Iside: una dea sterile all’arcos di Benevento
All’Arcos, il museo di arte contemporanea del Sannio, è stata protratta fino al 16 marzo la mostra “Iside Contemporanea” curata da Ferdinando Creta, che affianca l’esposizione permanente “Iside la scandalosa e la magnifica – Viaggio nel mito tra reale e virtuale”.
Il progetto permanente nasce dal ritrovamento nel santuario beneventano, dedicato alla dea Iside, di alcuni resti egizi databili tra 88 e 89 d.C. testimoniando un unicum fuori dall’Egitto. Rinvenimenti così notevoli hanno creato l’espediente per l’ideazione di un percorso interattivo. E qui iniziano le note dolenti. I reperti ritrovati fanno da contorno a una “scandalosa” proiezione in 3D in cui la dea/attrice spettacolarizza qualsiasi simbolismo.
Nella sezione temporanea la dea diventa strumento speculativo sul concetto di donna. Le opere, realizzate da sole donne, propongono un connubio tra antico e moderno, un tentativo di affermare i canoni armonici della femminilità molto spesso in conflitto con l’odierno prototipo di bellezza ingannevole.
Il museo appare mortificato da tale apparato divulgativo, non è educativo mettere da parte l’archeologia materiale per dare sfogo a un bisogno di protagonismo. Purtroppo le istituzioni hanno promosso ancora una volta la diseducazione e la disinformazione come fondamento di cultura. Consiglio di andare ad osservare ciò che è stato prodotto, perché prendere coscienza della strada intrapresa potrebbe significare una svolta nel prossimo futuro.