Si sono inaugurati lunedì 29 settembre gli incontri e conversazioni sull’Arte della Felicità che quest’anno si festeggia la decima edizione di quest’evento il quale è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri, Comune Napoli – Assessorato alla Cultura, Regione Campania , Forum Universale delle Culture di Napoli, Unesco, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, Institut Francais de Naples, Fondazione Pietà dei Turchini di Napoli, Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli. Gli incontri e le conversazioni sull’Arte della Felicità si potranno seguire fino a domenica 5 ottobre. In tutti questi anni abbiamo esplorato con voi argomenti e territori e teorie ed esperienze riguardanti l’Arte della Felicità. Non siamo giunti ad una meta. Forse questa meta non è raggiungibile, non esiste in quanto tale. “Non c’è una strada per la felicità, la felicità è la strada” ha detto qualcuno. E noi siamo stati felici di provare a percorrere insieme a tutti voi questa strada. E’ evidente che tutti abbiamo, energie, capacità, potenzialità. Ed è evidente che tutti noi viviamo i nostri dolori, invidie, odi, rabbie, paure e tutta l’ampia gamma delle nostre emozioni negative. Eppure tutti desideriamo star bene ed essere felici, sia a livello materiale che mentale. Sperimentiamo spesso che il solo benessere materiale non è di per sé sufficiente ad eliminare la sofferenza e l’insoddisfazione mentale. E, all’opposto, sperimentiamo a volte che una maggiore soddisfazione mentale sembra dare un benessere più ampio e stabile al di là della situazione materiale, economica, fisica, sensoriale. Dunque per noi l’Arte della Felicità non è un pensiero “corto” che ricerca un interesse egoistico immediato. E’ un pensiero più largo e lungimirante che coniuga responsabilità individuale e sociale. Più egoismo porta più stress, più attitudine aperta e solidale sembra portare più tranquillità e soddisfazione. E’ una cosa elementare ma molto utile, pratica, di reale e sperimentabile beneficio. Forse L’Arte della Felicità è un’arte della liberazione, un’arte della libertà dai condizionamenti, dai giudizi e dai pregiudizi. E’ un’arte dell’amore, dell’apertura della intelligenza e del cuore verso se stessi, verso gli altri, verso la natura e la comunità in cui viviamo. In molti paesi dell’Oriente i termini Mente e Cuore sono espressi da un’unica parola, un unico vocabolo. Intelligenza e Cuore. Saggezza e Compassione. Un’unica base, larga e solida, per una vita più felice. L’Arte della Felicità allora si configura per noi come un’arte dell’impegno, del rispetto della vita propria e altrui, del benessere proprio e altrui. Ognuno secondo le proprie attitudini può contribuire a migliorare se stesso, il mondo, le relazioni della e nella comunità. Alcuni elementi ci paiono particolarmente preziosi per alimentare la nostra felicità. La consapevolezza è il primo che è in una relazione feconda con la felicità. Consapevolezza di sé e delle proprie capacità e limiti, di sé nella relazione con gli altri. L’accettazione è un secondo elemento utile.
La capacità di fare i conti con le situazioni, con i limiti, con gli inevitabili “cataclismi” della vita. Il desiderio, che è energia vitale, elemento di progettualità, di disegno, di visione, di creazione, di evoluzione, è anch’esso in una relazione feconda con la felicità. La gentilezza è un quarto elemento che può “nutrire” la felicità. La gentilezza che cura se stessi, che ha cura degli altri, che cura la natura, che cura le relazioni. Non si tratta di sperimentare qualcosa di spirituale o religioso ma di agire il più possibile con una motivazione e un’attitudine che porti felicità a se stessi e agli altri con benefici a lungo termine. Forse su tratta di operare – come dice un grande saggio tibetano – per un “EGOISMO INTELLIGENTE”, implementare cioè azioni altruistiche per riceverne un proprio beneficio reale e diretto. Perché l’altruismo non è assolutamente negare sé stessi quanto piuttosto curare sé stessi da rabbie, paure, conflitti, spirito di vendetta, invidie che ci divorano fisicamente e mentalmente, che ci minano nella mente e nel corpo. Non sappiamo se la nostra natura ultima sia – come dicono alcuni – chiara, luminosa, positiva. Ma certamente altruismo, consapevolezza, accettazione e gentilezza sono un buon viatico per vivere meglio e un po’ più felici. Lungo il percorso dell’evento si potrà conversare : con Antonio Polito, Pietro Treccagnoli, Massimo Cacciari, Marc Augè, Gabriele Salvatores, Salvatore Natoli, Adriano Sofri, Raffaele Cantone e Aldo Masullo.