Di solito quando escono Monster movie come Godzilla ci si aspetta il classico “mostro”che distrugge città e che mette a repentaglio la salvezza dell’umanità ma non questa volta.
Non questa questa perche’ nel film di Gareth Edwards il lucertolone per eccellenza assume quasi una figura da arbitro, da Dio severo ma giusto capace di ristabilire un ordine. La trama di questo reboot ci racconta di uno scienziato (Bryan Cranston) che perde la moglie durante un devastante terremoto che colpisce un impianto nucleare sito in Giappone. La tragica perdita diventa per l’uomo un’ossessione e lo spinge per oltre 15 anni a cercare motivazioni e soprattutto a voler portare alla luce una verità terrificante, che dietro a quelle che sembrano calamità naturali e che i governi mondiali tentano di far passare per tali, vi sia in realtà qualcosa di ben più mostruoso, qualcosa che potrebbe “riportare l’intera umanità all’età della pietra”. Edwards mostra religioso rispetto del Godzilla originale riportandolo ai fasti di un tempo e schivando con intelligenza l’effetto “giocattolone hi-tech”; il regista regala ai fan una spettacolare battaglia tra kaiju di impressionante impatto visivo e sfruttando il formato disaster-movie miscela con un 3D intelligente, un cast di alto profilo e una tematica come quella dei rischi legati all’energia nucleare che era il cuore del Godzilla originale e che qui torna tema centrale, con una contestualizzazione che pone la trama in connessione con alcuni recenti e tragici accadimenti. Se cercate un film con massicce dosi di azione al pari di uno spin-off di Pacific Rim o del remake di Roland Emmerich potreste restare delusi, Edwards non è Michael Bay e questo Godzilla non è Transformers, il film è un disaster-movie a tutti gli effetti con un suo ritmo ben definito che non è quello dei film succitati, ma più paragonabile forse ad una via di mezzo tra Jurassic Park e Lo squalo.
Voto: 8