Oggi ho assistito per voi alla proiezione del film I Cavalieri dello Zodiaco: La leggenda del Grande Tempio in uscita in tutte le sale italiane il 12 febbraio 2015. Il film è un reboot in CGI della famosissima saga delle 12 case dello Zodiaco, probabilmente la più famosa in Italia.
La Toei ci presenta i 5 cavalieri di bronzo nelle fasi iniziali della loro “carriera” quando apprendono che la ragazza che devono proteggere in realtà è la dea Atena reincarnata.
Un film che “comprime” letteralmente in 90 minuti una saga di più di 80 puntate, 90 minuti che, nonostante alcune imperfezioni per i più pignoli, scorrono via più che agevolmente. Inutile dilungarsi sulla trama, sarebbe superfluo poiché conosciutissima e tranne per pochi particolari del tutto identica a quella della vecchia serie a puntate che tutti ben conoscono. Ma allora perché la più grande produttrice di ANIMAZIONE del sol levante ha deciso di fare un Reboot di uno dei suoi prodotti più pregiati?
Noi pensiamo che si guardi con grande interesse alle nuovissime generazioni perché quella dei trentenni che hanno visto la vecchia serie oggi è forse attirata da altro.
Quindi giù con personaggi dai tagli di capelli più “attuali” e più somiglianti ai moderni adolescenti, con modi e modalità che li ricordano molto chiaramente, uno strizzare l’occhio ai giovani d’oggi, insomma, come ha ribadito il regista, più volte.
Keiichi Sato ha chiaramente detto che questo film non è punto il punto d’arrivo ma un punto di partenza per la nascita della nuova leggenda di Saint Seya.
Quindi la Toei ha intenzione di investire su un “nuovo inizio” per questo leggendario anime.
Il film scorre bene all’inizio, essendo poco il tempo a disposizione e dovendo condensare in se più origini diciamo che l’inizio è un po’ impetuoso, accelerato, oserei dire.
Personalmente credo che tutta la saga del Grande Tempio sia stata un po’ troppo compressa in 90 minuti nei quali, per forza di cose, ci sono troppi buchi e troppe domande rimangono alla fine del film.
In alcuni tratti ci si aspetta il colpo di scena che, puntualmente non arriva. Forse valeva la pena approfondire un po’ di più i personaggi perché il film sembra molto “Pegasus e i suoi amici”, non tanto per Cristal e Dragone ma quanto per Andromeda e Phoenix, quest’ultimo in particolare avremmo voluto vederlo un po’ di più impegnato in battaglie degne di nota.
In ogni caso un reboot divertente, con un ottimo impatto visivo, spettacolare nelle battaglie dove la resa grafica della CGI è davvero eccezionale anche se nulla aggiunge alla magia dell’anime originale.
Confidiamo nelle parole del regista Keiichi Sato e del produttore Yosuke Asama che questo film sia sono un “inizio” un “episodio zero” per poter cominciare una nuova saga che possa avvicinare il mito di Saint Seya alle nuovissime generazioni.
Da parte mia è chiarissimo il riferimento alla fortunatissima serie di videogiochi Final Fantasy (il 7 e il 10 in particolare).
È singolare notare come, in questo periodo, i videogiochi ispirino le produzioni anime e non sia più il contrario.