Grazie al patrocinio e all’organizzazione di Vesuviando – Onlus al Caffè Express, in Piazza Vargas, a Boscoreale (NA) è stata prorogata la mostra, curata dal critico d’arte Maurizio Vitiello, intitolata “Riquadri Vesuviani”, con opere recentissime dell’artista Angelo Baccanico. L’esposizione resterà aperta, proroga, sino a venerdì 21 febbraio 2014, orario: 9-24.
Scheda della mostra:
Angela Baccanico con “Riquadri Vesuviani” delimita un ritorno nel suo luogo natale. Inquadra un rimpatrio, una ricomparsa sui passi giovanili e, dato che la memoria si regola di frammenti, ha evidenziato in un’efficace e opportuna scena segmenti multipli per riprendere stimoli e temi del territorio natìo.
Angelo Baccanico è nato a Boscoreale (Napoli) il 16 settembre 1940, vive e opera a Napoli al Centro Direzionale. Ha seguito gli studi a Napoli e ha insegnato materie artistiche. Ha partecipato a rassegne e a collettive, sino a “Mattinarte, centocinquanta loghi d’artista per Il Mattino” al PAN, dal 1° al 30 dicembre 2012, mostra accompagnata da un testo critico di Achille Bonito Oliva. Ha realizzato la mostra “Ombre e Fuochi”, efficacemente allestita all’Holiday Inn di Napoli, dal 24 marzo al 30 maggio 2012. Ha partecipato alla collettiva per “I sedili di Napoli”, in Santa Maria La Nova, nella Sala del Consiglio Provinciale e alla mostra HumArte, alla Fondazione Humaniter di Napoli. Significativa la mostra di successo ad Evaluna Libreria Art Gallery, intitolata “Blu e Fuochi”, dal 15 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013.
Ha realizzato varie personali in tutt’Italia e all’estero. Alcune delle sue opere sono in collezioni private italiane ed estere. Hanno scritto e/o commentato: Monzurrò, Piero Girace, Guido Della Martora, Genny Bruzzano, Domenico dell’Era, Guido Pavese, Bruno De Stefano, Pino Cotarelli, Nando Romeo, Maurizio Vitiello, Davide Guzzardi, Daniele De Luca, Pietro Mignogna, Nicoletta Belli, Paola de Ciuceis, Franco Lista, Carlo Spina, Antonino Scialdone, Daniela Ricci, Pietro Mignogna, Davide Guzzardi, Claudia Campagnano
Angelo Baccanico è diretto, senza mediazioni. Nella sua pittura si rincorrono ombre in fuga, quasi smaterializzazioni di silhouettes, accennate con tagli rapidi di occhi e di sguardi in un paesaggio, per metà mitico e per metà gioiosamente epico, su cui vola una mano divina a difendere il terreno, il territorio, il bene comune e una sorgente di fuoco attende lontano il suo momento per poter far sentire la sua voce confusa tra vomitanti ruggiti e bagliori accecanti, se mai dovesse un giorno risvegliarsi il vulcano. Il Vesuvio, che si staglia tra griglie blu, per il momento, raccoglie il respiro di febbricitanti ritmi e di tacite frenesie. Angelo Baccanico imposta la redazione delle sue opere con variegati impasti cromatici, talvolta accesi. Il “focus” dell’azione pittorica di Angelo Baccanico cerca di estroflettere immagini forti; sono emblematici i dipinti “Riquadri Vesuviani” e “Vesuvio in gabbia” in cui viene esaltata la rete blu sulla montagna blu, da cui fuoriescono frammentate cromie rosse. Le ombre che sottili animano il campo visivo e i fuochi che occupano spinti chiasmi risultano, essenzialmente, macchie guizzanti e respiri palpitanti, tra incroci simbolisti, contaminazioni immaginative, ibridazioni vincolanti. Insomma, nella pittura di Angelo Baccanico si rincorrono motivi certi di un’inquietudine. Il forte talento intellettuale di protagonisti della vita culturale italiana porta sempre verità chiare e trasparenti e la pittura di Angelo Baccanico è diretta; talvolta, appare multifocale, poiché si vedono, in differenziati piani-sequenza, frames consecutivi di teorie descrittive parallele. Angelo Baccanico assicura soggetti che hanno voglia di conquistare lo spazio, anzi tentano di sedurlo, di coprirlo, di invaderlo e questa costante si ritrova nella dinamica, dichiarata ed estrema, di incursioni figurative, ma anche gli approcci, sempre paralleli, di carattere e tono informale testimoniano, in contrasto, penetranti ed effusive micro/macro-tessiture. Angelo Baccanico imposta la redazione delle sue opere con variegati impasti cromatici, talvolta accesi, anche per favorire l’assunzione icastica della scena e controbilanciare la segnica presenza dei protagonisti che l’animano. Il nostro vivere, con tutte le problematiche quotidiane e le opacità di bilancio, può essere controllato ed esaminato grazie ad una profonda presa di coscienza, corroborata anche dal vaglio di ciò che si sedimenta o che s’intende sedimentare. L’artista assegna a una personalissima scala di colori, regolata da reticoli di segmenti, che vibrano tra torsioni dinamiche, pensieri alti e ci riassumono l’uomo che riattraversando i miti oltrepassa la storia. Il suo itinerario pittorico, sostanziato da suggestioni e visioni simboliste, nelle quali si percepiscono accadimenti possibili o prossimi futuri tracciati da figure semioniriche, da ombre danzanti e da presenze variegate, raccoglie e assembla, seguendo palpitanti visioni, un esercizio cadenzato di tocchi e di determinazioni di sostegno; così, l’artista con redazioni pittoriche caricate assume una posizione propria, agganciata, comunque, a solchi di ambiti simbolici. La pittura di Angelo Baccanico snoda sequenze e inquadrature di un universo raccolto da risposte di uno specchio intimo, che guarda anche al mondo, alla nostra terra toccata dalla mani dell’uomo, al nostro territorio sfregiato, al nostro orizzonte. Le fratte stesure, premiate da rossi infuocati, da bianchi lancinanti o da blu notte, aprono nuove frontiere di un percorso sensibile. Angelo Baccanico cura l’assoluto divenire con coniugazioni cromatiche acconce e sagoma e rifila campi leggendari dell’origine per meglio intendere i profili del futuro. Oggi, studia il malessere con le depressioni dell’esistenza per meglio comprendere virtuali cunei di speranze future.
Maurizio Vitiello