di là di ogni canone disciplinare, fotografare per trovare il senso degli elementi, per comprendere l’incomprensibile sembra questo il principio del mio lavoro , in cui nonostante i risultati di manifesta bellezza, non c’è compiacimento estetico o tecnico, ma una sincera esigenza di esperire e capire. Non a caso l’intera mia produzione è segnata da un’impronta fortemente autobiografica, una traccia personale molto potente e significativa, che però riesce a tramutarsi in qualcosa di universale, la carica delle mie immagini consiste proprio nell’essere pensieri privati che nondimeno possono essere letti come archetipi assoluti, elementi di una memoria collettiva. I diversi soggetti che io ritraggo , pur così diversi tra loro, parlano il medesimo linguaggio, si fondono e confondono in un comune magma dal tono esistenziale, raccontando le medesime storie: storie universali di vita, di morte, di creazione e distruzione; storie di elementi primari del mondo, in dialogo e in contrasto tra loro nel caos e nella catastrofe”. Il prossimo ed ultimo appuntamento sarà martedì 24 febbraio con il Critico d’Arte Angela Vettese.
Biografia di Antonio Biasucci
Nato a Dragoni (Caserta) nel 1961, Antonio Biasiucci si è trasferito a Napoli nel 1980, dove ha cominciato il suo lavoro di fotografo conducendo un’esplorazione delle periferie urbane e portando avanti, contemporaneamente, una riflessione sulla memoria personale del suo paese di origine. Dal 1987 al 1993 Biasiucci collabora con Antonio Neiwiller, attore e regista teatrale, e l’esperienza del teatro di avanguardia si traduce, nella produzione fotografica di Biasiucci, in un forte contrasto tra luci e ombre, nella nuova centralità che assume il gesto, il dettaglio di un corpo che emerge dal buio colpito da una luce che fende un’oscurità densa. Dal teatro deriva anche la concentrazione su uno stesso soggetto fotografico, reiterato quasi ossessivamente, finché il dato di partenza perde il significato originale e si trasforma in altro da sé. L’esperienza con Neiwiller si tradurrà, anni dopo, nell’organizzazione di LAB, un laboratorio/workshop di fotografia tenutosi nel 2014 presso il suo studio e, dopo una prima presentazione al Madre conclusosi con la mostra collettiva di tutti i partecipanti Epifanie, presso il Castel dell’Ovo. I soggetti delle fotografie di Biasiucci sono essenziali e senza tempo – corpi, volti, magma, pani, madri, ex voto – individuati seguendo un’intuizione che scopre segrete consonanze tra il paesaggio esterno e la sfera interiore. Dagli anni Ottanta comincia la collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, partecipando alle missioni dei vulcanologi, che conducono l’artista a una ricerca fotografica incentrata sugli effetti materici dei vulcani attivi. Queste fotografie formano la serie Magma (1998) che sarà esposta a Parigi, a New York, a Napoli e a Roma. Nella serie Volti (2009), presentata presso il museo Madre a Napoli, i soggetti sono tratti dai calchi delle teste di uomini e donne africani, conservati presso il Museo di Antropologia dell’Università Federico II. La serie è esposta nel 2011 anche al Museo di Capodimonte, insieme alla serie dei Pani (2009-2011). Biasiucci ha ricevuto molti premi internazionali, tra cui lo European Kodak Panorama, conferitogli nel 1992 ad Arles. Il volume Res: Lo stato delle cose, dedicato al conflitto del Kosovo, è stato premiato con il Kraszna-Krausz Photography Book Awards a Londra nel 2005, anno in cui gli è stato conferito anche il Premio Bastianelli a Roma.
Le opere di Biasiucci fanno parte delle collezioni di numerosi musei, in Italia e all’estero, tra cui il Madre, la Metropolitana di Napoli e la Fondazione Banco di Napoli; il Mart di Trento e Rovereto; l’Istituto nazionale per la grafica e il MAXXI di Roma; la Galleria Civica di Modena; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea di Torino; la Peggy Guggenheim Collection di Venezia; il Centre de la Photographie di Ginevra e la Maison Européenne de la Photographie, Parigi, che nel 2013 gli dedica un’ampia doppia personale, con Mimmo Paladino.
Museo Madre
Via Settembrini, 79
Per informazioni e prenotazioni
lunedì-venerdì, 09:00-18:00; sabato, 09:00-14:00
Tel. + 39 081 19313016
Email info@madrenapoli.it