Si inaugura giovedì 4 dicembre la mostra personale di Mario Vanacore “Introspezione” presso Castel Nuovo -Maschio Angioino Sala Carlo V. La mostra si potrà visitare fino all’8 gennaio 2015. Come ci dice Annalisa Porzio : “Dall’incontro con Tullia Matania, della quale è allievo, riemergono le circostanze di una storia familiare e di comune sensibilità artistica che i Matania condividono con la famiglia materna di Mario. Il nonno Gennaro Napoli, musicista e direttore del Conservatorio (1881-1943) è stato grande amico di Ugo Matania, pittore e illustratore (1888-1976) e padre di Tullia. Un autoritratto a olio di Gennaro Napoli si trova nella Casa d’artista dei Matania. I contatti continuano nelle generazioni successive, con la collaborazione artistica tra Tullia e Jacopo Napoli (1911-1994), famoso musicista e compositore, fratello della madre. Dunque la condivisione dell’amore per la musica e per la pittura, la ricerca della verità del disegno strumento di delicati equilibri e di memoria – si arricchiscono, nell’incontro tra maestra e allievo, con il ritrovamento di tracce della propria vicenda personale, che è caro ricordare, e che spingendosi all’indietro individuano una discendenza da figure rilevanti per la cultura meridionale, da Demetrio Salazar (1822-1888) – nonno della nonna materna – all’archeologo Mario Napoli (1915-1976) fratello gemello di Margherita, madre dell’autore. “ Eduardo Matania: (1847-1929) Capostipite di questa famiglia d’artisti, fu pittore naturalista e per esigenze economiche illustratore di copertine e libri, Sua la copertina di ” La Vita di Garibaldi” di Jessie White Mario pittore vicino alle maniere della “scuola di Resina” (espose alle Promotrici Salvator Rosa del 1867 e del 1887), Edoardo fu soprattutto elegante illustratore. Firmò raffinati disegni su prestigiose pubblicazioni (fra cui “L’Illustrazione Italiana” la “Storia di Vittorio Emanuele II”), scene della vita napoletana degli anni umbertini, vedute della città, fatti e personaggi dell’epoca, in cui si respirava ancor l’atmosfera risorgimentale. La generazione successiva è rappresentata dai cugini Fortunino, figlio di Eduardo, ed Ugo, nipote dello stesso Eduardo. Quella successiva a Fortunino ed Ugo, vanta artisti, distribuiti in vari campi. Una figlia di Fortunino, Clelia, (attiva dalla fine degli anni Trenta e spentasi nel 1981), e una figlia di Ugo; Vera (che ha debuttato negli anni Settanta), hanno scelto le strade del cinema e del teatro. Artisti figurativi poliedrici sono poi Bruno e Tullia, primogenito e secondogenita di Ugo. Fortunino Matania 1881-1963 Nato a Napoli disegnò il suo primo libro all’età di 14 anni. Studiò poi a Parigi Milano e Londra dove lavorò per il Graphic dal 1901 al 1903. Diviso fra l’amore per Napoli e l’Inghilterra, collaborò ad alcune delle riviste illustrate più famose in Europa “L’Illustrazione Italiana” di Milano, “L’illustration di Parigi”, “The Illustrated London News” fino allo scoppio della I Guerra Mondiale. Ritornato in Italia per assolvere gli obblighi di leva, fu arruolato nei besaglieri prestando servizio nella pubblicistica.
Ritornato a Londra lavorò per lo Sphere e in qualità di inviato, ai periodici inglesi , “Britannia and “Eve e Tatler” che lo costrinsero anche ad una faticosa vita da reporter dai ritratti dei Pellerossa nordamericani ai viaggi degli Zeppelin. Illustrò l’incoronazione di Edoardo VII e continuò a collaborare con riviste inglesi. Pittore, reporter, disegnatore rapidissimo, specialista nella ricostruzione storica-pittorica greca, romana e rinascimentale, collaborò anche dal 1895-1902 all”L’Illustrazione Italiana”. Quando Eduardo Scarfoglio nel 1924 lo chiamò a Napoli, per illustrare “Il Mattino Illustrato”, per non lasciare la sua indaffaratissima vita girovaga, propose al suo posto il cugino Ugo che in quel momento stava con lui a Londra. Nel 1940 molte sue opere andarono distrutte, durante i bombardamenti di Londra, nel suo studio. Ugo Matania: (Napoli 1888-1979) più giovane di sette anni del cugino Fortunino, seguì studi accademici dal 1905 al 1911. Grafico pubblicitario e disegnatore, opera in un’ottica naturalistico-descrittiva, lavora con suo cugino Fotunino a varie pubblicazioni londinesi (dal 1913 al 1924), tra cui “The Sphere” e “London Magazine” , così pure a grandi riviste italiane da il Mattino Illustrato 1924-1947 a “Scena Illustrata”, Illustrazione del Popolo 1941-1947, al quale si alternò con Molino, il Corriere dei Piccoli 1948-1954 e più tardi alla Domenica del Corriere 1948-1951 in sostituzione di Beltrame con non numerose tavole ma di grande effetto. Partecipa con successo al cosiddetto Concorso “Della Regina”, indetto dalla regina Elena allo scopo di costruire una galleria di busti,dipinti e stampe che ricordassero la Grande Guerra e la Vittoria. La giuria termina la selezione il 3/7/1934, premiando a pari merito oltre al Nostro, artisti del calibro di Nino Bertoletti, Tommaso Cascella, Ugo Marchig etc. Tullia Matania: apprezzata artista, figlia di Ugo, è nata a Napoli, dove vive e lavora, negli stessi locali che hanno visto il padre disegnare copertine e prime pagine di giornali come «Il Mattino illustrato» dal 1924 al 1947, e poi quelle della «Domenica del Corriere» e del «Corriere dei Piccoli». Inizia la sua carriera di pittrice e scultrice nel 1950. Ha eseguito varie Vie Crucis, due delle quali sono nella Casa dei Padri Gesuiti a Cappella Cangiani in Napoli. Dal 1979 è attiva anche come operatrice culturale per l’Associazione “Ugo Matania”. Mentre Franco Lista dice ;
“Il disegno è il fondamento di tutte le arti l’antica e sempre valida locuzione del Vasari, tanto esplicita quanto sintetica, è espressione del grande apprezzamento che i maestri del passato avevano nei riguardi dell’attività disegnativa. Su questa stessa strada, Mario Vanacore, con le sue opere cartacee 70×50 a carboncino e sanguigna, struttura un modo di raffigurare la modella, quale soggetto riproposto nei vari periodi storici, rinnovandone l’autenticità nel modo stesso di rappresentare la realtà in posa. La giusta distanza percettiva di chi guarda la mostra coglie più di una sequenza o, per meglio dire, il fascinoso scorrere delle immagini che talvolta hanno il taglio immediato, naturale, fresco che è testimonianza della viva presenza delle varie modelle (espressive di bellezza domestica, di avvenenti e, talvolta, giunoniche figure), impressa non solo fisicamente ma anche psicologicamente.
Vi è dunque un sincero vissuto soggettivo, al di là dell’immagine, dietro quei ricorrenti atteggiamenti di soddisfatti abbandoni o di malinconica dolcezza che fanno un tutt’uno con la luce che scorre, evocata dalla classica morbidezza del segno di Vanacore. Certo! Si tratta d’introspezioni e di riflessioni sull’essenza della femminilità in una varietà di atteggiamenti abituali, meditativi, patetici, sensuali. Mario, confidenzialmente, ne ghermisce la bellezza e imperfezione perchè, come per John Ruskin, le irregolarità e i difetti non sono solo segni di vita ma sorgente di bellezza”.
Biografia Mario Vanacore
Mario Vanacore è nato a Napoli nel 1953. Sociologo, psicologo e psicoterapeuta, lavora dal 1980 nella Scuola pubblica, dove insegna Filosofia, Psicologia e Scienze dell’Educazione. E’consulente del Tribunale di Napoli. Dagli inizi degli anni ’70, fino al ’90, ha effettuato numerose ricerche sul campo riguardanti le forme espressive della cultura popolare (musica, narrativa di tradizione orale, ecc.) per
conto del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma e la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Napoli. Nel 1983 ha iniziato un lungo training personale e di formazione in psicoterapia. Dal 2002 frequenta i corsi del “Libero centro di Arti visive – Ugo Matania” tenuti da Tullia Matania. Le sue forme espressive predilette sono il disegno, il legno, la ceramica e l’acquarello. Ha partecipato ad alcune mostre collettive di ceramica (Firenze, Vietri).
Info
Napoli, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Sala Carlo V
dal 4 dicembre 2014 all’ 8 gennaio 2015
dal Lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 19.00
tel. 360.799891
mario_vanacore@hotmail.com