Per uno come me, quarantenne mai troppo cresciuto, entrare in una fiera del fumetto è come entrare in un enorme, gigantesco parco giochi. Indubbiamente lo scenario della Mostra d’Oltremare è lo scenario giusto per far andare in scena la seconda più importante fiera del fumetto italiana.
Per bilanciare le parti mi sono fatto accompagnare dalla nostra ottima Stella, poichè volevo un’opinione da “profana” della manifestazione.
Il fumetto o quello che gli addetti al lavoro definiscono Arte sequenziale è un viaggio straordinario fatto di colori, luoghi e personaggi in grado di andare oltre il nostro immaginario. Questo tipo di rappresentazione è molto antica, pensate alle narrazioni bibliche sulle pareti delle cattedrali, utili soprattutto a chi non sapeva leggere, con la possibilità di cogliere il significato dell’oratoria religiosa. Il Comicon si è rivelata non solo una bellissima fiera del fumetto, ma soprattutto un luogo di meraviglie dove il visitatore diventava egli stesso parte di un gioco: il Cosplay. Chi si avvicina a questo mondo per la prima volta ne resta totalmente affascinato, che si tratti di un fumetto realistico, umoristico, eroico o manga non ha importanza, tutti sono caratterizzati da un elemento fondamentale: la fantasia libera del suo creatore.
L’arrivo ai cancelli è impressionante, alle 11 ci sono già file di diverse centinaia di metri. Organizzazione impeccabile, lettori laser all’ingresso, biglietti cumulativi acquistabili online, insomma una gran cosa.
Il colpo d’occhio che si ha all’ingresso è straordinario:
Cosplayer che girano ovunque, piazzale stracolmo, una copia quasi identica della Delorean di Ritorno al futuro, insomma un bell’ambiente. I padiglioni sono ben organizzati, abbiamo girato un paio di volte tutto.
Ce n’è per tutti i gusti, coloro che cercano la novità e i prodotti “fieristici”, i nerd a caccia di arretrati e rarità, collezionisti di action figtures e modellini, di giocattoli classici, addirittura attrezzature e costumi per cosplayers (personalmente siamo restati molto colpiti dalla spada di Blade, praticamente identica all’originale, come la spada di Auron di Final Fantasy X). Agli stand più importanti si possono acquistare prodotti e farli illustrare o firmare dagli autori, memorabile la nostra fila per attendere che il buon Don Alemanno (creatore di Jenus di Nazareth) per farci illustrare il fumetto acquistato.
Al centro gli stand di Fanpage.it e the JackaL fanno la parte del leone, letteralmente assaliti dai visitatori, come lo stand del mitico Pino Cuozzo.
All’esterno un gigantesco palco dove si sono susseguiti dei Live di concerti musicali ed esibizioni più o meno elaborate, tra le quali quella memorabile dei ragazzi di The JackaL:
Un discorso a parte merita la sezione Giochi, situata in un padiglione molto ampio ma a mio avviso un po’ caotica, l’unico appunto che mi sento di fare all’organizzazione. Area videogames fantastica e splendidamente organizzata, una vera chicca nella chicca.
Una fiera organizzata in un modo impeccabile, dal sito alla vera e propria offerta agli appassionati.
Da parte nostra non vediamo l’ora che passi un altro anno per tornare a vedere cosa saranno capaci di inventarsi. 10 e lode.